Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 16 marzo 2002
A nord
• Teste nere. Riga, capitale della Lettonia, un milione di abitanti, grandi edifici ammassati gli uni agli altri "per non sprecare nemmeno un metro quadro", un municipio medievale sistemato di fronte alla ”Casa delle teste nere” (vecchia sede dei ”commercianti celibi della città”), quartieri periferici che prendono il nome dalle città verso cui sono orientati (quartiere Mosca, Curlandia, Pietroburgo eccetera).
• Bottiglia. Gli abitanti di Riga, soliti dichiararsi terrorizzati all’ipotesi di una nuova invasione della Russia, se parlano di Zirinovskij ridono a crepapelle, se qualcuno nomina Eltsin fanno il gesto di scolarsi una bottiglia.
• Pennacchi. Il 16 marzo di ogni anno, per ricordare la battaglia contro l’Armata Sovietica in cui vennero uccisi migliaia di ebrei, centinaia di ex SS lettoni sfilano per le vie di Riga con pennacchi, stendardi, la divisa ben curata, inni nazionalistici di sottofondo.
• Boschi. Chasia Spannerflig, ottant’anni, ebrea, sin dagli anni Trenta a Vilnius (in Lituania), un figlio morto nel ghetto della città per mano dei nazisti. A chi le chiede del marito Fridmann, da lei considerato un eroe della resistenza, risponde fiera: "Ebbe il coraggio di andare contro i nazisti, imbracciare il fucile e combattere coi partigiani nei boschi". La signora sostiene che fu ucciso dai nazisti, in realtà lo fecero fuori i suoi stessi compagni, "partigiani polacchi di altri boschi che dei tedeschi odiavano tutto tranne l’odio per gli ebrei".
• Celle morbide. A Gedimino Prospekt, principale via dei negozi di Vilnius, scarpe italiane in vetrine verdi bianche e rosse, profumi francesi, libri lituani, un McDonald che offre solo cheeseburger. Al civico 40 il museo del Kgb, in cui ex prigionieri ricordano catture, interrogatori, torture, "celle umide" in cui gelavano d’inverno e "celle morbide" in cui venivano "pestati in un silenzio assordante" dagli agenti dell’Unione Sovietica.
• Intrusi. Jaan Kross, ottant’anni, scrittore estone, arrestato per la prima volta dai tedeschi il 20 aprile del 1944, giorno del compleanno del Führer, "al quale i plenipotenziari baltici offrivano in dono il fior fiore dell’intellighenzia indipendentista estone". A chi oggi gli chiede di ricordare l’Estonia di fine anni Novanta: "Capimmo che il comunismo era ormai un intruso per tutti nel 1988, durante il festival delle canzoni popolari".
• ”Adesso tu”. A Tallin, in Estonia, molto frequentato il ristorante italiano ”Controvento”; a Turku, in Finlandia, McDonald invita i clienti a scegliere il menu ”Amore” in confezioni tricolore; in un baretto accanto alle dune di Nidda, in Lituania, si ascolta volentieri ”Adesso tu” di Ramazzotti; a Riga l’insegna della più grande boutique è ”Palazzo Italia”; a Helsinki le serate alla moda sono chiamate ”Avanti”, il miglior negozio di scarpe ”Andiamo”, lo snack più venduto ”Da capo”.
• "Estonia.com". Nome che gli estoni vorrebbero dare al loro Paese da quando, due anni fa, oltre quindicimila contribuenti hanno preso a pagare le tasse via Internet.
• ”Juustusburger”. Il caso di Estonia e Lituania, che per "purezza linguistica" hanno ribattezzato i cheeseburger ”juustusburger” e ”mesanis su suriu”.
• Revisioni linguistiche. Per lavorare come camerieri da McDonald, i russi d’Estonia hanno l’obbligo di imparare l’estone alla perfezione. Ogni sei mesi, una volta assunti, vengono sottoposti dal governo a "scrupolose revisioni linguistiche" (se qualcuno dimentica anche solo uno dei quattordici casi della lingua, perde il lavoro).
• Maiuscole. A Klaipeda, in Lituania, solo il trenta per cento delle persone d’origine tedesca conosce la lingua madre. Per riscoprire usi e costumi della Germania, definita "Patria con la P maiuscola", si organizzano corsi di lingua, cucina e musica tradizionali, dibattiti pubblici e raduni dai titoli ”Fedeli alla Patria”, ”Patria indimenticata”, ”Ti abbiamo sempre nel cuore”, eccetera.
• Silicon bar. Kista, parco scientifico nella periferia di Stoccolma, duecento ettari per quattrocento aziende informatiche, centomila dipendenti, quarantacinquemila miliardi di fatturato, ribattezzato da tutti la ”Silicon Valley svedese”. Al suo interno, decine di uffici Ericsson, qualche bottega con le insegne sbiadite, un ”Silicon bar” e l’hotel ”Mr.Chip”.
• Hockey. Nel 1995, in Finlandia, crisi economica, disoccupazione che dal due sale in fretta al quindici per cento, ma gioia e serenità degli abitanti perché la nazionale finlandese vince i mondiali di hockey su ghiaccio battendo la Svezia a Stoccolma ("per un finlandese poche cose scaldano il cuore come battere gli svedesi, a Stoccolma, nella finale dei mondiali di hockey").