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 2002  gennaio 21 Lunedì calendario

Inchieste - Questa settimana partiranno le audizioni al Congresso (in sei commissioni al Senato e due alla Camera) dedicate alla vicenda del colosso dell’energia Enron

• Inchieste. Questa settimana partiranno le audizioni al Congresso (in sei commissioni al Senato e due alla Camera) dedicate alla vicenda del colosso dell’energia Enron. I democratici lanceranno oggi una campagna contro la politica economica e fiscale di Bush coniando un nuovo termine, ”Enronomics”, per rappresentare tutto ciò che c’è di negativo nelle scelte della Casa Bianca in materia di tasse e nei rapporti tra il governo e le grandi imprese.
• La storia. Luglio 1985: dalla fusione di Houston Natural Gas e InterNorth nasce la Enron, compagnia di gestione di gasdotti e distribuzione di gas naturale. 1989: la Enron inizia a commerciare in gas. Novembre 1992: la società presenta un’istanza per esentare i contratti di fornitura di energia dal controllo governativo. Gennaio 1993: la richiesta viene accolta dalla Commodity futures trading commission, allora presieduta da Wendy Gramm, la quale poco dopo si dimette per entrare nel consiglio di amministrazione della Enron. Giugno 1994: la Enron inizia a vendere elettricità. In poco tempo diventa leader del mercato negli Stati Uniti. Marzo 2000: la Enron è la sesta società energetica del mondo. Dicembre 2000: il Congresso vara una legge che aumenta la deregulation nel settore energetico. Gennaio 2001: con la crisi energetica in California la Enron fa profitti miliardari e le sue azioni sono vicine ai 90 dollari. Giugno 2001: il prezzo dell’energia negli Stati Uniti occidentali viene regolamentato e i profitti della Enron calano. Agosto 2001: si dimette l’amministratore delegato, Jeff Skilling. Ottobre 2001: la Enron annuncia perdite per 618 milioni di dollari. La Sec (equivalente alla nostra Consob) apre un’inchiesta. Novembre 2001: la società rivela di aver sovrastimato guadagni per un totale di 586 milioni di dollari. Dicembre 2001: la Enron dichiara bancarotta. Gennaio 2002: il dipartimento della Giustizia apre un’inchiesta penale sulla Enron. E la Arthur Andersen, revisore dei conti della società, ammette di aver distrutto alcuni documenti sulla vicenda. Il crack del colosso dell’energia crea imbarazzi alla Casa Bianca per i legami che esistevano tra Enron e amministrazione Bush .
• E-mail. In un paio di e-mail spedite ai dipendenti il 14 agosto, due mesi prima del crollo, l’amministratore delegato di Enron (e grande amico e finanziatore di Bush) Kenneth Lay e altri 29 executive promuovono le azioni della società. «La nostra performance non è mai stata migliore, il nostro modello di affari non è mai stato così robusto». In un’altra e-mail, il 27 agosto, Lay annunciava i particolari di un nuovo piano di opzioni azionarie per i dipendenti parlando di «un significativo aumento» per il titolo Enron in futuro.
• Insider trading. All’epoca in cui aveva scritto i due messaggi, il manager che Bush familiarmente chiama ”Kenny Boy” aveva scaricato sul mercato, assieme ad altri 29 executive della Enron, 17 milioni di azioni. La vendita di titoli per oltre un miliardo di dollari era cominciata nel 1999 e terminata a metà 2001 secondo documenti legali ottenuti dal ”New York Times”. Lay avrebbe venduto azioni Enron 350 volte, per lo più in piccole tranche, per un totale di cento milioni di dollari.
• Bipartisan. I democratici accusano l’amministrazione di avere favorito la Enron. Ma il predecessore di Bush, Clinton, aveva fatto la stessa cosa, ottenendo in cambio 100 mila dollari, 110 mila euro, per il Partito democratico: l’ascesa della società texana, anzi, si verificò sotto il suo mandato. Inoltre, il suo ex ministro del tesoro Robert Rubin, oggi dirigente del Citigroup, un colosso finanziario, cercò di mediare per la Enron a ottobre. Alle ultime elezioni, infine, la Enron aveva finanziato due senatori e numerosi deputati democratici che si occupano dell’energia. Nel complesso, pur dando molti di più ai repubblicani (il 73 per cento dei suoi fondi) la Enron non aveva dimenticato i democratici (il 27 per cento). Complessivamente sono stati finanziati 71 senatori e 188 deputati di entrambi i partiti .
• Repubblicani. Secondo il ”Washington Post” 35 membri del governo hanno detenuto pacchetti azionari della società in bancarotta: alcuni, come il consigliere politico di Bush Carl Rove, avevano azioni per centinaia di migliaia di dollari. Altri - tra cui il rappresentante commerciale Robert Zoellick e il consigliere del ministero del Commercio Theodore Kassinger - hanno lavorato come consulenti stipendiati dalla Enron. Il neopresidente del comitato del partito repubblicano Marc Racicot è stato lobbista per il colosso dell’energia. Il segretario all’esercito Thomas White è stato per un decennio uno dei suoi vicepresidenti ricompensato con un portafoglio azionario tra i 25 e i 50 milioni di dollari. Il ”Washington Post” sostiene che non esistono al momento indicazioni che i legami dell’amministrazione con la Enron violino i codici etici.
• Cheney. Il vicepresidente Usa Dick Cheney incontrò ripetutamente i top-manager del di Enron. L’amministrazione Bush ha ammesso che il vicepresidente cercò di aiutare la Enron a riscuotere un credito da 64 milioni di dollari in India.
• Bush. «Quando il figlio dell’ex presidente decise di puntare alla Casa Bianca, la Enron fu di nuovo al suo fianco, contribuendo con quasi 800 mila dollari, un milione di euro, alla sua campagna e diventando, come scrive uno studio nonpartisan sulle elezioni del 2000, ”il patron numero uno del candidato repubblicano”. I dipendenti ricevettero una circolare che li ”invitava” a contribuire alle casse del candidato Bush, 500 euro per gli impiegati, 5.000 per i manager. E soldi arrivarono anche all’attuale ministro della giustizia John Ashcroft, che proprio ieri dovuto rendere noto di volersi tirare fuori dall’inchiesta disposta dal suo presidente, perché in presenza di un conflitto di interessi. Così, mentre la California conosceva black out elettrici perché non era più in grado di pagare i prezzi da riscatto chiesti dalla Enron, il presidente rifiutava di intervenire per calmierare il mercato e quindi danneggiare gli amici di Houston».
• Andersen. La Enron ha licenziato la Andersen (ex Arthur Andersen), la società di revisione coinvolta nel crack del gigante energetico. L’avvocato della società di Houston in bancarotta, Robert Bennett, ha spiegato che la decisione è stata presa in seguito alla rivelazione che i suoi dipendenti hanno distrutto numerosi documenti riguardanti i libri contabili della Enron. David Duncan, il manager di Andersen licenziato dalla società di revisione, collabora con il Congresso. Duncan è il manager che diede l’ordine, lo scorso 23 ottobre, di distruggere migliaia di documenti che raccontavano i contatti Enron-Andersen, dopo aver appreso che la Sec aveva avviato un’inchiesta. Agli investigatori ha consegnato sei scatole di documenti ed ha fatto sapere, attraverso il suo avvocato, di non aver colpe: «Ha solo eseguito gli ordini che gli venivano dati».