Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 giugno 2001
Secondo il quotidiano inglese "Daily Telegraph", in una biografia di prossima uscita Filippo di Edimburgo (detto "il principe delle gaffes"), marito della regina Elisabetta, avrebbe definito suo figlio Carlo "stravagante, schizzinoso, privo della fermezza e dell’autodisciplina necessaria a governare"
• Secondo il quotidiano inglese "Daily Telegraph", in una biografia di prossima uscita Filippo di Edimburgo (detto "il principe delle gaffes"), marito della regina Elisabetta, avrebbe definito suo figlio Carlo "stravagante, schizzinoso, privo della fermezza e dell’autodisciplina necessaria a governare". Grazie a amici e collaboratori del principe, l’autore della biografia ha ricostruito i continui litigi tra Filippo e il figlio, causati, secondo lui, dall’opposizione del padre alla relazione tra Carlo e Camilla. Graham Turner, giornalista, autore del libro: "Negli anni ’70 Filippo disapprovava fortemente che il figlio andasse a letto con la moglie di un ufficiale. Molti anni dopo, mentre il matrimonio del figlio con Diana naufragava, riteneva che il comportamento di Carlo vanificasse tutto il lavoro che lui e la regina avevano fatto per rendere la monarchia un esempio per la nazione". Il giorno stesso in cui è uscito l’articolo sul Daily Telegraph, un portavoce della famiglia Windsor ha smentito, dichiarando che "il principe Filippo non ha mai pronunciato i commenti attribuitigli dal giornalista". Tre giorni dopo, il giornale ha pubblicato la lettera di scuse scritta da Filippo al figlio: "Caro Carlo, non penso che tu non abbia abbastanza impegno e disciplina per essere un buon re. Non ti considero uno stravagante, uno schizzinoso". Secondo il "Sunday Telegraph", il principe Carlo avrebbe fatto sapere al padre che non gli porta rancore e che accetta la sua giustificazione "secondo la quale se amici e collaboratori hanno riferito quelle cose al giornalista, lo hanno fatto senza la sua autorizzazione".
• Altre gaffes memorabili del principe Filippo: una volta disse che la regina poteva abdicare «per ragioni d’età»; un’altra volta, in visita a una fabbrica di componenti elettronici di Edimburgo, notando una scatola di fusibili antiquati, disse: «Sembra messa insieme da un indiano» (proteste di tutte le associazioni antirazziste).
• «Sono due le cose terribili che ogni essere umano deve affrontare: una è la morte, l’altra è commettere una gaffe. Nell’ambito dei rapporti sociali, poche cose sono più dolorose di quell’imbarazzante momento di visibilità estrema in cui vi rendete conto di aver commesso un’orribile gaffe. Che abbiate appena chiamato il marito della vostra ospite col nome del suo predecessore, o che abbiate involontariamente divulgato informazioni sulla relazione adulterina di qualcuno, il contraccolpo di una gaffe può abbattervi psicologicamente e rovinarvi completamente la giornata» (Jean Martinet).
• Il giornalista Mazher Mahmood, del quotidiano inglese News of the World, si è spacciato per uno sceicco in cerca di affari e ha chiesto un appuntamento a Sophie Rhys Jones, contessa di Wessex, moglie del principe Edoardo e manager delle pubbliche relazioni. Durante la colazione in un albergo di lusso, Sophie ha commentato parenti della famiglia reale e politici: Tony Blair è un uomo di grandi ambizioni che aspira a diventare un superpresidente, sua moglie Cherie è «orrida, orrida, assolutamente orrida», mentre il capo dell’opposizione William Hague è «deforme»; Carlo e Camilla non si sposeranno fin quando la regina madre, «cara vecchietta», sarà in vita. La direttrice di News of the World, Rebekah Wade, ha proposto di non pubblicare integralmente quanto scritto da Mahmood in cambio di un’intervista esclusiva, nel corso della quale Sophie ha dovuto rispondere a domande imbarazzanti, come quella sull’omosessualità del marito: «E’ vero come è vero che io la sera salgo sui tetti e mi metto a cantare». Sophie ha anche affermato che per avere dei figli sarebbe «disposta all’inseminazione in vitro» e che nel cuore dei sudditi è «salita sul piedistallo lasciato libero da Diana».
• Nel ’93, con una clamorosa gaffe, il Tg annunciò la morte di Geno Pampaloni (morto il 17 gennaio scorso), lui scrisse ironico sul "Giornale": "Sono stato oltre 60 ore più di là che di qua. Ma dov’era la morte?... Morivo, ma chi moriva? Uno sconosciuto, un anonimo, un signor nessuno. Morivo, senza neppure la consolazione di dirmi addio".
• Appena entrata in Parlamento, la neodeputata Gabriella Carlucci ha commesso una gaffe. Ai giornalisti che le avevano annunciata l’elezione di Marcello Pera a Presidente del Senato, «Ma come, l’hanno già eletto? Perché non ci hanno chiamato?».
• "A 13 anni, io piccolo di famiglia, decido giunto il momento del mio battesimo di piazza. Seguo felice la manifestazione organizzata per quella mattina a Genova, aspettandomi di vedere mio fratello Pietro. Insomma, voglio farmi notare anche da lui... E invece nulla, non si vede. Continuo a sfilare fino a quando mi accorgo che il corteo si sta dirigendo verso la sede del Pci... Insomma, sono finito in una manifestazione di fascisti... Imbarazzatissimo, torno a casa per il pranzo, mi metto a tavola con mio padre e mio fratello che, subito, racconta della "manifestazione di fascisti" di quella mattina. E io, di rimando, invece di star zitto: sì, certo, ma erano quattro gatti. Mio padre sorride: "Mi hanno detto, mi hanno detto: quattro gatti e un barboncino"" (Andrea Marcenaro, giornalista).
• Michael Krueger, che dopo appena 25 giorni si è dimesso dalla carica di ministro della Giustizia austriaco, ha avuto il tempo di commettere molte gaffes: appena nominato s’indignò pubblicamente di ricevere in dotazione la Bmw già usata dal predecessore. A costo di avere una Jaguar, era pronto a pagare la differenza tra le due macchine di tasca sua: «Faccio un favore allo Stato».
• Figuracce di George W. Bush in campagna elettorale: quando i giornalisti gli chiesero cosa pensasse del premier canadese Jean Poutine, disse: "Non c’è dubbio che lavoreremo bene assieme". In realtà, non esiste nessun premier canadese con questo nome, "Poutine" è una catena di rosticcerie molto popolare in Canada. Una volta Bush disse d’essere fermamente contrario agli spot pubblicitari con messaggi "subliminabili", mentre in un’altra occasione, di fronte alla platea di un comizio, chiese al suo vice di indicargli chi fosse il giornalista del "New York Times" Adam Claymer, definendolo "un vecchio stronzo". Siccome i microfoni erano accesi, il pubblico sentì tutto. Nel luglio del ’99, quando era ancora governatore del Texas, Bush fece scandalo mimando, con le labbra contratte in finta disperazione, la faccia della condannata a morte Karla Tucker che gli aveva chiesto la grazia in televisione. Un mese prima, davanti ai ragazzi di una scuola del South Carolina, aveva fatto sapere che il sesso va praticato il più tardi possibile perché "fa male".
• In occasione del vertice dei G8 in programma a luglio, sarà pubblicato un libretto illustrato con tutte le gaffes da evitare "in un contesto internazionale". Illustrato da un vignettista de "Il Secolo XIX", sarà distribuito in diecimila copie alle delegazioni dei vari paesi, agli alberghi, ristoranti, musei, all’ aeroporto, nelle stazioni ferroviarie e sui taxi. A fianco di ogni vignetta, il testo (in italiano e in inglese) spiega i motivi per cui certi comportamenti ritenuti normali in alcuni paesi, in altri sono considerati delle brutte figure. Ad esempio in Giappone si fa una figuracce se si fa passare prima una signora.