Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 30 marzo 2002
Prestazioni
• Prestazioni. Da una ricerca sulle prestazioni di efficienza fisica in funzione del vento: si ha un picco di efficienza con venti che soffiano a 25 km/h (forza 4), una diminuzione con venti a velocità più basse o più alte. L’osservazione del comportamento di bambini sull’area di ricreazione di una scuola americana rivelò che il numero medio di litigi al giorno raddoppiava quando le velocità del vento attraversavano la soglia biologica sopra forza 6.
• Infarti. Da uno studio sui disturbi generali dei vasi sanguigni: il 50 per cento di tutti gli infarti del miocardio e dei colpi apoplettici si verificano quando il vento soffia a forza 4 o 5 (velocità più alte sottopongano il cuore a uno sforzo minore, forse per stanchezza adrenale).
• Scirocco. In arabo significa ”orientale”. Più frequente in primavera, fa affluire aria calda dal Sahara e dalla Penisola Arabica, aumenta di 10° centigradi la temperatura media stagionale. Da uno studio dell’Università Ebraica di Gerusalemme sulla reazione dell’uomo a questo vento: il 43 per cento della popolazione presenta nell’urina una concentrazione più alta di serotonina, ormone che provoca la costrizione dei vasi sanguigni periferici, compresi quelli del cervello, regola il sonno ed è responsabile dell’umore, ma in quantità eccessive causa emicranie, reazioni allergiche, vampate, palpitazioni, irritabilità, insonnia e nausea; il 44 per cento della popolazione, presenta un abbassamento dell’adrenalina nell’urina, e accusa stanchezza, apatia e depressione. Quando raggiunge l’Italia meridionale e la Sicilia, s’inzuppa di umidità nell’oceano, e arriva, oltre che caldo, anche umido, facendo aumentare la frequenza dei delitti a Napoli.
• Föhn. Effetti del föhn, che aumenta la temperatura di 10° centigradi e provoca cambiamenti di pressione e elettrici: concentrazione anomala di serotonina nel sangue e nell’urina in tre persone su quattro, successivo stress e infine esaurimento adrenale. Sintomi: ansietà, insonnia, irritabilità, tensione, emicrania, coliche e apoplessia. Secondo il Touring Club Suisse nel 1972 gli incidenti automobilistici a Ginevra aumentarono di oltre il 50 per cento in presenza di föhn. Il dipartimento medico della stazione meteorologica tedesca occidentale a Freiburg, dopo quattro anni di osservazione, rivelò che gli incidenti industriali dopo un föhn richiedevano il 16 per cento in più di intereventi chirurgici e il 20 per cento in più di altre cure mediche. L’incidenza delle morti postoperatorie durante un föhn è salita a tal punto che in certi ospedali in Svizzera e in Baviera le operazioni chirurgiche più importanti sono rinviate finche il vento non è finito. In Svizzera e in Austria si registra un aumento di suicidi e omicidi.
• Santa Ana. Vento della California meridionale, caldo e polveroso. Nella settimana tra il 20 e il 26 ottobre 1965, quando soffiò di continuo, la mortalità aumentò del 47 per cento, anche per un incremento degli omicidi.
• Ioni. L’aria ionizzata negativamente, con presenza, cioè, di molecole che hanno perso elettroni, è più pura: gli ioni negativi attaccano batteri, polvere, polline e altri inquinanti, formano coaguli di cellule e detriti, che diventano troppo pesanti per restare in aria e cadono a terra. Da qui la spiegazione degli effetti nocivi di certi venti abrasivi, pieni di frammenti taglienti di polvere del deserto, che perdono gli ioni negativi con i corpuscoli avulsi, e accumulano ioni positivi.
• Atleti. In un esperimento sovietico quaranta atleti furono sottoposti a una serie di prove fisiche, prima e dopo aver trascorso un mese respirando alcuni aria normale, altri aria caricata negativamente, altri caricata positivamente. Risultato: tempo di reazione, resistenza, senso dell’equilibrio del gruppo che aveva vissuto con aria ionizzata negativamente, erano migliori anche del 400 per cento rispetto agli altri (godevano anche di migliore appetito, erano più allegri e pieni di energia). Da qui la conclusione del rapporto: "L’aria ionizzata negativamente può essere usata per aumentare la capacità fisica della gente al lavoro".
• Sferiche. Una delle spiegazioni degli effetti nocivi del föhn è il fenomeno elettrico, noto come ”sferiche”, abbreviazione di ”atmosferiche”, onde elettromagnetiche di origine atmosferica, che passano in modo invisibile e senza sforzo attraverso muri e corpi, la cui emissione aumenta quando soffia questo vento. Tra gli osservatori del fenomeno, Reinhold Reiter, direttore di un laboratorio bioclimatico a Farchant, Alpi Bavaresi: ricorre a persone amputate, che accusano dolori ai moncherini in occasione di ogni emissione anomala di sferiche. Dalla sequenza di ventimila resoconti quotidiani risulta che la correlazione tra dolori alla parti amputate ed elletricità atmosferica è così forte che c’è una probabilità non superiore a 1 su 1000 che la connessione tra le due parti sia puramente accidentale. Un fenomeno simile si verifica in caso di esposizione per lunghi periodi a radiotrasmittenti insufficientemente schermate, che provocano mal di testa, nausea, insonnia e depressione. Uno studio di 598 suicidi nelle Midlands inglesi ha dimostrato che il 40 per cento in più si è verificato tra persone residenti in un campo di grande forza elettromagnetica prodotto da vicine linee di trasporto dell’energia elettrica, rispetto a persone residenti a indirizzi casuali.
• Quattro. Quasi universale la scelta del quattro come numero dei venti, come il numero dei Vangeli, dei libri del Buddismo, dei Cavalieri dell’Apocalisse, degli elementi, delle stagioni. Il segno per il numero quattro, prima dell’introduzione dei numerali, era una croce greca con braccia di uguale grandezza, derivato da un simbolo più antico, la svastica, croce con le cime delle braccia piegate ad angolo retto, a sinistra (il simbolo nazista è volto dall’altro lato). Nata per rappresentare i Quattro venti, viene dal sanscrito su, che significa ”buono”, asti,”essere”, e il suffisso sostantivante ka: ”qualcosa con buona fortuna”. Lo stesso dio azteco Quetzacoatl, "il dio serpente ricoperto di piume verdi", guardiano dei venti, era rappresentato con la svastica.
• Ricadute da vento. Fenomeno per cui piovono oggetti dal cielo, per lo più pesci, a causa di trombe d’aria (o d’acqua). Caratteristica di queste ricadute: si limitano a individui della stessa dimensione e età. Nel 1839 una tempesta di vento, accompagnata da due brevi acquazzoni, colpì la valle di Aberdare nel Galles. Una gran quantità di pesce vivo cadde con entrambe le precipitazioni, a distanza di dieci minuti, sulla stessa superficie di 750 metri quadrati (grondaie e pluviali rimasero otturati). Nel 1870 la città di Sacramento in California venne bersagliata da ”cagnolini del fango”, un tipo di salamandra con branchie rosse; nel 1890 centinaia di granchi d’acqua dolce piovvero su due diversi quartieri di San Francisco; nel 1953 centinaia di migliaia di chiocciole caddero su tutta Algeri; nel 1963 gamberetti vivi d’acqua dolce furono depositati su Los Angeles.
• Beaufort. La scala Beaufort, in tutto 13 divisioni, ideata nel 1805 dal comandante navale inglese Francis Beaufort per misurare i venti, descrive anche il loro effetto sulle specie viventi. Per esempio: vento forza 4, "brezza moderata", "i capelli sono scompigliati, i vestiti aleggiano", "i coleotteri restano a terra. Zanzare e culicidi smettono di pungere"; vento forza 6, "brezza forte, "le braccia sono scostate dai fianchi", "falene e api restano al suolo"; vento forza 9, "fortunale forte", "i bambini sono rovesciati", "tutti gli insetti restano a terra”.
• Clo. Una persona adulta sana produce circa 50 kilocalorie all’ora per ogni metro quadrato di superficie corporea (quantità di calore detta ”unità metabolica” e descritta come metabolismo basale), e per sentirsi a proprio agio, in una stanza a 21° centigradi con una umidità del 50 per cento, non avrebbe bisogno di essere isolata termicamente. Queste condizioni particolari furono scelte nel 1941, come ideali perché un uomo con indosso il normale vestito di affari a tre pezzi dell’epoca, potesse mantenere costante la temperatura della pelle. Il grado di caldo rappresentato da quell’abito è diventato l’unità campione di isolamento nell’industria internazionale dell’abbigliamento, ed è noto ovunque come Clo. Valore in Clo di un bikini: 0,04; di un paio di calzoncini corti: 0,10; dei jeans e di una maglietta senza maniche: 0,33; stivali al ginocchio: 0,30. I numeri Clo e quelli Beaufort sono in relazione diretta. Il Corpo Approvvigionamenti dell’Esercito Americano descrive una temperatura di ”10° con vento di forza 2 come un giorno da 2 Clo. Più forte è il vento, più bassa la temperatura, maggiore è la necessità di isolamento.
• Moda. Terminata una lunga serie di inverni caldi nei primi due decenni del XIX secolo con un tempo ventoso e di freddo pungente, cambiò anche la moda dell’abbigliamento, con linee più decorose, giustacuore di lana e giacca corta detta spencer. Jaune Austen, nel 1814, l’inverno più freddo in Inghilterra dal XVIII secolo: "Sono divertita dalla moda attuale degli abiti femminili. Mi sembra sia il cambiamento più marcato mai visto – le maniche lunghe si vedono universalmente e, per quanto abbia potuto giudicare, il petto è coperto".
• Bolle. Nel 1953 due meteorologi dimostrarono che l’aria calda si alza dalla superficie della Terra in grandi bolle turbinose, dette ”conchiglie termiche”, che rappresentano sistemi meteorologici indipendenti con la propria turbolenza interna. Al loro interno gli uccelli più grandi con larghe ali si librano sulla terra senza sforzo, trasportati in alto come passeggeri in un pacchetto d’aria. Quando raggiungono una certa altezza e dimensione, le bolle vanno alla deriva col vento, ridistribuiscono il calore e sprigionano gli uccelli. Si sono viste rondini librarsi e nutrirsi all’interno di queste bolle ad altezze fino a 2000 metri e, con un vento medio di 50 km/h, trasportate a 1000 chilometri di distanza in un solo giorno.
• Batteri. Per ogni centinaio di parole che pronunciamo, in particolare le consonanti esplosive, come ”t” o ”p”, immettiamo nell’aria 250 goccioline, il 40 per cento delle quali contiene una o più batteri, in genere del tipo Streptococcus o Staphylococcus. Un solo colpo di tosse vale 2000 parole. Uno sternuto, con un’accelerazione di 400 metri al secondo, genera fino a un milione di gocce, la maggior parte delle quali infette, caricando l’aria con tanti batteri quanti sarebbero dispersi pronunciando 400 mila parole (l’equivalente di Guerra e pace, tempo di lettura ad alta voce 55 ore).