Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 16 giugno 2002
Per anni non ha sopportato il suo nome di battesimo
• Per anni non ha sopportato il suo nome di battesimo. Papà Gino Savino, professore di storia e filosofia, e mamma Gigliola De Donato, docente di storia moderna e contemporanea all’università, l’avevano chiamata Lunetta perché alla nascita (a Bari, sotto il segno dello Scorpione) era biondissima, lunare. E poi perché, nel 1959, si parlava molto dell’impresa spaziale dello Sputnik. (Inquadratura su Lunetta Savino)
• La bambola di pezza Maria Teresa, la ”campana” sul marciapiede, pattini a rotelle e nascondino. Erano i giochi preferiti da Lunetta Savino, bimba pigra, flemmatica. Ma tanto allegra. Da piccola cantava a squarciagola deliziando parenti e amici. Cantava, ad esempio, quando tagliava i capelli al fratellino Marco e forse canticchiava anche quella volta che, liceale impegnata nel Movimento studentesco, chiuse a chiave nell’aula di disegno compagni di classe e professori. (Inquadratura su Lunetta Savino)
• Colpo di fulmine a 15 anni per il teatro. Lunetta, fedelissima, non l’ha mai tradito. Neppure dopo il diploma liceale e dopo aver giurato ai suoi genitori che si sarebbe laureata. Il ”pezzo di carta” con una tesi su Peppino De Filippo (intitolata ”Il buffone e il pover’uomo”) l’ha preso infatti al Dams di Bologna. E all’epoca aveva già frequentato corsi sull’arte dei clown. (Inquadratura su Lunetta Savino)
• Non l’hanno voluta all’Accademia d’arte drammatica, ma Lunetta Savino si è presa più di una rivincita sul campo. Dal ”Macbeth” con Glauco Mauri al cinema con ”Mi manda Picone”, di Nanni Loy. stata Lucia in ”Matrimoni” di Cristina Comencini, che l’ha diretta anche in ”Liberate i pesci”. Poi tanta tivvù e tanta curiosità per l’interpretazione vietata ai minori di ”Prova orale per membri esterni”, che ha entusiasmato il pubblico teatrale per tre stagioni, fino al trionfo Auditel con la Cettina tuttofare di Un medico in famiglia. (Inquadratura su Lunetta Savino)
• Fronte spaziosa, capelli lisci, ironico. A Lunetta l’uomo piace così. Sicuramente è così il misterioso fidanzato al suo fianco da qualche mese. «Lo stavo cercando e l’ho scovato a una cena dove non volevo andare. Pensare che dopo la separazione da mio marito, nonché papà di mio figlio Antonio, ero stranita con gli uomini. Mi sono affacciata nella valle dei single e ho trovato un disastro». D’altronde il suo motto, prima del recente fatale incontro, era «Dopo i 40 o sono sposati o sono bacati». (Inquadratura su Lunetta Savino)
• A sentire mamma Gigliola si rischia il ”santino”. Lunetta, che passava il tempo a prendere in giro le sue amiche snob, è piena di qualità: « solo poco espansiva». Stesso quadretto idilliaco dall’amico attore Emilio Solfrizzi che aggiunge: «Il suo riso con cozze e patate è da nomination all’Oscar». (Inquadratura su Lunetta Savino)
• Le piace stupire e spiazzare il prossimo. Il suo motto è «Mai prendersi sul serio». La sua regola nella vita e nell’amore è «Basta con le sofferenze». Lunetta insiste: «Non bisogna accontentarsi per nessuna ragione. Se un rapporto va maluccio, o se un’offerta di lavoro non ti va a genio, si deve dire ”No, grazie”. E poi meglio leggersi un libro che uscire con il primo che capita». (Inquadratura su Lunetta Savino)
• Confessa di essere «romantica in maniera schifosa, fino alla melassa» e di non perdere una puntata di Beautiful. La bimba barese che rompeva i timpani al vicinato è diventata una soprano e ha inciso il cd ”Veloce veloce”. Ascendente Capricorno, Luna nei Pesci, non dice no a oroscopi e lettura delle mani. (Inquadratura su Lunetta Savino)
• Ha imparato ad accendere il gas a 14 anni e le è rimasta la paura del fuoco. Spende volentieri per scarpe, stivaletti e orecchini ”brillanti” di bigiotteria («Mi piacciono solo i gioielli finti»). Vive a Roma con il figlio undicenne in una casa con giardino («Ma non ho mai avuto il pollice verde») nello stesso palazzo di mamma e papà: «Senza di loro non saprei come fare, sono straordinari come genitori e come nonni». Ottimista, permalosa - «Se a ferirmi sono gli uomini» - e ingenua. «Però ho imparato a giocare con la mia imbranataggine». (Inquadratura su Lunetta Savino)
• Le piace impastare pizze e focacce. Imbattibile nel sugo alla puttanesca e nella torta di mele. Lunetta non ha la fissazione delle diete dopo aver raggiunto il peso forma di 53 chili (per un metro e 65). Va fiera dei suoi piedi, che considera sexy. Non sa camminare con i tacchi alti («Non li posso evitare se sono ospite in tivvù»). Scollature generose, ma gambe coperte, se vuol fare colpo su qualcuno. (Inquadratura su Lunetta Savino)