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 2004  aprile 17 Sabato calendario

Sorella - "Alla porta del monastero si metta una sorella anziana e sapiente che sappia ricevere una risposta o darla" (Libretto estratto dalla Regola di Benedetto)

• Sorella. "Alla porta del monastero si metta una sorella anziana e sapiente che sappia ricevere una risposta o darla" (Libretto estratto dalla Regola di Benedetto).
• Mormorazione. "Nessuna faccia qualcosa con mormorazione, perché non perisca della stessa pena dei mormoratori" (Ordo monasterii).
• Multiloquio. "Una parola oziosa o superflua equivale al multiloquio" (Regola di Abelardo).
• Parole. "Non si trovi presso di loro nessuna parola oziosa, poiché si deve rendere ragione al Signore di ogni parola oziosa" (Ordo monasterii).
• Sassi. "Questa virtù del silenzio che, come dice Giacomo, rende l’uomo perfetto, è stata praticata dai padri con tanto fervore che, come è stato scritto, abba Agatone per tre anni teneva un sasso in bocca per imparare a stare in silenzio" (Regola di Abelardo, XII sec.).
• Silenzio. "Colei che vuol piacere a Gesù Cristo deve amare più il silenzio che le molte parole. Dell’abbondanza di parole Salomone dice, infatti: ”Nel molto parlare non sfuggirai alla colpa”" (Libretto estratto dalla Regola di Benedetto).
• Vino. "Il sabato e la domenica quelle che lo desiderano ricevano del vino e quelle che non lo vogliono non devono essere rimproverate" (Ordo monasterii).v
• Purezza. "Negato ogni sbocco, il calore tramutò il carbone in diamanti" (dal diario di Dag Hammarskjöld, Tracce di cammino). Enzo Bianchi, priore di Bose: "Una vita priva o quasi di sbocchi sull’esterno può anche immiserirsi a scuro carbone che annerisce e impolvera, ma se il calore della comunione fraterna la riconduce alla sua essenza, finirà per trasparire la purezza del carbonio, quel diamante che è la carità, gioiello dell’uomo e della donna secondo il Vangelo, splendore della gloria stessa di Dio".
• Lussuria. "La badessa stia nel dormitorio in mezzo a voi. Non dormano due di voi in un medesimo letto perché non avvenga che, essendo accostati i loro corpi, nutrano incitamenti alla lussuria" (Ordo monasterii, IV sec.).
• Dormitori. "Stabiliamo che dormano a due nei letti, a eccezione delle malate e delle anziane; in modo tale che non si parlino, né si guardino in faccia a vicenda, ma dormano voltandosi la schiena [...] Tutte dormiranno vestite e con la cintura. Nella stanza in cui dormono sia accesa una lampada per tutta la notte" (Regola di Valdeberto, VII sec.).
• Piaceri. "La differenza tra i piaceri della carne e i piaceri dello spirito sta in questo: che i piaceri della carne causano disgusto; i piaceri dello spirito, invece, il desiderio di goderne ancora. Gli uni cercano il sonno, gli altri favoriscono le veglie" (Libretto estratto dalla Regola di Benedetto, X sec. ).
• Colpi. Tra le mancanze sanzionate con pene corporali nel Libretto estratto dalla Regola di Benedetto: difendere una figlia o una parente (35 colpi), denigrare in segreto o con leggerezza una sorella (12 colpi), rispondere alla superiora (12 colpi), mangiare fuori dei pasti (20 colpi), perdere tempo chiacchierando (10 colpi).
• Penitenze. "Se la sorella che presiede alla tavola è a conoscenza che alcune sorelle hanno meritato penitenze lievi, le infliggerà al momento del pasto. Non si daranno più di 25 colpi in una sola volta" (Regola di Colombano, VI – VII sec.).
• Negligenza. "A proposito di quelle che rovesciano qualcosa in cucina. Se, per negligenza o dimenticanza o per mancanza di attenzione, avrà perduto qualcosa di liquido o di solido più dell’ordinario, farà una lunga penitenza in chiesa restando prostrata, senza fare alcun movimento, durante il canto dei dodici salmi alla dodicesima ora" (Regola di Donato, VII sec.).
• Debolezze. "Quelle che non possedevano nulla, non cerchino di avere in monastero quello che non avevano potuto avere nemmeno fuori. Si conceda tuttavia alla loro debolezza ciò di cui hanno bisogno anche se la loro povertà, quando erano fuori, non permetteva loro di trovare nemmeno il necessario. E non si montino la testa perché si trovano a vivere insieme a persone alle quali fuori non osavano nemmeno avvicinarsi, perché i monasteri non diventino utili ai ricchi e non ai poveri, se i ricchi vi si umiliano e i poveri invece vi si esaltano" (Regola di Agostino, V sec.).
• Vergini. Sulla sollecitudine delle vergini a rendersi belle solo agli occhi di Dio: "Invece di profumo ci sarà cattivo odore, invece della cintura una corda, invece di capelli riccioluti calvizie" (Isaia, 3,24, citato nella Regola di Leandro del VI secolo).
• Igiene. "Quanto a lavarsi il corpo e ad usare i bagni, questo non avvenga di frequente, ma si conceda con l’usuale intervallo di tempo, cioè una volta al mese. Quando però si deve fare il bagno per ragioni di malattia, non lo si rimandi troppo; avvenga senza mormorazione" (Regola di Agostino).
• Acconciatura. "Non portino acconciature che superino in altezza la misura che abbiamo qui indicato con l’inchiostro" (misura variabile da 2,5 cm a 9,5 cm, a seconda dei manoscritti) (Regola per le vergini di Cesario, VI sec.).