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 2002  aprile 15 Lunedì calendario

Storia degli ebrei e dello Stato d’Israele

• Storia degli ebrei e dello Stato d’Israele. Le date: 1813 a.C. Nella città di Ur Kassdìm (Caldea), nasce Abramo, primo patriarca del popolo d’Israele. XVIII secolo a.C. Per ordine di Dio, Abramo, settantacinquenne, lascia la casa paterna per trasferirsi nella Terra Promessa (la tradizione parla di un gruppo di tribù nomadi, forse dodici e provenienti dall’area mesopotamica, che si spostavano mantenendo contatti con i babilonesi a Oriente e gli egiziani a Occidente). • Alcune tribù giungono in Egitto, nel territorio dominato dagli Hyksos (che si estendeva anche sulla Palestina). Dopo un primo periodo di pace e benessere le popolazioni israelite subiscono l’oppressione del popolo egizio. 586 a.C. Invasione della Palestina da parte dei babilonesi (distrutta Gerusalemme, il Tempio dato alle fiamme). • Inizio della Diaspora ebraica. 538-142 a.C. Periodo persiano-ellenistico. Con un editto, il re persiano Ciro permette la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme (340 a. C.). 63 a.C - 313 d.C. Dominazione romana. In seguito a una rivolta scatenata dagli ebrei (66 d. C.) il Tempio di Gerusalemme viene raso al suolo dalle legioni dell’imperatore Tito (70 d. C.). 313-616 Dominazione bizantina. 616-1099 Dominazione araba. 1099-1291 Periodo crociato. Massacri degli abitanti di Gerusalemme non cristiani. 1292-1516 Governo Mamelucco. 1517-1917 Governo Ottomano. Allo scoppio della prima guerra mondiale (1914), la popolazione ebraica del paese ammonta a 85.000 persone. 1917 A dicembre le forze armate britanniche entrano a Gerusalemme. 1920 La comunità ebraica crea un primo ente di autogoverno, l’’Assemblea degli Eletti”. 1922 La Lega delle Nazioni affida alla Gran Bretagna il ”Mandato per la Palestina” (Terra d’Israele), invitandola a facilitare la formazione di un Focolare Nazionale Ebraico. • Prime ondate di immigranti ebrei in Palestina e fondazione di kibbutzim. 1924-1932 Seconda ondata di immigrati (circa 60.000) provenienti dalla Polonia. 1947 Il 29 novembre L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite delibera la fondazione di due stati a occidente del fiume Giordano: uno ebraico e uno arabo. • La comunità ebraica accetta il piano di spartizione, gli arabi lo rifiutano. 1948 Scade il Mandato britannico sulla Palestina. • Il 14 maggio a Tel Aviv viene ufficialmente proclamata la nascita dello Stato di Israele. • Israele è riconosciuta immediatamente dagli Stati Uniti e l’URSS. • La Guerra d’Indipendenza (15 maggio): gli eserciti d’Egitto, Siria, Giordania, Libano e un contingente dall’Iraq invadono il nuovo Stato. • In 15 mesi di combattimenti intensi, tutti gli invasori sono respinti. • Viene fondata la Forza di Difesa d’Israele (Idf), primo esercito israeliano, chiamato Zhaal. • Il primo censimento conta una popolazione di 872.700: 716.700 ebrei e 156.000 non-ebrei. • Immigrazione di massa dall’Europa del dopoguerra: cominciano ad arrivare ebrei anche dai paesi arabi. 1949 Nasce la Knesset (Parlamento) e si svolgono le prime elezioni (25 gennaio); David Ben-Gurion viene eletto primo ministro. • Gerusalemme è dichiarata capitale d’Israele. • Israele viene accettata alle Nazioni Unito come 59° membro. • Firmati accordi di armistizio con Egitto, Giordania, Siria, Libano. • Gerusalemme è divisa tra Israele e Giordania. • La popolazione di Israele raggiunge un milione di persone. 1950 • La Gran Bretagna riconosce lo Stato di Israele. 1952 • Germania e Israele firmano l’accordo di risarcimento per l’Olocausto. • Israele partecipa per la prima volta ai Giochi Olimpici (Helsinki). 1953 • Inaugurato a Gerusalemme il museo dell’Olocausto (Yad Vashem). 1956 Crisi del Canale di Suez: Israele attacca l’Egitto assieme a Francia e Gran Bretagna. • Inaugurata l’Università di Tel-Aviv. 1961 Lanciato nello spazio Shavit II, primo satellite meteorologico israeliano. • Adolf Eichmann, organizzatore del programma di sterminio dei nazisti, viene catturato in Argentina, estradato e processato a Gerusalemme. La sentenza lo condanna alla pena di morte per crimini di guerra e contro il popolo ebraico. 1964 Papa Paolo VI visita Israele. • Nasce l’Organizzazione per la liberazione della Palestina. 1965 Primo attacco terroristico dell’Olp. Obiettivo: il canale idrico nazionale. • Israele e Germania stabiliscono relazioni diplomatiche. 1967 Guerra dei sei giorni: Israele conquista Giudea, Samaria, Gaza, la penisola del Sinai e le alture del Golan. Gerusalemme viene ufficialmente riunificata sotto il controllo israeliano. 1972 Durante le Olimpiadi di Monaco, undici atleti israeliani vengono assassinati dai terroristi palestinesi. 1973 Il 6 ottobre, giorno della festa di Yom Kippur, Egitto e Siria lanciano un attacco coordinato a sorpresa. Dopo una serie di sconfitte nel Golan e nel Sinai, le forze armate israeliane riprendono il territorio ai confini siriani e attraversano nuovamente il canale di Suez. 1975 La risoluzione 3.375 dell’Onu proclama il sionismo ”ideologia razzista” 1977 Storica visita in Israele del presidente egiziano Sadat. 1978 A Camp David, negli Usa, primi colloqui di pace tra Israele ed Egitto. • Il primo ministro Beghin e il presidente egiziano Sadat ricevono il Premio Nobel per la pace. 1979 Firmata la pace con l’Egitto. 1982 Offensiva militare contro il Libano e l’Olp. 1987 Scoppia la prima Intifada. 1990 Inizia l’immigrazione di massa degli ebrei dall’Unione Sovietica (700 mila dal 1990 al 1996). 1991 Durante la Guerra del Golfo Israele viene bombardata da missili Scud lanciati dalle basi militari dell’Iraq. • Conferenza di Pace a Madrid: riuniti per la prima volta rappresentanti di Israele, Egitto, Giordania, Siria, Libano e Palestina. • L’Onu annulla la risoluzione che associava sionismo e razzismo. • La popolazione d’Israele raggiunge i cinque milioni. 1993 Incontri segreti a Oslo tra il premier israeliano Peres e il leader palestinese Arafat. Risultato: riconoscimento reciproco d’Israele e Olp. Israele si impegna a ritirare le sue truppe da Gaza e dalla Cisgiordania. • Israele e il Vaticano stabiliscono relazioni diplomatiche. 1994 Firmato il trattato di pace tra Israele e Giordania. • Ytzhak Rabin, Shimon Peres e Yasser Arafat ricevono il Premio Nobel per la Pace. 1995 • Firmato un trattato di associazione con l’Unione Europea. • Il primo ministro Yitzhak Rabin è assassinato da un estremista ebreo, Yghal Amir, durante una manifestazione di sostegno al processo di pace. 2000 Giovanni Paolo II visita il mausoleo dell’Olocausto di Yad Vashem e chiede perdono per gli atti di antisemitismo della Chiesa cattolica. • Ritiro delle truppe israeliane dal Libano. • A Camp David, summit tra Clinton, Barak e Arafat. Non viene raggiunto un accordo finale per portare a termine il processo di pace. • Il 28 settembre Ariel Sharon visita la Spianata delle Moschee: scoppia la seconda Intifada. 2001 Sharon batte Barak alle elezioni e viene eletto primo ministro 2002 Ripresa degli attentati kamikaze in Israele (terza Intifada): decine di civili uccisi. • Il 29 marzo il governo Sharon dà il via all’operazione ”Scudo di difesa”.
• Alleanza. Nel 1860 gli ebrei francesi crearono la prima organizzazione moderna per la promozione della solidarietà ebraica, Alliance Israélite Universelle. Motto: ”Tutti gli ebrei sono compagni”.
• Amaleciti. Secondo gli ebrei ortodossi i nazisti erano prefigurati dagli amaleciti, antico popolo che per primo combatté gli israeliani nel deserto (Esodo, 17:8-16). L’Olocausto avrebbe ricalcato il modello biblico della distruzione del Tempi.
• Cianuro. Nell’estate del 1940, nella primavera del ’41 e nell’autunno del ’42, mentre l’esercito tedesco dilagava in Europa e in Africa settentrionale, gli ebrei di Gerusalemme si convincevano che i nazisti avrebbero invaso la Palestina sterminandoli tutti. Molti di loro, dunque, portavano con sé una fialetta di cianuro per suicidarsi al momento opportuno.
• Coloni. «Abitanti del Regno di David o di Giudea. Sono circa 170 mila (se si esclude Gerusalemme est), di cui 164 mila in Cisgiordania e seimila a Gaza. Molti sono religiosi, ma non ortodossi: seguono le regole dell’ebraismo come quelle alimentari o il riposo sabbatico, ma amano le Forze armate e ogni sorta di fucili. Fra loro anche numerosi laici. Costoro sono convinti - al contrario dei padri fondatori del sionismo, che colonizzarono la costa mediterranea e una parte della Galilea - che il vero Israele è nelle terre del Regno di David: le colline e i deserti della Samaria e della Giudea».
• Democrazia. «Credo che non ci sia modo possibile di tracciare un paragone morale tra Israele, l’unica democrazia in Medio Oriente, e un gruppo di leader palestinesi i quali sono diventati tali grazie all’intervento o al sostegno di un’amministrazione americana che ha presupposto che avrebbero messo fine alla violenza, alla corruzione e all’incitamento, e che avrebbero iniziato a comportarsi bene. Devo ammettere che l’Autorità palestinese non è stata all’altezza di queste aspettative».
• Detto. ”Tre ebrei, quattro partiti”, modo di dire con cui gli israeliani ammettono la tradizionale litigiosità fra ebrei.
• Haredim 1. Termine ebraico con cui si indicano gli ortodossi: haredim, alla lettera ”trepidanti”, espressione derivata dal verso ”ascoltate la parola del Signore, voi che trepidate alla sua parola” (Isaia, 66:5).
• Haredim 2. Tra gli haredim è d’obbligo osservare la Halakha, insieme di leggi rituali e civili contenute nella letteratura rabbinica o tramandate oralmente. Tra i precetti da seguire: ”Da come mettersi le scarpe la mattina (prima la sinistra e poi la destra) a come eseguire l’importantissimo rito del filatterio (tefilin), le due piccole scatole nere contenenti passi della Scrittura, attaccate a strisce di cuoio che vanno fatte passare intorno alla mano sinistra e alla testa e tenute durante i servizi mattutini per ricordarsi dell’unità di Dio (proprio come un giovane innamorato si lega attorno al polso il fazzoletto della propria donna per ricordarsi sempre di lei). Prima di mangiare un pezzo di pane, inoltre, bisogna compiere un lavaggio rituale delle mani e una benedizione, dopo si deve recitare un’altra preghiera di ringraziamento”.
• Kippur. Il Capodanno ebraico ricorda la creazione dell’uomo ed è il primo dei ”dieci giorni del pentimento e del ritorno dalla strada sbagliata”. Il decimo giorno o ”giorno dell’espiazione” è detto del ”Kippur”. A Capodanno e durante i 9 giorni successivi, se il fedele mostra un sincero pentimento, ottiene la cancellazione delle colpe. Il rituale prescrive un digiuno totale per 25 ore, da trascorrere in Sinagoga, ascoltando le parole dei profeti Giona e Isaia.
• Maiali. «Figli di maiali e di scimmie», frase rivolta agli israeliani dai kamikaze palestinesi prima di farsi saltare in aria.
• Profughi. Nella seconda metà del 1945 giunsero in Palestina circa 90 mila profughi. Avevano tutti conosciuto l’occupazione tedesca e alcuni erano stati nei campi di concentramento. Nei tre anni seguenti ne arrivarono altri 60 mila, e quasi 200 mila fra il 1948 e il 1949. All’inizio del 1950 in Israele vivevano all’incirca 350 mila superstiti dell’Olocausto, circa un israeliano su tre.
• Proporzione. In Israele «nel solo mese di marzo sono rimaste uccise dai kamikaze 150 persone e ferite mille; in proporzione alla popolazione ebraica di Israele (4,5 milioni), come se in Italia (57 milioni) i morti fossero stati 1.900 e i feriti oltre 12.600».
• Seychel. In ebraico ”intelletto” o ”ragione”, al giorno d’oggi indica più genericamente il ”buon senso” e la tolleranza della gente d’Israele. «A Levi Eshkol, uomo di grandi compromessi che successe a Ben Gurion come primo ministro, si riconosceva generalmente una buona dose di Seychel: si racconta che quando gli si chiedeva ’tè o caffè’, lui rispondeva: ”metà e metà”».
• Sionismo. Termine coniato nel 1885 da Nathan Bimbaum, nella rivista periodica ”Hoveve’ Zion” (’Gli amanti di Sion”), organo degli ebrei russi e romeni che promuovevano la costituzione di insediamenti agricoli in Palestina. Nel 1896 l’austriaco Theodor Herzl pubblicò Lo Stato ebraico, base politica del sionismo (mentre scriveva il libro di tanto in tanto si metteva alla prova risolvendo problemi aritmetici per dimostrarsi che non stava uscendo di senno). L’anno dopo Herzl riunì a Basilea il primo congresso del movimento sionista. Obiettivo principale del suo programma: creare un nuovo Stato ebraico in Palestina.
• Svastica. «All’ombra dei pini in Prophets Street, nel centro di Gerusalemme, c’era negli anni Trenta una casetta in pietra dall’aria romantica. Era il consolato tedesco, inaugurato alla fine dell’Ottocento. Un giorno di primavera del 1933, poco dopo l’ascesa al potere di Hitler, un dipendente salì sul tetto e issò una bandiera rossa con la croce uncinata nera racchiusa in un cerchio bianco. Ogni tanto i militanti del Betar, movimento giovanile di destra, facevano sparire quell’ingiurioso drappo, ma subito dopo i tedeschi lo rimettevano al suo posto e la svastica continuò a sventolare nel cuore di Gerusalemme per sei dei dodici anni in cui esistette il Terzo Reich, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, quando il consolato fu chiuso».
• Yekke 1. Nome con cui venivano appellati gli ebrei tedeschi immigrati in Palestina dopo l’ascesa del nazismo. «Di origine incerta, che pare fosse già in uso fra gli ebrei dell’Europa orientale prima di diffondersi nella Terra Promessa. Forse discendeva da Jacke, la giacca da camera che tanto amavano indossare gli ebrei in Germania, oppure dal tedesco Geck che significa ”bellimbusto”, ”clown”, ed è strettamente imparentato con ”giullare”. In Palestina però si diceva anche che la parola derivasse dalle iniziali di un’espressione ebraica il cui significato è ”ebreo dalla testa dura”. I profughi la consideravano giustamente un insulto, e tuttavia se ne servivano essi stessi per descrivere la propria condizione».
• Yekke 2. Nella storia degli ebrei tedeschi durante il nazismo si contano solamente tre intellettuali famosi tra gli Yekke: il filosofo Martin Buber, la poetessa Elsa Lasker-Schüler, l’architetto Erich Mendelsohn. Tutti gli altri emigranti preferirono dirigersi lontano dalla Palestina.
• Yiddish. un idioma ebraico infarcito di vari vocaboli stranieri (tedeschi e russi soprattutto). Lo parlavano gli ebrei dell’Europa orientale (prima della Shoa, la comunità di gran lunga più numerosa). Oggi pochi ebrei vivono negli Stati dell’Europa orientale e lo yiddish sopravvive in Israele e negli Stati Uniti, mete privilegiate d’immigrazione.