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 2004  febbraio 28 Sabato calendario

Astrazione

• Astrazione. Riferimento culturale dell’Avvocato: "Il mondo anglosassone e non quello dell’Europa continentale: una cultura che evita le costruzioni concettuali troppo astratte, sfronda i problemi e si concentra sulle cose da affrontare e da risolvere". All’Europa pensava in senso politico: "Era il suo pessimismo sulla capacità degli italiani di portare a compimento da soli il processo di modernizzazione del Paese" (Franco Bernabè).
• Disegni. Nel 1982 Giorgio Forattini, al suo primo impegno come pubblicitario, firmò la campagna della Fiat Uno immaginando un’auto antropomorfa e disegnando quattro elefanti simbolo di comfort, economicità, scatto, eleganza. Oggi fa sapere che disegnerebbe "un’auto che va a piedi".
• Posti. L’Avvocato, una passione per le macchine particolari, fu il primo a farsi fare su misura una Ferrari con tre posti davanti.
• Valori. Ugo La Malfa e Gianni Agnelli, fortissimi amici, si davano del lei: "Abbiamo sempre considerato che il ”lei” valesse di più che non il ”tu”".
• Il "sogno americano" di Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat. Cominciò negli anni Dieci: all’epoca Agnelli andò negli Usa e vide le linee di montaggio che producevano la Ford Model T, "l’auto che tutti possono avere, di qualunque colore, purché sia nero" diceva Ford. Al suo ritorno avvistò il futuro dell’industria dell’auto nella produzione di massa. Primo esemplare la Fiat Tipo Zero, 2.000 vetture di serie.
• Re. Alla fine degli anni Venti, il re Vittorio Emanuele III davanti allo stand della Fiat al Salone dell’automobile di Torino: "Costano troppo care queste auto".
• Inaugurazioni. Diffidenza di Mussolini nei confronti di Giovanni Agnelli. Quando nel maggio ’39 il Duce partecipò all’inaugurazione di Mirafiori, nuovo monumentale stabilimento Fiat, arrivò a bordo di un’Alfa Romeo, l’accesa concorrente.
• Fichi. Tra i racconti del nonno, Gianni Agnelli ricorda il modo in cui i fascisti descrivevano gli operai torinesi: "Dei fichi: neri fuori ma rossi dentro".
• Esemplari. Prima auto economica: la Topolino, uscita dal Lingotto nel ’36, costo 8.500 lire, 550 mila esemplari in diciannove anni di produzione. Disegnatore il trentenne Dante Giacosa, ingegnere del Politecnico, che aveva cominciato la carriera accettando un primo impiego a meno di 1.000 lire al mese.
• Utilitaria. Gli operai torinesi, una tentazione di fare tutto da sé, negli anni Cinquanta crearono da soli un modello di utilitaria, progettandola e realizzandola dentro gli stabilimenti Fiat, all’insaputa del padrone. L’allora presidente Vittorio Valletta la prese assai male e multò gli autori. Togliatti, segretario del Pci, considerò l’iniziativa come un simbolo delle capacità operaie e delle loro qualità industriali.
• Orgoglio. Le radici del declino dell’identità operaia: "Ancora negli anni Quaranta e Cinquanta, l’operaio era orgoglioso del suo mestiere, dei suoi strumenti di lavoro. Ma quest’orgoglio è finito negli anni Sessanta, quando si è affermato l’operaio-massa che cercava in fabbrica un posto di lavoro, non uno status sociale. E’ stato il distacco sentimentale tra i giovani e la vita, il lavoro" (Aurelio Lepre, professore di Storia contemporanea all’Università di Napoli).
• Sedie. La volta che Giulio Andreotti accompagnò il presidente dell’Urss Podgornyi in visita alla Fiat: "Il presidente iniziò con un grande elogio all’operato di Valletta, ma richiamò pure i rapporti che la Fiat aveva avuto con l’Urss a partire dal 1926. E i poveri membri della Commissione interna da un lato potevano esultare perché il presidente dell’Unione Sovietica arrivava da loro, ma dall’altro... sentire dire bene di Valletta e poi anche dei buoni rapporti tra Italia e Urss durante il fascismo... ecco, sembravano proprio seduti sulle sedie dei cardatori".
• Azioni. Giulio Andreotti, convinto che "la teoria che il privato è bello e il pubblico è brutto non sta né in cielo né in terra" durante un discorso al Consiglio nazionale della Dc negli anni Sessanta: "Se io fossi un operaio della Fiat di qualche anno fa, sarei grato alla proprietà perché mi ha fatto acquistare le azioni a 1.000 lire in meno delle quotazioni e mi ha fatto diventare, in un certo senso, socio. Però io quelle azioni le ho pagate 11.000 lire, adesso stanno a 7.000... Allora, questo risultato dell’attività privata è buono o cattivo?".
• Politici. Gianni Agnelli parlando con Henry Kissinger di Gianni De Michelis, che stava per diventare ministro degli Esteri: "De Michelis è quick, veloce". Tra le sue battute, famosa quella sul democristiano Ciriaco De Mita: "Un intellettuale della Magna Grecia".
• Iniziazioni. Secondo il sociologo Giampaolo Fabris, tutte le indagini svolte negli anni Cinquanta rilevarono che l’iniziazione sessuale degli italiani avveniva in macchina, sui sedili ribaltabili della 600 e della 500.