Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 13 maggio 2006
Auspici - Nomen est omen, ”il nome è l’auspicio” (Plauto)
• Auspici. Nomen est omen, ”il nome è l’auspicio” (Plauto).
• Primati. L’Italia detiene il primato mondiale di numero di cognomi: 350 mila (i nomi propri ammontano a settemila).
• Fonti. I cognomi derivano da tre fonti: onomastica, per il 40 per cento (nomi propri di persona); toponomastica, per il 35 per cento (nomi comuni o generici e nomi propri di luogo); soprannomi, per il 25 per cento.
• Rossi. il cognome più diffuso in Italia. Dal latino russus, ”rosso” (e dall’antico rud-sus, che risale alla radice sanscrita rudh), ha origine da un soprannome fisico-anatomico, ”persona dai capelli rossi”, ”uomo dalla barba rossa”, ”dalla carnagione rossiccia”, ”uomo rubicondo o rubizzo”. Hanno la stessa origine molte varianti, come Russo, De Rossi, La Russa, Lo Russo, Rosselli, Rossellini, Robbio, Roggi.
• Lu. il cognome, cinese, portato da più persone al mondo: novanta milioni.
• Smith. Cognome diffuso nei continenti anglofoni, Australia in testa (nelle aree tedescofone è registrata la forma Schmidt, Schmit). Corrisponde all’italiano Fabbro (Fabbri è tra i primi cinquanta cognomi più diffusi).
• Jones. Cognome angloamericano molto comune, insieme alla variante Johnson (patronimico). In aree tedescofone e scandinave si registrano Hansen, Janssens, Jensen, Johansson. Corrisponde all’italiano Giovanni.
• Eterogrammatico. Cognome formato da lettere tutte diverse tra loro. Tra i più lunghi: Berlusconi, Buscaglione, Mastrocinque.
• Corònimo. Dal greco, ”nome di regione storica”: cosiddetto il cognome che corrisponde al nome di regione, città o luogo (Calabria, Milano, Napoli), o ne deriva (Calabrò, Lombardi, Puglisi, Milanesi).
• Corruzione. Si verifica quando, per progressiva trasformazione nel tempo, un cognome mantiene solo una somiglianza con la forma originaria: per esempio da Domenico sono derivate 200-250 varianti, come Gòi, Menegoi, Mingazzini, Minguzzi, Béchi, Béghi, Begotti.
• Ferrara. Discende dalla corruzione di una frase latina: fides rara, ”fede rara”, che si trasforma in ”fé-rara”, e infine ”ferrara”.
• Deverbale. Cognome formato da una radice verbale. Esempi: Esposito, da ”esporre” (alla ruota degli ospizi); Mondadori, da ”mondare”; Trovati, da ”trovare”.
• Panitaliano. Cognome usato equamente in tutta Italia (come Martini, Pasqua, Pellegrini).
• Panvocalico. Nome e cognome che contiene tutte le vocali, come Buscaglione. Esempio di nome e cognome panvocalici portati dalla stessa persona: Eduardino Mauriello.
• Macrologico. Cognome dal significato chiaro, evidente, come Bianchi, Bruni, Chiari.
• Brambilla. Dall’omonimo toponimo Brembilla, in quel di Bergamo, è tra i primi cento cognomi diffusi in Italia, per lo più in Lombardia. Viene dalla radice prelatina e romanza ”brem”, ”risuonare”, con la desinenza lombarda ”-illis”,”sottile”, da cui il significato: ”lieve risonanza”. Tra le varianti, Brembato, nome di una casata nobiliare, che aveva per motto: "Non usitata, nec tenui feror", ”Non mi faccio guidare né dal banale né dal meschino”.
• Caputo. Da soprannome fisico-anatomico, viene dal latino caput, ”testa”. Tra i primi settanta cognomi diffusi in Italia, è soprattutto diffuso al Sud, dove si registrano anche molte varianti, come Capone, Capozza.
• Cirillo. Viene dal nome proprio Ciro, dal greco kirios, ”re”, ”signore”. Tra le varianti: De Chirico, Clerici, Quilici, Gerace.
• Gallo. Sommato a Galli, è all’undicesimo posto dei cognomi italiani più diffusi. Attribuito in origine per indicare la regione di provenienza (Gallia) o come soprannome, viene dalla radice indoeuropea gar e gal, ”gridare, annunciare”. Gallo prevale al sud, Galli (e varianti), al nord.
• Alì. Cognome diffuso al sud, di origine toponomastica, da Alì Superiore e Alì Terme, nel Messinese. Dal nome proprio di persona arabo Alì, ”eccelso, alto, saggio” (era appellativo di nababbi, pascià, sovrani arabi). Tra le varianti, D’Alema è un patronimico.
• Guttuso. Attribuito in origine come soprannome a chi soffriva di gotta, dal latino gutta, ”goccia” (di liquido umorale), ma per estensione anche a chi soffriva di malinconia, magone. Diffuso al sud, mentre le varianti Gotta, Gotti prevalgono al centro-nord.
• Landolfi. Dal nome proprio di tradizione storica medievale Landolfo, dal germanico landa, ”terra”, e wulfa, ”lupo”, da cui il significato, ”in patria ardito e forte come il sacro lupo”.
• Macchiavelli. Dal soprannome medievale mal clavellus, ”malo o nocivo clavello”, dove ”clavello”, cuneo o paletto di ferro, alludeva al membro virile. Motto della famiglia nobile Macchiavelli di Sarzana: "Quanto si mostra men, tanto è più bella".
• Manfredi. Dal nome proprio del Re di Sicilia Manfredi, viene dal longobardo-germanico magin, ”forza, potenza e valore”, e frithu, ”amicizia, concordia”, da cui il significato ”la pace mantenuta con la forza”, o ”concordia garantita col valore”.