Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 23 febbraio 2002
La strategia del camaleonte. La simulazione nel mondo vivente
• Orchidee 1. Sistema di impollinazione dell’orchidea del genere Ophrys, scoperto da Monsieur Pouyanne, magistrato ad Algeri, nel 1916: il labello (grande petalo gibboso) mima la femmina di alcuni insetti così bene che i maschi vi si posano sopra, indugiano il tempo di una copula e nel frattempo si coprono di polline. L’odore dell’orchidea è talmente eccitante che spesso il maschio si posa su un altro insetto, già intento a far l’amore con il fiore, e tenta di penetrare pure lui.
• Orchidee 2. Il mimetismo delle orchidee australiane Cryptostylis, così sofisticato che i maschi di certi insetti preferiscono accoppiarsi coi fiori piuttosto che con le femmine della loro specie.
• Mosche. La Rafflesia arnoldii, pianta parassita di Sumatra, sviluppa un unico fiore, un metro di diametro e dieci chili di peso, corolla carnosa, colore che oscilla tra il rosso carne e il viola delle carogne, odore di putrefazione avanzata per attrarre le mosche e cospargerle di polline da depositare su un’altra Rafflesia.
• Vespe. Ichneumon eumerus, vespa parassita che depone le uova sul bruco di una farfalla blu (la licena), cibo per le larve al momento della nascita. Talvolta le formiche del genere Myrmica scambiano il bruco per una loro larva e se ne prendono cura per mesi. Se la vespa lo individua, entra nel formicaio e aprofitta della confusione creata dal suo arrivo per deporre comunque le uova.
• Vice-re. Alcuni insetti si proteggono dai predatori grazie alla somiglianza con altre specie pericolose. La ”farfalla vice-re”, ad esempio, è quasi identica alla ”monarca” o ”farfalla re”, velenosa perché da larva si nutre di asclepiade (pianta assai tossica). Gli uccelli che mangiano la ”re”, costretti a vomitarla, imparano a diffidarne risparmiando pure l’innocua ”vice-re”.
• Falsa testa. La Thecia, farfalla dell’America del Sud, possiede all’estremità delle ali posteriori prolungamenti simili ad antenne. Quando un uccello attacca la falsa testa, quella gli resta nel becco e la farfalla se ne vola via.
• Automeris io. Farfalla dotata di quattro ali, per volare usa solo le anteriori lasciando in bella mostra le posteriori, con macchie scure simili a grandi occhi di gufo che tengono alla larga i predatori.
• Foglie. I bruchi della Nemoria arizonia, farfalla notturna del Sud ovest degli Stati Uniti, vivono sulle querce prendendo la forma del cibo di cui si nutrono: fiori in primavera, foglie d’estate.
• Sassi. Lithops, pianta dell’Africa del Sud che durante la stagione secca si protegge dagli erbivori prendendo la forma di sasso.
• Lucertole. I piccoli di una lucertola del deserto del Kalahari (Africa australe) imitano un coleottero che spruzza liquido acido e nauseabondo. Da adulti, visto che la differenza di taglia non consente lo stesso mascheramento, si accontentano di cambiar colore a seconda del paesaggio.
• Contro-ombreggiatura. Alla fine del XIX secolo, il pittore americano A.H. Thayer scoprì che alcuni animali s’occultano col sistema della ”contro-ombreggiatura”: grazie a una gradazione progressiva della colorazione, le zone d’ombra e luce tendono a confondersi e la bestia, perdendo il rilievo, diventa meno visibile.
• Speronamenti. Durante la Grande guerra, la Marina britannica dipinse l’esterno delle navi di bianco e azzurro pallido, perché si confondessero col cielo e il mare. L’espediente riuscì talmente bene che la Broke, prima nave da guerra così colorata, fu speronata due volte da altri vascelli della Royal Navy.
• Iride. Nella maggior parte dei primati gli occhi son fatti in modo da mascherare la direzione dello sguardo, ad esempio le scimmie arboricole hanno l’iride colorata che occupa tutto lo spazio (il predatore non si accorge di essere stato avvistato e la bestiola ha il tempo di scappar via).
• Melanostigma. Abitudine di certi pesci, ad esempio il Melanostigma, di difendersi da eventuali minacce ripiegandosi su sé stessi in forma d’anello e restandosene immobili e sospesi nell’acqua come le meduse (disdegnate dalla maggior parte dei predatori per via dei tentacoli urticanti e dello scarso valore nutrizionale).
• Pesci-anemone. I pesci-anemone, monogami, vivono in coppia, circondati da giovani maschi. Se lei muore, il vedovo si fa più grosso, in quattro settimane si trasforma in femmina e sceglie tra gli altri maschi il nuovo compagno.