Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 25 febbraio 2006
14 euro.
• 2.55. Nome della prima borsa a tracolla, dal mese e anno di produzione (febbraio 1955), inventata da Coco Chanel: "Stanca di portare le mie borse a mano e di perderle, ci aggiunsi una striscia e le misi a tracolla".
• E-bag. Alternativa per chi non può permettersi di acquistare una borsa firmata: comprarla di seconda mano (sul sito di aste on-line eBay), o noleggiarla (sul sito www.bagborroworsteal.com).
• LV. Borse Louis Vuitton, autentiche, vendute in Giappone nel 2000: venti milioni.
• Marchi. Per contrastare la contraffazione del suo marchio l’azienda Luis Vuitton ha assunto quaranta avvocati e 250 investigatori privati, che nel 2004 hanno promosso 8.200 azioni legali contro i falsari.
• Iniziali. Alla fine del provino per il film Rocco e i suoi fratelli, nel 1960, Alain Delon era rimasto colpito dalla circostanza che il regista Luchino Visconti possedesse una valigia con su stampate le proprie iniziali (in realtà si trattava di una valigia Louis Viutton).
• Gucci. "Quando non vedo in giro falsi Gucci mi allarmo. Significa che dobbiamo applicarci di più. Invece se ce ne sono troppi vuol dire che è ora di inventare un nuovo modello" (Frida Giannini, direttore creativo di Gucci).
• Falsi. Giro d’affari annuo delle borse con marchio contraffatto: 512 miliardi di dollari, il 1.700 per cento in più rispetto al 1993. Sono prodotte soprattutto in Cina, dove sono vendute con il ritaglio di una rivista che ritrae il modello originale.
• Birkin. Il modello Hermès Birkin Bag (prezzo base duemila euro), prende il nome dall’attrice e cantante inglese Jane Birkin (famosa per la canzone Je t’aime moi non plus). Il compagno di allora, Jacques Doillon, aveva appena schiacciato sul sedile dell’aereo il suo cestino di paglia e le aveva suggerito di comprarsi una borsa, ma Jane gli aveva risposto che borse come servivano a lei non esistevano. A quel punto Jean-Louis Dumas Hermès, seduto accanto alla coppia, si presentò e si fece descrivere la borsa che un anno dopo, nel 1984, avrebbe messo in commercio dedicandola a lei.
• Birkin/2. Jane Birkin non guadagnò niente dalla borsa che porta il suo nome, se non un modello in regalo: "Dopo qualche tempo la mia prima Birkin era piena di adesivi, tutta rovinata. Me l’hanno chiesta per un’asta di beneficenza: è stata venduta per ventimila sterline".
• Attesa. Lista d’attesa per acquistare una Birkin in coccodrillo (prezzo quindicimila dollari): nove mesi. Grazie alla raccomandazione del marito del momento Kimberly Salomon Fortier Quinn aspettò solo diciannove giorni ma rimase famosa la sfuriata rivolta comunque alla direttrice del negozio perché aveva sbagliato il colore.
• Minaudière. Letteralmente ”smorfiosa”, è il nome francese per indicare le pochette rigide e decorate, coniato dal gioielliere Alfred Van Cleef durante una festa con riferimento al portasigarette d’argento usato come borsetta da sera da Florence Gould, moglie di un miliardario americano.
• Trolley. Tra i disegni di legge che giacciono in parlamento, il numero 933 prevede la costituzione di un Consiglio superiore della lingua italiana per difendere l’idioma dall’invasione dei termini stranieri, tra cui trolley, da sostituire, secondo i dettami accademici, con ”rullovaligia”.
• Kelly. Modello Hermès dedicato a Grace Kelly, ogni borsa è creata a mano da un solo artigiano, dal taglio della pelle alla confezione del manico e dei dettagli in metallo (tempo medio di realizzazione: diciotto ore). La borsa risale al 1892, ma la maison le diede il nome della principessa nel 1956, quando Grace, in attesa di Caroline, incominciò a portarla più spesso per nascondere la rotondità della pancia. Nel 2002 una Kelly tricolore di coccodrillo fu venduta a Parigi all’asta per 10.200 euro.
• Mini-Case. Borsetta da collo in vendita a 75 euro presso la boutique Louison di Parigi. Dotata di specchietto sul lato interno, si porta come una collana lunga e riesce a contenere chiavi e cellulare.
• Inseparabile. Anna Karenina non si gettò sui binari prima di aver lanciato la sua borsetta di velluto rosso.
• Noe. Modello a secchiello di Louis Vuitton, nato nel 1932, in origine creato per trasportare cinque bottiglie di champagne, la dose alcolica per una soirée da ricchi dell’epoca.
• Cabat. La borsa più famosa del marchio Bottega Veneta (oggi gruppo Gucci). In cuoio lavorato come fosse paglia o tessuto, è intrecciata dentro e fuori e ci vogliono due giorni e due persone per realizzarne una. Ogni anno ne sono prodotte cinquecento.
• Bagonghi. Borsa a forma di valigetta del dottore, bicolore, disegnata da Roberta di Camerino negli anni Cinquanta. La parte centrale è realizzata in velluto ”soprarizzo”, lo stesso usato per i paramenti del Vaticano, tessuto al buio per evitare che si scolorisca con l’esposizione alla luce (produzione mensile: dieci metri).