Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 6 giugno 2001
Sapevate che quasi il 60 per cento di chi abita nei paesi industrializzati ha problemi di schiena più o meno gravi? «Sembrerebbe un paradosso - spiega il dottor Tomasz Nizegorodcew, chirurgo ortopedico dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma - perché, in biologia, un problema che riguarda la maggioranza dovrebbe essere la norma
• Sapevate che quasi il 60 per cento di chi abita nei paesi industrializzati ha problemi di schiena più o meno gravi? «Sembrerebbe un paradosso - spiega il dottor Tomasz Nizegorodcew, chirurgo ortopedico dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma - perché, in biologia, un problema che riguarda la maggioranza dovrebbe essere la norma. Ma in questo caso non è così, fortunatamente».
La colonna vertebrale è un organo composto da 32 vertebre, collegate tra loro da articolazioni: il disco intervertebrale (il più conosciuto, responsabile di molta parte dei dolori della colonna vertebrale) e le articolazioni intervertebrali. Le articolazioni e i dischi sono collegati e rinforzati da un sistema di legamenti e capsule articolari molto importante. grazie a questa struttura che la colonna, anche se composta da tante parti diverse, riesce a essere stabile. Però, proprio perché è un organo complesso, è vulnerabile: tutti questi elementi possono contribuire al dolore. Ma non allarmatevi: anche una spina dorsale sana, sollecitata in modo anomalo, può reagire con un dolore, è un meccanismo di autodifesa, che può dipendere da un sovraccarico ma anche dalla colonna stessa, che non reagisce normalmente anche a uno sforzo normale. «L’ernia del disco non è una malattia di per sé - sostiene il dottor Nizegorodcew - è un incidente di percorso nella storia naturale di una malattia che si chiama discopatia degenerativa cronica. Perché compaia l’ernia il disco deve essere malato, e per moltissime ragioni: ereditarie, di struttura interna, di morfologia. E, naturalmente, per l’uso che si fa della spina dorsale durante la vita. Chi passa le sue giornate seduto o in piedi, avrà maggiori probabilità di avere un disco degenerato rispetto a chi ha fatto un po’ di attività sportiva, e soprattutto ha fatto molto moto».
• Cos’è il ”colpo della strega”? Tecnicamente si parla di lombalgia acuta. Si manifesta con un forte dolore, contrattura muscolare, senza però fastidi o formicolio a gambe e braccia. La soluzione, mettersi a riposo e prendere un antinfiammatorio. Il riposo vi aiuta a guarire perché diminuisce il carico sul disco, quindi la pressione sul legamento, e aiuta l’organismo a difendersi. Se però il dolore ritorna spesso, rivolgetevi al medico di famiglia. Quando invece c’è un coinvolgimento del nervo sciatico, probabilmente si tratta di ernia o di un’altra patologia del disco: consultate subito uno specialista.
• Dire mal di schiena non basta. In un’unica ”categoria” rientrano infatti tanti disturbi diversi. Ed è difficile che chi ne soffre riesca a distinguere fra una dorsalgia bassa o una lombalgia. compito del medico trasformare un vago disturbo in un sintomo che dica qualcosa di più, per poi decidere quali accertamenti, eventualmente, richiedere. La prima decisione (si tratta di una lombalgia, di una forma muscolare o è implicato qualcosa di più profondo?) può già essere presa dal medico di famiglia. Che può incapire anche se c’è una sciatalgia, cioè se è implicato il nervo sciatico. Ma se è un mal di schiena che viene e va, attenzione: può essere il segnale che qualcosa non funziona. Ed è bene capire subito cosa. Toccherà allo specialista cercare di capire, controllando lo stato della vostra colonna vertebrale .
• Come viene l’ernia del disco. Quando un disco vertebrale non è in salute può produrre un’ernia, che in genere richiede l’intervento chirurgico. L’ernia è una parte del disco che fuoriesce dal suo spazio, normalmente racchiuso da legamenti e ossa, e va a comprimere una o più radici nervose. questo che provoca il dolore, ma fate attenzione anche al resto del sistema nervoso: il sistema neurovegetativo e quello simpatico, ma anche l’arteria vertebrale potrebbero restare danneggiati.
In cosa consiste l’intervento? Con l’operazione chirurgica si rimuove la parte del disco che comprime le radici nervose. «E in questo - spiega il dottor Nizegorodcew - la chirurgia è in continua evoluzione. Per risolvere alla radice il problema, bisognerebbe sostituire il disco, una tecnica nuova ancora in fase di sperimentazione».
Chi deve operarsi? Una persona giovane con un’ernia che comprime in modo violento la radice nervosa deve farsi assolutamente operare, in modo da rimuovere quella parte del disco che in futuro potrebbe dare nuovi problemi. Nelle persone anziane, invece, il dolore può dipendere dall’artrosi delle articolazioni intervertebrali, dall’osteoporosi o dal fatto che il canale dove passa il nervo si è ristretto.
• Quando il mal di schiena è colpa dei falsi movimenti. Come riconoscerli? Quello che danneggia di più arti, articolazioni e muscoli è il ”movimento stereotipato”. uguale, ripetuto molte volte e non comprende tutto l’insieme del gesto, ma solo una piccola parte. Un esempio? Non pensiate di fare tanta ginnastica sbrigando le faccende di casa: sono solo movimenti brevi e poco utili, anche se ripetuti chissà quante volte. L’articolazione è costretta a fare solo una parte del suo lavoro, e neanche correttamente.
La ginnastica é l’unico modo per prevenire la possibilità di dolori alla schiena. Il suo enorme vantaggio? Permette all’articolazione di svolgere un movimento completo, in modo corretto e non dannoso. L’ideale è un’attività fisica sistematica, costante anche se moderata. Tutti i muscoli e le articolazioni vengono coinvolti, ciascuno impegnato a compiere tutto il movimento per cui è ”progettato”. Meglio mezz’ora al giorno, tutti i giorni, che due ore ogni tanto.
Fondamentale per la resistenza della colonna vertebrale è il tono dei muscoli addominali. E il motivo è semplice. Sono come una fune che trattiene una torre pendente: diminuiscono gli sforzi e le sollecitazioni fra le vertebre, ripristinando un lavoro più naturale per dischi e articolazioni.
• Combattere il mal di schiena si può. Basta qualche piccola correzione nei movimenti della vita di tutti i giorni. In casa e fuori. Visto poi che i disturbi legati ad atteggiamenti sbagliati sono quelli più frequenti, vi conviene dare un’occhiata alle illustrazioni in questa pagina. Troverete alcune delle situazioni più comuni: a sinistra le posizioni corrette; a destra quelle sbagliate (che poi sono quelle che in genere si tengono di più). Non pensate che bastino questi suggerimenti per fare miracoli: una schiena sana e robusta dipende da uno stile di vita complessivamente salubre. Però stare sedute (o camminare) nella maniera giusta aiuta. Sempre.
• Comportamento corretto fuori casa per evitare il maldischiena.
Al computer fate in modo di tenere la colonna eretta. Regolate distanza e altezza dello schermo, per non allungare il collo. Ogni 2 ore fermatevi e fate 5 respiri stirandovi.
Al volante la giusta distanza è quella che non vi fa tenere le braccia tese. Tenete la schiena ad angolo retto con le cosce. Contro lo stress da traffico respiri lunghi e profondi.
Quando Sollevate pesi non flettetevi, ma piegate le gambe tenendo i pesi vicino al corpo. Durante lo sforzo, gettate fuori l’aria senza trattenere il respiro.
• Comportamento corretto per evitare il maldischiena.
Quando stirate. Prima di tutto, schiena dritta e asse da stiro all’altezza della vita. Per non affaticarvi, poggiate alternativamente un piede su un paio di elenchi del telefono. Dopo venti minuti fate due volte il giro dell’asse da stiro: riattiva la circolazione. Ogni due ore, sdraiatevi con le gambe in alto per due minuti
Con lo spazzolone. L’aspirapolvere o lo spazzolone devono avere un manico lungo a sufficienza per non dover piegare la schiena. Tenendo le gambe leggermente aperte a forbice, appoggiatevi su quella davanti e fate forza sulle braccia.
La spesa. Non portatela mai in un’unica borsa. Meglio distribuire il carico in due sacchetti, bilanciandolo. Questo impedirà alla colonna vertebrale di piegarsi da una parte sola. E le spalle rimarranno in asse.
• L’agopuntura può essere molto importante per combattere i dolori del mal di schiena, quando le tecniche tradizionali si sono rivelate inutili. Questa tecnica millenaria si basa sul principio secondo cui il corpo umano è attraversato da meridiani, ai quali corrispondono flussi di energia. Intervenendo con aghi sottilissimi su determinati punti del corpo, si possono così curare gli organi o le parti dell’organismo che soffrono. «Le potenzialità di questa terapia - dice il professor Brunelli - sono enormi. E non tanto contro il dolore, perché non c’è bisogno di ricorrere al concetto di dialogo tra le parti dell’organismo per risolvere qualcosa che si combatte con una semplice aspirina. Il problema è che noi occidentali ignoriamo quasi tutto del sofisticatissimo linguaggio dell’agopuntura. La cultura cinese, sotto questo aspetto, ci ha lasciato un patrimonio che neanche il pensiero orientale di oggi riesce a decifrare più: se non ci fossero i commentari, i testi più antichi della medicina cinese sarebbero incomprensibili. Io stesso, insieme con i miei collaboratori, ho potuto recuperare soltanto quelle nozioni che possono essere adeguate al modello scientifico occidentale. Tutto ciò che non era interpretabile da questo punto di vista è stato scartato».
• Nella saggezza popolare, una verità clinica: «Alla base di molti mal di schiena - spiega il professor Flaminio Brunelli, ricercatore e presidente della Società italiana di somatonoologia integrale - c’è il movimento obbligato di un segmento della colonna vertebrale, spesso frutto di posture sbagliate. In genere ogni atteggiamento del collo nel camminare condiziona tutta la colonna, e ogni difetto articolare nella parte bassa tende a compensarsi in quella alta. Poi ci sono gli atteggiamenti per così dire difensivi, per esempio incassare la testa nelle spalle e spingere il collo in avanti. Insomma, alcuni dolori sono direttamente collegati a posizioni sbagliate». Proprio perché gran parte dei blocchi articolari ha queste origini, diventa fondamentale intervenire con una terapia che faccia imparare di nuovo i giusti movimenti e la corretta postura. lo scopo della terapia biotransazionale: dietro questo nome così complesso, c’è una filosofia semplice e intuitiva. Immaginate un marchingegno elettronico, all’interno del quale ogni piccola parte dev’essere in comunicazione con le altre. Il corpo umano è visto proprio così: quando c’è qualcosa che non va, bisogna fare in modo che i singoli meccanismi tornino a dialogare tra loro. «Secondo il nostra filosofia - dice ancora il professor Brunelli - tutto è curabile: dall’ernia del disco alla deformazione congenita, fino al trauma vero e proprio. La terapia biotransazionale non è una ginnastica, ma un esercizio con cui imparare a leggere correttamente i segnali che dà il nostro corpo». La chiave di tutto è nel diaframma: «Il ritmo della respirazione dà il tempo giusto per ritrova l’equilibrio di ogni parte del nostro organismo.
• Lo sport giusto per la schiena va scelto con cura. Il nuoto è meno asimmetrico di altre discipline (per esempio il tennis). Andare in bicicletta va bene, ma solo se non tenete la schiena piegata e non vi improvvisate piccole Pantani. Insomma, una delle attività più salutari resta camminare: più ancora che fare jogging, magari in mezzo al traffico cittadino. E allora, passeggiate tenendo un ritmo regolare e seguendo il vostro respiro. E quando è necessario (siete poco allenate?) riducete l’ andatura.
• Quando vostro figlio si lamenta con insistenza perché gli fa male la schiena, fermatevi ad ascoltarlo. Cercate di farlo parlare e chiedetegli più particolari possibili: quello che sembra un banale fastidio alla colonna, potrebbe essere la spia di qualche problema più serio. «I dolori alla schiena - spiega il dottor Ian Domenico D’Agata, specialista in pediatria al Boston Children Hospital - non sono così frequenti nei giovanissimi. Ma quando si fanno sentire, bisogna sempre prenderli sul serio. Soprattutto a certe età: attenzione quindi a un bimbo con meno di 12 anni che sente dolore alla schiena o alle ossa, di notte e senza nessuna causa scatenante. Può dipendere da problemi di sviluppo o traumatici, da malattie reumatologiche, infiammatorie».
Un bambino che gioca al game boy ha più probabilità di avere mal di schiena di uno che passa le ore davanti alla televisione. Vi sembra strano? Sentite qui: «Il gioco fa stare il bimbo in tensione. Una condizione che gli fa assumere posizioni sbagliate». Altro fattore da non trascurare: le scarpe. «Per i più piccoli, meglio quelle in tela o pelle morbida, facendo attenzione che non siano troppo strette o troppo piccole, perché il loro piede cresce molto in fretta. Anche per chi fa sport la scarpa è molto importante: deve avere rinforzi particolari alla pianta, alla caviglia, al tallone, per ridurre il rischio di traumi».
Attenzione ai chili di troppo: «Due o tre ore la settimana di esercizio fisico e un regime alimentare corretto (cioè non troppo ricco di grassi), contribuiscono a prevenire i probelmi di tipo muscolare e scheletrico .