Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 4 dicembre 1999
Bestiario postmoderno e altri scritti
• L’ape e l’uomo: animali che abitano lo stesso mondo ma in realtà vivono in universi paralleli. L’uomo ha due occhi ”a camera” e vede il rosso ma non l’ultravioletto: per lui l’erba è verde e il fiore della senape giallo. L’ape non vede il rosso, ma è sensibile all’ultravioletto così percepisce l’erba grigia e il fiore della senape porpora.
• Le formiche Anomma, cioè senza occhi, ferocissime, capaci di fare a pezzi anche un essere umano. Migrano a milioni e quando sostano si rifugiano in qualche cavità, alberi vuoti, cunicoli sotterranei eccettera.
• Forza enorme delle formiche Rufa (cioè ”rosse”): spostano pesi che, per un uomo, equivarrebbero a due tonnellate. Vivono sulle Alpi, nei boschi di conifere. Si fanno nidi a forma di cupola con aghi di larice e abete.
• Il lombrico è in sostanza un tubo pieno di sangue, che assume ogni forma possibile grazie a una massa liquida di continuo deformata da muscoli longitudinali e circolari. In questa massa liquida sono immersi gli organi.
• Un’ape adulta, isolata dalle compagne, muore in poco tempo. Un’ape che sta sola vive la metà di due api che stanno insieme. Per prolungare di qualche ora la vita dell’ape solitaria, basta anche metterle accanto il corpo di un’ape morta.
• I fuchi, maschi delle api, al momento delle nozze volano smaniosi dietro alla regina. Se la raggiungono e la coprono, muoiono durante l’amplesso. Se la perdono e rientrano vergini all’alveare, sono sterminati dalle altre femmine plebee, che li pugnalano con aculei avvelenati.
• Il 4 luglio del 1787 François Huber osservò la scena dei fuchi pugnalati dalle operaie. Aveva costruito un’arnia col fondo di vetro e restò ore sdraiato a pancia in su a osservare il massacro. L’odio delle femmine era così violento che esse si accanirono anche sulle larve dei fuchi che stavano ancora nelle cellette.
• Per l’uomo il propoli è un antibiotico naturale, per le api che lo producono è una sorta di stucco usato per chiudere le fessure dell’alveare.
• Vita dell’ape operaia: dal primo al terzo giorno fa la spazzina, dal quarto al dodicesimo la nutrice (imbocca le larve con la pappa reale), dal tredicesimo al diciassettesimo produce cera ed edifica i favi. Allo scoccare del diciottesimo giorno diventa guardiana. Quelle che volano di fiore in fiore son oapi sopravvisute a questo ciclo, vecchie di almeno 23 giorni: facendo su e giù tra i campi e l’alveare percorrono in una stagione la stessa distanza che separa la terra dalla Luna. Se un’operaia perde il pungilione muore.
• L’ape regina raccoglie lo sperma di una decina di fuchi in un serbatoio biologico (spermateca) e conserva gli spermatozoi vivi anche per anni. Tale tasca le consente di deporre, nella bella stagione, mille uova al giorno (una regina vive quattro-cinque anni).
• Gli insetti hanno la possibilità di rispondere al campo magnetico terrestre mediante ”bussole incorporate”, ossia minuscoli frammenti di magnetite presenti in molte cellule. Uno sciame di api, trasferito da un alveare in una stanza perfettamente buia, non perde l’orientamento e costruisce i nuovi favi orientandoli nello stesso modo di quelli vecchi, grazie alle indicazioni del campo magnetico terrestre.
• Ci sono più specie di mosche in Italia che mammiferi sull’intero pianeta.
• Nell’Africa tropicale esiste una cimice vegetariana che va in cerca della femmina con un seme di ficus in bocca. Quando individua la compagna, comincia a predigerire il seme, inoculandovi saliva, poi lo offre alla patner e subito dopo la penetra.
• Il serpente giarrettiera a fianchi rossi” dopo aver fecondato la femmina contrassegna in prossimità della cloaca con una pallottola odorosa. Il ferormone emesso respinge gli altri maschi che, se si avvicinano troppo, restano impotenti per un giorno.
• Gruppi di topoline rinchiuse in box senza maschi, e quindi senza il loro odore, sviluppano gravidanze isteriche e turbe del ciclo estrale.
• L’Anthias squamipinnis, un pesce che vive nei mari delle Filippine, è capace di cambiare sesso in un paio di giorni per compensare eventuali squilibri nel branco: se ci sono troppe femmine alcune di queste diventano maschi e viceversa.
• Nel maschio di libellula il pene cosiddetto secondario e le sue strutture adatte a conservare lo sperma si trovano all’inizio dell’addome, mentre l’apertura genitale è distante, alla fine dell’addome. Per riprodursi, il maschio si piega in due, in una specie di posizione fetale, riempie ”il serbatoio” e poi insemina la femmina. Il tutto continuando a volare.