Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 8 dicembre 2001
ìI magici mondi di Harry Potterî
• David, I magici mondi di Harry Potter. Guida ai personaggi, miti e leggende della saga del mago di Hogwarts, Fanucci Editore, Roma, 2001
0100 Coll. 12F36
• Bacchette magiche. Nelle pitture rupestri dell’Età della Pietra si vedono figure umane che impugnano bastoni: secondo alcuni archeologi si tratta di capiclan con in mano bacchette magiche, simbolo del potere.
• Cuore di drago. Nel mondo di Harry Potter, le bacchette dei maghi vengono realizzate combinando aste di legno (betulla, mogano, tasso, quercia, acero, ebano o faggio) con parti di creature magiche: peli di unicorno, penne della coda della fenice, corde del cuore di draghi e così via.
• Basilisco. Secondo la leggenda, il basilisco è il risultato dell’accoppiamento tra un gallo (o una gallina) con un serpente (o un rospo). Quello dorato uccide con lo sguardo, un altro soffia fuoco, un terzo pietrifica. I viaggiatori del Medioevo, terrorizzati dall’idea di incontrare un basilisco, si portavano appresso dei galli, unici animali ritenuti capaci di ucciderlo.
• Abracadabra. La frase ”abhadda kedhabhra” (in aramaico: "Sparisci come questa parola") usata dagli antichi maghi per scacciare le malattie, è probabilmente all’origine della parola ”abracadabra”. Quinto Sereno Sammonico, medico romano vissuto intorno al 200 dopo Cristo, la usava come incantesimo per mandar via la febbre: nella sua ricetta, ”abracadabra” veniva scritto undici volte su un pezzo di papiro, ogni volta con una lettera in meno. Il paziente si legava il papiro attorno al collo con un filo di lino e lo portava per nove giorni, poi lo gettava dietro la spalla in un torrente che scorreva verso est. La cura, sopravvissuta nei secoli, venne usata persino come rimedio contro la Peste Nera.
• Parole. Secondo gli antichi Egizi, parlare di un’azione la faceva avvenire davvero. A volte le parole erano pronunciate su una figura di cera o d’argilla che rappresentava la persona o la cosa verso cui la magia era diretta.
• Goblin. La parola ”goblin” (il nome inglese dei folletti) deriva dal greco ”kobalos”, cioè ”mascalzone”.
• Druido. La parola ”Druido” da un termine celtico che vuol dire ”conoscere la quercia”.
• Druido. Giulio Cesare, nel suo diario sulla Gallia e la Britannia, afferma che i druidi usavano rami e rametti per costruire enormi strutture a forma di uomo, poi le riempivano di persone vive e davano fuoco al tutto. «Tuttavia alcuni studiosi rigettano questa affermazione, ritenendo che Cesare avesse un pregiudizio contro i druidi che così strenuamente resistevano al suo dominio».
• Merrow. Tra i Merrow, sirene del folclore irlandese, le donne sono bellissime, gli uomini orrendi. Tutti indossano cappelli magici: se un umano riesce a rubarglieli, non possono più tornare in mare e sono condannati a vivere sulla terraferma.
• Giganti. Secondo l’antico storico Goffredo di Monmouth, Stonehenge, il cerchio di enormi pietre nel sud dell’Inghilterra, fu creato dai giganti d’Irlanda.
• Futhark. Le rune, ovvero il primo alfabeto delle tribù dell’Europa del Nord, usato in Britannia, Scandinavia e Islanda. Apparso intorno al III secolo dopo Cristo, sopravvisse per più di un millennio. Le prime sei lettere furono f, u, th, a, r, k, perciò quest’alfabeto viene anche chiamato ”futhark”. ”Run” in gaelico vuol dire segreto, ”helrun” divinazione, il che suggerisce che le rune venissero usate per rituali magici. Si narra che Odino, per conquistare la conoscenza delle rune, si appese per nove giorni a Yggdrasil, il grande frassino che contiene terra, inferno e cielo.
• Sirio. La stella Sirio, così chiamata perché è la più luminosa del cielo (’seirios”, in greco, significa ”ardente”).
• Dissennatori. I Dissennatori, creature inventate dalla Rowling per simboleggiare la depressione, non hanno volto e indossano mantelli sformati che coprono una pelle grigiastra, viscida e rugosa: «Svuotano di pace, speranza e felicità l’aria che li circonda». Rimedio per alleviarne gli effetti: il cioccolato.
• Proteo. Proteo, servitore di Poseidone, capace di leggere passato, presente e futuro, per sottrarsi alle continue richieste di predizioni si trasformava velocissimo in una gran varietà di animali e mostri. Da qui l’aggettivo ”proteiforme” per indicare tutto ciò che cambia facilmente aspetto.
• Heka. Secondo gli antichi egizi, il dio della magia, di nome Heka, nacque subito dopo la creazione del mondo. La parola ”heka” in greco divenne ”mageia”, da cui l’italiano magia.
• Motto. «Draco dormiens numquam titillandum» (’Mai fare il solletico a un drago addormentato”), motto della scuola di magia di Hogwarts, frequentata da Harry Potter.