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 2001  giugno 26 Martedì calendario

Non pensate di decidere da un giorno all’altro di andare a rilassarvi su una spiaggia esotica o di esplorare una foresta sudamericana

• Non pensate di decidere da un giorno all’altro di andare a rilassarvi su una spiaggia esotica o di esplorare una foresta sudamericana. Questo è un genere di vacanza che va programmato con un po’ d’anticipo. E non per il rischio di trovare il tutto esaurito, ma per prevenire nel miglior modo possibile le malattie diffuse nei paesi caldi. Ci sono vaccini che vanno somministrati anche sei mesi prima di mettersi in viaggio. «E poi c’è la prudenza, che non deve mai mancare» avverte Zeno Bisoffi, direttore del Centro di malattie infettive dell’ospedale Sacro Cuore di Negrar, vicino a Verona. «Non è detto che chi sceglie un hotel a cinque stelle o un villaggio turistico di lusso possa stare tranquillo. La categoria dell’albergo non è una garanzia: l’unica sicurezza è l’igiene. State sempre con gli occhi aperti. Nelle mete esotiche classiche, comunque, il rischio è bassissimo se non addirittura nullo. Cuba, l’Egitto, la Thailandia, le Mauritius, le Seychelles, ad esempio, sono mete piuttosto sicure». L’importante è prendere l’aereo soltanto dopo aver raccolto tutte le informazioni sul paese scelto. Non limitatevi, però, ai dépliant delle agenzie di viaggio, ma consultate sempre uno specialista. I pericoli principali sono tre: il cibo, l’acqua e le zanzare. Le zone rurali e le periferie delle città dell’Africa e dell’America Latina sono i luoghi più a rischio. Chi va al mare, piuttosto che alla scoperta di foreste, animali e villaggi, può invece partire più tranquillo. «Non esistono, comunque, posti a rischio zero» conclude Bisoffi. «Qualche tempo fa, ad esempio, c’è stata un’epidemia di salmonellosi in un famoso villaggio turistico, che non è in Tanzania né in Messico: si trova in Italia».
• Le sette malattie esotiche principali: dengue, diarrea del viaggiatore, epatiti A e B, febbre gialla, febbre tifoide e malaria. In vacanza evitare la carne e il pesce crudi, la frutta che non potete sbucciare voi stessi, le salse (come la maionese), le mousse e i gelati non confezionati. Occhio, inoltre, all’acqua di rubinetto: se proprio dovete berla, fatela bollire per almeno cinque minuti. Ricordate invece che tè e caffè sono sicuri.
• Dengue. poco conosciuta, ma ogni anno colpisce 40 milioni di persone. trasmessa dalle zanzare del genere Aedes, che agiscono soprattutto nelle ore del giorno. Si manifesta con febbre e macchie sulla pelle. Non esiste un vaccino: nelle zone a rischio, indossate sempre abiti lunghi e spalmate creme antizanzare sulla pelle.
• Diarrea del viaggiatore. Trasmessa da acqua e cibo contaminati, di solito scompare nel giro di tre-quattro giorni anche senza prendere farmaci. Nei bambini, però, provoca una rapida disidratazione: non dimenticate, dunque, di portare con voi una soluzione di sale e carboidrati (la trovate in farmacia). Attenzione, inoltre, ai buffet: attirano le mosche, che possono trasportare i batteri dalle superfici contaminate agli alimenti.
• Febbre gialla. Piuttosto rara nei viaggiatori, viene trasmessa dalle zanzare del genere Aedes, le stesse della dengue. Si manifesta dopo un’incubazione di 3-6 giorni con febbre, dolori muscolari e colorazione giallastra della pelle. Ma può anche capitare di contrarla senza avvertirne i sintomi. Il vaccino, efficace nel 95 per cento dei casi, è obbligatorio per accedere nella maggior parte dei paesi africani: va somministrato almeno dieci giorni prima della partenza ed è efficace per almeno dieci anni. Non è indicato per le donne in gravidanza e per chi è allergico alle proteine dell’uovo.
• Febbre tifoide. A differenza della diarrea del viaggiatore, la febbre tifoide può richiedere anche un ricovero prolungato, fino a due o tre settimane. Per prevenirla, bevete acqua imbottigliata all’origine (o bollita per almeno cinque minuti), mangiate soltanto cibi cotti ed evitate frutti di mare, pesce e latte non pastorizzato. L’incubazione può durare da soli tre giorni fino a tre mesi. I sintomi sono mal di testa, inappetenza, macchie sulla pelle, tosse secca. Esistono diversi vaccini, efficaci all’80-90 per cento.
• Epatite A. Sono soprattutto i bambini ad avere alte probabilità di contrarre questa infezione del fegato, trasmessa dall’acqua e dal cibo contaminati. La miglior difesa è il vaccino, che va preso da 2 a 4 settimane prima della partenza e protegge per almeno dieci anni. Evitate, comunque, la verdura, il pesce e le uova.
• Epatite B. Molto diffusa in Cina, Cuba e Amazzonia (dove ne è affetto il 15 per cento della popolazione), si contrae per via sessuale e per trasfusione di sangue infetto. Evitate tatuaggi, piercing e rapporti sessuali non protetti. Usate sempre siringhe sigillate. Il vaccino deve essere somministrato sei mesi prima del viaggio.
• Malaria. la malattia tropicale più diffusa: ogni anno nel mondo colpisce 500 milioni di persone. La trasmettono le zanzare femmine del genere Anopheles, che agiscono dal tramonto all’alba. Si manifesta con mal di testa e di schiena, vomito, febbre alta e diarrea: l’incubazione varia dagli otto giorni alle otto settimane, ma può arrivare addirittura a un anno. Non esiste un vaccino, c’è però un efficace trattamento di prevenzione, che va seguito prima, durante e dopo la vacanza. La protezione, comunque, non è mai totale. Nelle aree a rischio, dunque, proteggete la pelle con lozioni anti-insetto e applicate zanzariere alle finestre. Portate con voi anche un insetticida elettrico.