Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 30 luglio 2001
«L’ozio indica la mancanza di una occupazione utile e onesta
• «L’ozio indica la mancanza di una occupazione utile e onesta... Visto che lo spirito dell’uomo è portato per sua natura all’attività, qualora esso non sia impegnato in qualcosa di utile finisce inevitabilmente per volgersi verso il male» (dall’Enciclopedia di Diderot e D’Alembert).
• «Un ozio senza lettere è la morte, è il funerale di un vivo» (Seneca).
• Per Cicerone l’ozio era un privilegio e un dovere, per Aristotele una necessità. Carmen Belloni, la sociologa che ha riscritto la definizione di tempo libero nell’Enciclopedia delle Scienze Sociali Treccani: «Oggi non esiste la percezione di tempo libero: ormai il tempo ”diverso” si riduce a una rincorsa a varie attività per esorcizzare il tempo vuoto, percepito come assenza, come perdita d’identità».
• Numerose le aziende che come premio ai dirigenti modello regalano viaggi d’avventura. Obiettivi: dare nuove motivazioni, aiutare a vincere la noia da ufficio, far crescere lo spirito di squadra. Vanity Fair Italia ha mandato i dipendenti a guidare caccia militari nei cieli russi e a vivere in tenda tra gli indiani d’America (con gli Hopi e i Navajo dell’Arizona e del New Mexico). Il gruppo dirigente della Omnitel e alcuni agenti di vendita hanno fatto una gara di kart nel Sahara dormendo in mezzo al deserto, la Fiorucci salami ha partecipato in massa a un corso di sopravvivenza in Marocco. Domenico De Masi, sociologo: "La maggior parte dei manager è impegnata ventiquattr’ore su ventiquattro con la propria azienda. Vive in funzione del lavoro, va in spiaggia col telefonino e passa il tempo a chiamare l’ufficio per sapere se tutto va bene e per confermare a sé stesso che nulla può andar bene senza di lui. Queste sferzate di apparente estrosità servono soltanto a inchiodare sempre più i lavoratori alla realtà onnivora dell’azienda" (Barbara Frandino).
• "L’azienda, per sua natura, è un’istituzione totale, che vorrebbe assorbire tutto il tempo del lavoratore. Al limite, lo farebbe anche dormire tra le sue mura. E’ un bisogno psicologico simile a quello che lega la vittima al carnefice: il capo non può fare a meno dei dipendenti e i dipendenti non possono fare a meno del capo. Il dipendente deve dimostrare al proprio capo che il tempo non gli basta, che ha tante cose da fare, e che è così generoso e fedele all’azienda da essere disposto a sbrigare questi compiti in overtime e persino gratis: perciò sacrifica famiglia e tempo libero a questo mito dell’azienda, anteposto a ogni altra cosa... La fedeltà, in questa logica, si misura in termini di ore inutili regalate all’impresa" (Domenico De Masi, sociologo).
• Tra i primi che hanno installato sale di rilassamento nelle aziende, i giapponesi. Nella sede francese della Apple, fin dal 1990, è a disposizione dei dipendenti un salone fornito di sedie a sdraio.
• In California, a quaranta minuti di autostrada da Los Angeles, sorge Leisure World ("Il mondo del tempo libero"), città dove è vietato l’ingresso ai minori di 55 anni. La città (ventimila abitanti di ceto medio-alto, palmizi e temperatura mai inferiore ai 25 gradi) dispone di medici, chiese, piscine, campi da golf, cinema, shopping center, club sportivi (gettonatissima la boxe thailandese). Per poter entrare bisogna essere cittadini di Leisure World; in alternativa si può mostrare carta d’identità e invito di un residente, o prendere appuntamento con il Director of Community Relations (sostenendo, magari, di voler acquistare una casa per la vecchiaia). Lo scorso anno, nonna Evelyn Combe ha chiesto più strutture per i nipotini in visita e così, una volta l’anno, viene organizzata la Giornata dei Nonni, con feste e giochi su misura per i piccoli visitatori. Ogni residente di Leisure World può invitare i propri parenti per un massimo di 60 giorni l’anno.
• «Abbiamo introdotto qualche distrazione per i bambini. Insegniamo loro a cantare durante il lavoro: ciò li distrae e gli fa affrontare con coraggio queste dodici ore di fatica che sono necessarie per procurarsi i mezzi di sussistenza» (relazione di un imprenditore al primo congresso dei filantropi di Bruxelles, 1857).
• «L’ozio è parte della nostra libertà e chiunque ce lo tolga ci priva anche di essa».
• «Nel 1840 Villarmé notava che gli schiavi delle Antille lavoravano nove ore al giorno, i forzati dei bagni penali dieci, mentre gli operai di alcune manifatture francesi raggiungevano le sedici».
• "Couch Potatoes" ("Pantofolai", letteralmente "Patate da divano"): per la sociologia il termine è da riferirsi ai quarantenni americani che passano il tempo libero e, spesso, la maggior parte della loro giornata, davanti al televisore, sprofondati nel divano, a sgranocchiare patatine e a subire passivamente trasmissioni insulse, volgari, rozze e violente.
• Piero Chiambretti sul tempo libero: "Il tempo libero è già un impegno, a volte molto gravoso. uno dei tanti impegni che la società ti impone". In che modo? "Basta guardare la pubblicità, tutti quegli spot ci hanno convinto che va passato in vari modi, tutti molto impegnativi. Il tempo libero è uno status, se non si diffondesse questa convinzione uno magari se ne starebbe tranquillo a dormire, invece così...".
• «Non so bene in Italia, ma in Spagna il 95% del tempo libero è dedicato al calcio, il restante 5% alle storie d’amore» (Pedro Almodovar a Angela Azzaro).
• Edison scorse la prima notte di nozze nel suo laboratorio, a lavorare all’invenzione della lampadina. Paolo Uccello studiava il disegno fino a tarda notte e, alla moglie che lo chiamava a dormire, rispondeva: «Ah, quanto è dolce la prospettiva...».
• Le religioni animiste dell’Asia prevedono la sacralità del sonno e vietano di svegliare bruscamente chi dorme per non provocargli una "frattura dell’anima". Gli dei Visnu e Siva sono spesso rappresentati in posizione allungata. Nelle filosofie orientali il passaggio dal sonno al risveglio simboleggia il risveglio spirituale dell’essere. Budda, letteralmente ”Il risvegliato”, è proprio colui che ha saputo risvegliarsi bene. In Francia il risveglio del re Luigi XIV era l’evento mondano più importante della giornata a Versailles: Sua Maestà, ancora nel letto, riceveva i cortigiani e, forte delle ispirazioni notturne, dava gli ordini per la giornata.
• «Il tempo libero non esiste. Freneticamente riempite di attività, le ore di non-lavoro fuggono via lasciando un senso perenne di rammarico, inadeguatezza, ansia. Nella rincorsa degli impegni il tempo libero è sempre meno, a volte è occupato da un secondo lavoro oppure è fagocitato da un desiderio di attivismo, magari per combattere lo stress, cosicché nessuno ha tempo per sè, la stessa definizione di tempo libero ormai è diventata difficile, c’è un tale ”sentimento di saturazione del proprio tempo ”che i sociologi sono costretti a mandare in soffitta i loro saggi, si arrendono e devono ammettere che siamo di fronte ”ad una sostanziale dissoluzione del concetto stesso di tempo libero». Carmen Belloni, la sociologa che ha riscritto la definizione di Tempo Libero nell’Enciclopedia delle Scienze Sociali Treccani: «Oggi non esiste la percezione di avere un tempo libero. Questo perché ormai il tempo ”diverso” si riduce ad una rincorsa a varie attività per esorcizzare il
tempo vuoto percepito come assenza, come un tempo privo i significati, come una perdita d’identità». Il 97 per cento degli italiani si rilassa davanti alla tv (un terzo lo fa per più di tre ore al giorno), il 42 per cento va al cinema. Più della metà della popolazione oltre i 27 anni non svolge nessuna attività sportiva.
• «Non credere che la vocazione tua sia il negozio, ma l’ozio, qual procurerai quando potrai, e pensa che la più illustre delle azzioni tue è il vivere» (Paolo Sarpi).