Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 18 marzo 2006
10 euro.
• Rotazione. Per compiere un’orbita completa intorno alla Terra (rivoluzione siderale), la Luna impiega 27 giorni, 7 ore 43 minuti e 11,5 secondi. Dato che la Luna ha un tempo di rotazione intorno al proprio asse uguale al tempo di rivoluzione siderale, la faccia che volge alla Terra è sempre la stessa.
• Gravità. Rispetto alla Terra, la Luna ha una massa pari a un ottavo e un’accelerazione uguale a un sesto: in queste condizioni non può esistere un’atmosfera, perché la forza di gravità è molto bassa (la velocità di fuga lunare è di soli 2,37 chilometri al secondo) e quindi qualunque gas si disperderebbe in fretta nello spazio.
• Regolith. La crosta lunare è composta da uranio, torio, potassio, ossigeno, silicio, magnesio, ferro, titanio, calcio, alluminio e idrogeno. Non essendoci atmosfera, si verificano forti escursioni termiche che variano da +130°C nei momenti i massima esposizione al Sole a ”170°C nella zona d’ombra. La superficie è coperta da uno spesso strato di polvere chiamato regolith.
• Terre e Mari. Le zone che allo sguardo sembrano più scure, chiamate Mari, sono composte da effusioni di lava basaltica solidificata e coprono circa il 20 per cento della superficie lunare. Le più chiare, dette Terre, sono formate da altipiani scabri con molti crateri e costituiscono l’80 per cento del suolo. Sulle Terre si trovano le catene montuose: le cime più alte possono raggiungere gli 8.000 metri.
• Ipotesi. Ecco quelle sull’origine del corpo celeste. Della ”fissione”: la Luna si è formata a causa del distacco di materiale dalla proto-Terra nel corso della formazione del nostro pianeta. Della ”cattura”: la Luna è stata catturata dalla Terra, mentre passava attraverso il sistema solare. Dell’’accrescimento”: la Luna si è formata con l’addensamento del materiale in orbita intorno alla Terra.
• Elisir. Secondo una leggenda giapponese le macchie lunari (i Mari) sono i lineamenti di un uomo, colpevole di aver per errore rovesciato l’elisir dell’eternità che spettava agli esseri umani. Per questo, come punizione, fu stato spedito sulla Luna.
• Date. La prima eclissi di Luna di cui si conosce con certezza la data fu osservata in Cina il 29 gennaio del 1136 a.C., la prima a essere vista attraverso un cannocchiale (da Galileo Galilei) è quella del 6 luglio 1610.
• Veleno. Gli antichi cinesi, convinti che le eclissi di Luna fossero provocate da un dragone intento a ingoiare il corpo celeste. Per allontanarlo cercavano di far più rumore possibile. La tradizione giunse fino al secolo scorso, quando la Marina Militare Cinese durante le eclissi sparava ancora colpi in aria per scacciare il drago. In Giappone invece si credeva che durante le eclissi dal cielo stillasse veleno: perciò si coprivano i pozzi.
• Congiungimenti. Secondo i tahitiani le eclissi sono dei congiungimenti amorosi tra Sole e Luna. Per le popolazioni delle tribù artiche invece talvolta Sole e Luna lasciano il loro posto per scendere sulla Terra e controllare che tutto vada bene.
• Delitti. Il ricercatore americano Arnold Lieber, autore del libro Effetto Luna, ha esaminato i delitti commessi dopo il 1955 e ha scoperto che di questi una gran percentuale è stata commessa nei tre giorni che precedono il plenilunio e nei tre giorni che lo seguono.
• Mestruazioni. Presso alcune comunità dell’Oceania si crede che durante il novilunio la Luna abbia le mestruazioni e perciò si nasconda agli sguardi umani. Prendendo come esempio il suo comportamento, le donne di queste comunità devono restarsene in disparte durante la comparsa delle perdite mestruali.
• Larve. Comportamento della cicala appartenente alla specie della Magicicada septemdecim. Le larve restano nascoste sotto terra per diciassette anni (alcune solo tredici), nutrendosi della linfa che scorre nelle radici delle piante, senza mai emergere. Poi all’improvviso, in un’unica notte di Luna piena, lasciano a milioni il sottosuolo uscendo in superficie tutte insieme. Giunte all’aperto si trasformano in fretta prima in ninfe, poi in pupe e quindi negli esemplari adulti, che subito si accoppiano, depongono le uova e muoiono. Ricomincia così un altro ciclo.
• Miele. Lo scrittore greco Luciano di Samosata (II secolo d.C.) descrisse nella sua opera La storia vera un fantasioso viaggio sulla Luna. L’autore immaginò che gli abitanti del corpo celeste si nutrissero solo del profumo dei cibi, sudassero latte, espellessero miele dal naso e fossero dotati di una piccola coda a forma di cavolo. Di vetro o rame erano i loro vestiti, removibili gli occhi. Al momento di morire si trasformavano in fumo.
• Cernan. "Ancora adesso se qualcuno mi chiedesse cosa vorrei, proponendomi cose diverse come tornare bambino o essere più giovane, io risponderei che preferirei tornare sulla Luna" (da un’intervista del 2005 a Eugene Cernan, comandante della missione Apollo 17, l’ultimo ad aver toccato il suolo lunare nel 1972).