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 2005  marzo 05 Sabato calendario

Federico II. Ragione e fortuna

• Origini. Figlio unico, generato da Enrico VI e Costanza d’Altavilla otto anni dopo il matrimonio, nacque a Jesi il giorno dopo Natale, nel 1194. La madre, che si era sposata trentenne con un principe di dieci anni più giovane di lei, per provare a tutti la sua maternità, fece montare una tenda nella piazza del mercato e partorì davanti alla folla. Un’altra versione racconta che Federico II non fosse di origine reale, bensì figlio di un macellaio di Jesi. Si diceva anche che Costanza era stata costretta a sposarsi mentre era sul punto di farsi suora.
• Sospetti. Federico II aveva tre anni quando morì il padre, e quattro quando morì la madre. Non fu mai completamente vinto il sospetto che Enrico VI fosse morto avvelenato dalla moglie. In effetti non erano mai state rose e fiori tra i due coniugi, l’uno tedesco, figlio di Federico Barbarossa, l’altra siciliana, figlia del re normanno Ruggero II. I siciliani consideravano i tedeschi rozzi e selvaggi, e più di tutto non sopportavano il loro linguaggio, simile al latrato di un cane o al verso di una cornacchia. Da parte sua Enrico VI non era uno che andava per il sottile, e aveva massacrato più di un familiare e di un devoto della moglie. Rimasto orfano, comunque, Federico II fu affidato a papa Innocenzo III (la Sicilia era feudo di Roma), fino alla maggiore età, che per la legge reale era 14 anni.
• Sermoni. Federico II era inviso al papa Gregorio IX, perché non rispettava i privilegi fiscali del clero in Sicilia e se qualcuno si lamentava lo cacciava in esilio. Approfittando del fatto che l’imperatore continuava a rimandare la VI crociata, violando il voto fatto ad Aquisgrana dopo l’incoronazione, il pontefice colse l’occasione per scomunicarlo nell’estate del 1227, quando la spedizione fu rinviata per l’ennesima volta a causa di un’epidemia di colera scoppiata in Puglia per il caldo e le precarie condizioni igieniche in cui si trovavano i numerosi volontari accorsi per conquistare la Terrasanta. La pretestuosità della scomunica non era sfuggita nemmeno ai fedeli, se il giorno di Pasqua dell’anno seguente, di fronte all’ennesimo sermone di Gregorio IX contro l’imperatore, la folla cacciò il papa fuori dalla basilica di San Pietro, inseguendolo poi per le strade di Roma.
• Campanilismo. Delusione di Federico II quando finalmente giunse in Terrasanta (VI crociata, 1228-1229): "Allorché vide la Terra promessa che Dio aveva tante volte esaltata chiamandola la terra dove scorrono latte e miele e terra di tutte la più pregevole, Federico affermò che Dio non doveva aver visto la terra del suo regno, ossia la Calabria, la Sicilia e la Puglia perché altrimenti non avrebbe lodato in questo modo la terra che promise e diede ai Giudei" (fra’ Salimbene da Parma).
• Aspetto. Piccolo, debole di vista, un po’ calvo, agli occhi dei musulmani di Terrasanta Federico II non appariva certo bello: al mercato degli schiavi sarebbe stato valutato pochissimo, al massimo duecento dirham.
• Astri. Michele Scoto, di professione astrologo, consigliere di Federico II, se doveva convincere qualche scettico della scientificità dei suoi studi, non si stancava di citare una storia riportata anche per iscritto nel suo Liber introductorius, che raccontava l’incidente occorso a uno sventurato violando una regola fondamentale, nota a chiunque s’intenda un minimo di stelle, cioè che non bisogna tagliarsi le unghie dei piedi mentre l’ascendente è in Gemelli, e la luna in Pesci decrescente si congiunge alla testa del dragone: intento a tagliarsi le unghie del piede destro in questa congiuntura astrale, un tizio aveva perso ben tre dita (un passante per caso aveva urtato un maiale che grufolava lì vicino, che correndo via per lo spavento a sua volta aveva rovesciato la panca su cui erano posate le forbici, che cadendo avevano tagliato di netto le dita).
• Calcoli. Nel 1235 Federico II, vedovo di due mogli, sposò Isabella, sorella del re d’Inghilterra, ma la prima notte seguì il consiglio del suo astrologo e non le si avvicinò fino all’ora esatta che questi aveva calcolato per l’unione coniugale (si fece più o meno mattina), dopodiché affidò la moglie ad alcuni mori armati e anziane ancelle, raccomandandosi di custodirla con attenzione perché aspettava un figlio maschio. In realtà ne nacque una femmina.
• Prigionia. Catturato dai bolognesi nella battaglia di Fossalta del 1249, Enzo, figlio naturale di Federico II, re di Sardegna e vicario dell’imperatore, morì dopo ventitré anni di prigionia, scontata in realtà in una grande sala chiusa a catenacci solo di notte, rimanendo aperta di giorno alle visite di amici e dame (una di queste gli diede ben due figli).
• Ragione e fortuna. "Federico II fu un potente ricco e grande imperatore ma incontrò molte sventure" (fra’ Salimbene da Parma).