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 2004  aprile 24 Sabato calendario

Cuckold, in inglese ”cornuto”, da cuckoo, ”cuculo”, che alleva nel suo nido figli procreati da altri maschi convinto siano i suoi

• Cuckold, in inglese ”cornuto”, da cuckoo, ”cuculo”, che alleva nel suo nido figli procreati da altri maschi convinto siano i suoi. (SBAGLIATO DA CONTROLLARE!!!)
• Stampi. "Divisi l’uno dall’altro, e pur fatti nel medesimo stampo, chissà se ciascuno di essi non avrebbe completato ciò che nell’altro sonnecchiava?" (Virginia Woolf, Flush).
• Suicidio. Prima di suicidarsi annegandosi nel fiume Ouse (28 marzo 1941), Virginia lasciò scritto a Leonard: "Tutto mi ha abbandonato, tranne la certezza della tua bontà. Non credo che due persone possano essere più felici di come lo siamo stati noi". A Vanessa: "Se potessi, ti direi che cosa avete significato per me tu e i tuoi figli. Credo che tu lo sappia". Vanessa sopravvisse a Virginia vent’anni.
• Soddisfazione. Vanessa amò il pittore omosessuale Duncan Grant, con cui ebbe occasionali rapporti sessuali, sufficienti a concepire la figlia Angelica. Grant li riferiva per lettera al proprio amante Bunny, per farlo ingelosire: "Sabato ho copulato con lei, con mia grande soddisfazione fisica. un modo conveniente e confortevole che hanno le donne di farci scaricare" (lettera a Bunny, 19 febbraio 1918).
• Gelo. Virginia, paragonata dal marito Leonard a distanti colline che si stagliano "contro un freddo cielo azzurro; c’è neve sulle cime che il sole non ha mai sciolto né uomo ha mai calpestato".
• Nomadi. Resoconto della luna di miele di Virginia: "Abbiamo parlato ininterrottamente per sette settimane, e siamo divenuti cronicamente nomadi e monogami" (lettera a Molly McCarthy, 28 settembre 1912).
• Flirt. Il primo flirt di Virginia, con Lytton Strachey, omosessuale soprannominato ”il superpederasta di Bloomsbury”, incoraggiato da Vanessa che lo credeva adatto alle tendenze saffiche della sorella.
• Piselli. "Mi rendevo conto come chiunque altro di quanto fosse splendida e adorabile da guardare. Mi faceva sempre venire alla mente un pisello dolce di uno speciale colore di fiamma" (la pittrice Vanessa Bell ricorda sua sorella, Virginia Woolf, da piccola).
• Grani. Divertimento d’infanzia di Virginia, giocherellare con una collana di Vanessa e a ogni grano dare il nome di una persona cara alla sorella.
• Abuso. Vanessa e Virginia Stephen (questo il cognome di loro padre) subirono gli abusi sessuali dei fratellastri George e Gerald Duckworth, nati dal primo matrimonio della madre e molto più grandi di loro. Il primo ricordo di Virginia, un abuso subito a sei anni da parte di Gerald, che la accomodò sul ripiano della credenza in sala da pranzo: "Ricordo ancora la sensazione della sua mano che scivolava sotto i vestiti. Ricordo con quanto fervore pregavo dentro di me che la smettesse; come mi irrigidii e cercai di scostarmi mentre la sua mano si avvicinava alle mie parti intime" (Momenti di essere).
• Monito. Quando la madre Julia morì, nel 1895, Vanessa e Virginia avevano tredici e sedici anni. L’ultimo monito materno ricevuto da Virginia: "Tienti dritta, Capretta mia".
• Isole. A 28 anni Vanessa sposò Clive Bell. Dalla lettera di Virginia alla sorella il giorno prima delle nozze (7 febbraio 1907): "Noi siamo stati i vostri umili Animali da quando lasciammo per la prima volta le nostre isole, il che avvenne prima di quanto noi si riesca a ricordare, e per tutto questo tempo vi abbiamo corteggiato e abbiamo cantato per voi molte canzoni nella speranza che voi, così incantata, acconsentiste un giorno a sposarci. Ma dal momento che non più ci aspettiamo questo onore vi scongiuriamo di tenerci ancora almeno come vostri amanti".
• Scogli. Vanessa trasformata dalle prime gioie del matrimonio: "Dio l’ha fatta per essere moglie, e lei si crogiola nella sua nuova condizione come una vecchia foca su uno scoglio" (Virginia, lettera a Violet Dickinson, 12 aprile 1907).
• Triangoli. Vanessa e Clive erano sposati da poco più di un anno quando coinvolsero Virginia in un triangolo, in cui l’amore tra le sorelle era mediato dall’uomo: "Baciala appassionatamente, su tutte le mie zone riservate – il collo, le braccia e la pupilla – e dille: cosa le si può dire di nuovo? Quanto bene voglio a suo marito?" (Virginia, lettera a Clive, 15 aprile 1908).
• Coltelli. "La mia storia con Clive e Nessa mi scava dentro come un coltello" (Virginia, lettera a Gwen Raverat, 22 marzo 1925).
• Istante. La prima volta che Leonard Woolf vide Vanessa e Virginia: "Era quasi impossibile che un uomo non si innamorasse di loro, e io credo di essermene innamorato all’istante" (Leonard Woolf, An Autobiography).
• Vaghezza. "Leonard Woolf mi aveva vista e mi aveva considerata un tipo strano; e il giorno dopo se n’era partito per Ceylon, con una vaga attrazione per tutte e due" (Virginia Woolf, lettera a Ethel Smyth, 1930). Leonard Woolf è il marito di Virginia, sposato nel 1912
• Sassi. "Qualche volta sono esasperata dalla violenza del tuo desiderio. Come ti ho detto bruscamente l’altro giorno, non provo attrazione fisica per te. Ci sono momenti – l’altro giorno quando mi hai baciata – in cui non sono più sensibile di un sasso" (Virginia, lettera a Leonard Woolf, 1 maggio 1912. Si sposarono il 10 agosto 1912).