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 2001  agosto 27 Lunedì calendario

Nella sesta edizione del Premio ”Massimo Troisi”, omaggio ad Alvaro Vitali: una sequenza di quindici minuti con frammenti di film, tra cui ”L’insegnante al mare con tutta la classe”, ”Pierino contro tutti”, ”Il tifoso, l’arbitro e il calciatore”, ”L’onorevole con l’amante sotto il letto”

• Nella sesta edizione del Premio ”Massimo Troisi”, omaggio ad Alvaro Vitali: una sequenza di quindici minuti con frammenti di film, tra cui ”L’insegnante al mare con tutta la classe”, ”Pierino contro tutti”, ”Il tifoso, l’arbitro e il calciatore”, ”L’onorevole con l’amante sotto il letto”. Alberto Castellano, curatore dell’omaggio: «La serata dedicata a Vitali vuole avere anche il senso di riaprire un discorso sul modello narrativo e produttivo del filone di grande successo commerciale della sexy commedia all’italiana, della quale lui è stato uno dei protagonisti, e sulla serialità di Pierino, uno dei personaggi più popolari del cinema italiano. Vitali in fondo si può considerare un po’ il termometro dell’atteggiamento della critica nei confronti di un tipo di produzione comica popolare e trash».
• Alvaro Vitali viene notato da Federico Fellini, che lo fa esordire con un piccolo ruolo in ”Satyricon”. Sempre per Fellini, interpreta l’imitatore di Fred Astaire che si esibisce al Teatro Ambra Jovinelli in ”Roma”. In ”Amarcord”, basco in testa e pantaloni alla zuava, fa l’amico di Titta. Dopo aver lavorato con Dino Risi, Mario Monicelli, Steno, Sergio Nasca, nel 1975 inaugura la commedia sexy con ”L’insegnante” di Nando Cicero. Ruolo interpretato: lo studente dalla ”scoreggia-lanciafiamme”.
• Nel 1981 esce al cinema ”Pierino contro tutti”, di Marino Girolami, con Alvaro Vitali e Michela Miti. Vitali: «Marino venne da me e disse: ’Perché non diamo un volto al mitico Pierino e non mettiamo in scena le sue barzellette?’. Comprammo un’intera collana di libri di barzellette, con i quali andavamo sul set e decidevamo quelle da girare. Mi ricordo che Sergio Leone andò a vedere il film al cinema e non credette ai suoi occhi, quando gli spettatori si alzarono in piedi per applaudire una battuta particolarmente divertente».
• «D’un colpo solo ho sfondato lo share e sono diventato anche una questione politica, sono come Berlusconi» (Alvaro Vitali).
• Secondo Massimo Gramellini, Alvaro Vitali non può essere eletto personaggio dell’estate «a meno che non lo candidino alla segreteria dei Ds (manca soltanto lui)».
• «Non vorrei che una sezione dei Ds finisse per essere intitolata a Pierino» (Alberto Crespi, critico cinematografico de l’Unità).
• «I film di Pierino sono strutturalmente sbagliati... il minimo comun denominatore finisce con l’essere la volgarità. Fioccano peti e pernacchie, allusioni grassocce e doppi sensi da trivio. Pierino è così senza poesia» (Walter Veltroni su ”Pierino contro tutti”).
• fatta dunque, e così tutta la sexy commedia all’italiana con il suo corredo di sottane e diarree e con l’umorismo molto piccolo piccolo-borghese, è salva. Viene restituita al popolo nel contesto delle sue occhiate porcellone sicché non è più vergogna ridere come da sempre hanno riso gli italiani, delle scoregge-lanciafiamme del Pierino cinematografico, né di quel fiocco di scolaro troppo cresciuto, né del basco con il pon pon e del grembiule di innocuo satiro dedito a sbirciare i reticoli di reggicalze e giarrettiere di maestrine, insegnanti di ginnastica e infermiere. Si può ridere». (Pietrangelo Buttafuoco).

• «Analizzavamo i film di Alvaro o di Bombolo come se fossero stati di Straub: il gioco era quello della serietà del discorso critico e della pratica della critica militante, nonché della riscoperta della visione cinematografica come piacere ludico. Perché no? E’ comico, allora, vedere questi neo-fighetti della destra che non saprebbero distinguere un film di Raoul Walsh da uno di William Wellman, ma neanche uno di Mariano Laurenti da uno di Nando Cicero (Buttafuoco non vale una scarpa di Buttafava) e che parlano di sinistra che riscopre Alvaro Vitali» (Marco Giusti).
• A Falcao fu proposto di recitare se stesso nel film ”Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento” (regia di Nando Cicero, nella prima scena Alvaro Vitali inquadrato sul water). Lesse il copione. Non accettò e diffidò la produzione dall’usare il suo nome e la maglia della Roma.
• Il debutto cinematografico di Edwige Fenech, a 17 anni, in ”Samoa, la regina della giungla”: "Mi portarono sul set, mi spogliarono e mi dipinsero con una vernice marrone dalla testa ai piedi. Vestito: una striscia di camoscio sul seno e una intorno alla vita. Ero brutta da far paura. Del mio viso si distinguevano solo gli occhi e i denti".