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 2004  marzo 06 Sabato calendario

Abbonati - Dall’inizio del Novecento fino agli anni Sessanta tutti quelli che pagavano regolarmente il canone venivano definiti "abbonati"

• Abbonati. Dall’inizio del Novecento fino agli anni Sessanta tutti quelli che pagavano regolarmente il canone venivano definiti "abbonati". In seguito vennero definiti "utenti" e a partire dagli anni Ottanta "clienti".
• Radiodramma. L’Anello di Teodosio, breve azione drammatica trasmessa il 3 novembre 1929: opera di Luigi Chiarelli, secondo alcuni si tratta del primo radiodramma trasmesso in Italia (pochi mesi dopo la pubblicazione del primo volume dei "gialli" Mondadori).
• Oroscopo. Nel 1947 la Rete Rossa cominciò a dedicare due minuti quotidiani (dalle 22.58 alle 23) all’"Oroscopo di domani", offerti dalla società italiana Clorodont.
• Partite. Il 25 marzo 1928 la radio italiana (allora Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) mandò in onda per la prima volta una partita di calcio, l’incontro Italia-Ungheria. Al microfono Giuseppe Sabelli Fioretti, ai bordi del campo (quindi non vede bene), disturbato dai rumori della folla.
• Maxistereo. "Ghetto blaster", letteralmente flagello del ghetto, indica il maxistereo portatile con casse incorporate utilizzato dai giovani. Il termine fu applicato alla fine degli anni Settanta alle radio che i rapper portavano sulle spalle.
• BPM. Beat Per Minute (battiti al minuto), unità di misura con cui si stabilisce la velocità di un brano.
• Spirali. Il "baffo di gatto", spirale di filo impiegata nei vecchi ricevitori radio con rivelatore a galena per stabilire il contatto elettrico.
• Onde. Il "raggio della morte", l’immaginaria arma segreta basata sull’impiego delle onde elettromagnetiche che si pensava esistesse nei primi anni del Novecento.
• Valvole. "Tu cassettina che curai fuggendo,/ perché quelle tue valvole non mi andassero in pezzi,/ di casa in nave e di nave in treno/ perché ancora i miei nemici mi parlassero,/ presso il mio letto e per il mio tormento/ ultimo a notte e primo al primo chiaro,/ delle vittorie loro e della pena mia,/ non restarmi in silenzio tutt’a un tratto, promettilo" (Per la piccola radio, Bertolt Brecht).
• Selezione. "Gatekeeper" (portinaio), termine adottato dalla sociologia del giornalismo statuintense per designare le persone responsabili della selezione delle informazioni.
• Guerra delle onde. Espressione con la quale viene indicato l’uso massiccio della radio, durante la seconda guerra mondiale, come strumento di porpaganda.
• Prontuario. L’Italiano radiofonico, la lingua italiana trasmessa via radio. Nel 1938 la EIAR organizzò il programma La lingua d’Italia da cui poi nacque il Prontuario di pronunzia e di ortografia dell’Accademia d’Italia: l’emittente pubblica vi s’attenne fino al ’69 qunado venne pubblicato il Dizionario d’ortografia e pronunzia.
• Laeken. La prima stazione radiofonica sperimentale in Europa che iniziò a trasmettere nel 1913 da una depandance del Palazzo Reale di Laeken in Belgio. Costruita dall’ingegner Marzi, installata da Raymond Braillard e Robert Goldschimdt, l’emittente diffuse dalla primavera del ’14 i primi concertinradiotrasmessi in Europa. L’arrivo delle truppe tedesche, però, spinse re Alberto a ordinarne la distruzione il 19 agosto 1914.
• Disfattismo. Una disposizione del 1942 prevedeva da sei mesi a tre anni di reclusione per chi ascoltava radio nemiche o neutrali; una norma del dicembre 1943 arrivava a punire con la morte il "disfattismo politico", che comprendeva pure la diffusione di notizie apprese da radio nemiche.
• Premi. Il Microfono d’argento, premio radiofonico e televisivo istituito nel 1950 dall’Associazione della stampa romana e dal Sindacato dei cronisti. La prima edizione fu organizzata il 6 gennaio 1950 nei saloni dell’Hotel Excelsior di Roma e trasmessa in diretta dalla Rete Rossa: il ricavato dei biglietti (2 mila lire dell’epoca), doveva contribuire alla creazione di un fondo di sussidio ai giornalisti disoccupati (ai tempi numerosi per l’epurazione postfascista). Al vincitore, il primo anno, un piccolo distintivo in argento a forma di microfono con su un uccellino.
• Muzak. In origine nome di un’azienda, poi termine che indica una musica destinata ad animare un ambiente senza interferire con le attività o con il relax di chi vi si trova. Alcuni imprenditori, a metà degli anni Trenta, fondarono la Muzak Corporation per produrre dischi (poi nastri) da vebdere a grandi magazzini e supermercati.
• Pionieri. "Sans-filistes" termine francese, utilizzato anche in Italia nei primi anni della radio, per indicare i pioneri dell’uso del nuovo mezzo, chiamato in francese Télégraphesans fils, o più brevemente "sans fils" con traduzione letterale dell’inglese "wireless".
• Scala. Arturo Toscanini non voleva che si diffondessero per radio le opere da lui dirette. Nel 1926 si tentò di convincerlo facendogli ascoltare una mezz’ora di musica suonata alla Scala, per dimostrarne la perfetta ricezione. Toscanini si presentò nella sala con la moglie e una segretaria, s’accomodò su una poltrona a qualche metro di distanza da un apparecchio ricevitore. Il volume fu alzato al massimo, ma la sinfonia di Beethoven che usciva dalla radio risultava confusa. Il Maestro cominciò a innervosirsi, poi balzò in piedi e gettò il cappello contro l’apparecchio urlando: "Basta, non posso più resistere. Questa meccanizzazione della musica è un obbrobrio, me ne vado". E uscì.
• Dj. Il primo caso di corruzione in radio, nel 1960, quando il dj statunitense Alan Freed fu accusato d’aver accettato 2.500 dollari per mandare in onda un disco.
• Caminetto. "Fireside Chats" (discorsi al caminetto), chiacchierate che duravano circa mezz’ora, pronunciate alla radio dal presidente Franklin Delano Roosevelt, la sera.
• Canone. Nel 1924, dopo la costituzione dell’Unione Radiofonica, un regio decreto legge istituì in Italia l’abbonamento alle trasmissioni radio. Un anno dopo il canone fu aumentato e suddiviso in rate mensili. Nel ’26 si contavano 26 mila abbonati.
• Voci. "La sopportabilità massima del parlato-unito in Italia è di 15 minuti, ove si preveda una conversazione di maggior durata bisogna costruirne il testo in modo da poterlo ”dire” a due voci, a tre voci, a più voci. Il pubblico che ascolta una conversazione è un pubblico per modo di dire: si tratta di ”persone singole”, di mònadi ovvero unità separate le une dalle altre" (Carlo Emilio Gadda, Norme per la redazione di un testo radiofonico, 1953).
• Slogan. Mario Appelius, giornalista fascista durante la guerra. Prima inviato in Etiopia, poi dal 1941 tra i giornalisti che s’avvicendavano nella trasmissione ”Commento ai fatti del giorno”. Famoso per gli slogan ("Dio stramaledica gli inglesi!", il più noto), quando fu escluso dal microfono nel febbraio del ’43 scrisse al capo di gabinetto: "Mancherei a quella lealtà che è il primo dovere rivoluzionario di ogni fascista se non ti dichiarassi che la scomparsa della mia voce sarà sentita, lamentata e male interpretata dagli elementi più italiani e più fascisti della nazione".
• Victory. Radio Londra, emittente britannica in italiano che dal 1939 al 1943 fu la principale fonte di notizie non controllata dai fascisti. Le trasmissioni, precedute da quattro colpi sordi (per molti un richiamo alla ”Quinta” di Beethoven, in realtà la lettera ”v” di ”victory” nel codice Morse), iniziarono quando l’Italia era ancora neutrale. Uno staff di tre persone, lo speaker era il colonnello Stevens, ufficiale britannico perfettamente bilingue che parlava con una leggera inflessione napoletana. Con l’ingresso in guerra dell’Italia (10 giugno 1940) la redazione passò a 10 membri, poi a 38 l’anno successivo.
• Jam. "Jamming", letteralmente "marmellateggiare" (da "jam", marmellata), quando volutamente si creano interferenze per disturbare la ricezione di programmi radiofonici altrui. I primi a metterlo in atto furono i tedeschi che nel 1929 coprirono con canti di uccelli e frinir di grilli le trasmissioni di Radio Komintern, emittente del Partito Comunista di Mosca.
• Radio Caroline. Emittente pirata fondata nel 1964 da Ronan O’Rahilly. Le trasmissioni partivano da un cargo, galleggiante sulle acque internazionali del Mare del Nord. All’emittente fu dato il nome dalla figlia del presidente Kennedy, che da piccola aveva distrutto alcuni importanti documenti governativi. Slogan delle trasmissioni: "Love, peace and good music".
• Scherno. William Joyce, il più noto propagandista nazista in lingua inglese. Cittadino statunitense, si dichiarò suddito britannico, con il passaporto inglese emigrò in Germania, fu assunto da Goebbles per inviare messaggi nazisti al mondo anglosassone. Per lo stile inframmezzato da risatine e versi di scherno, fu chiamato Lord ”Haw Haw”. La sera successiva al suicidio di Hitler andò in onda completamente ubriaco. Fu impiccato per tradimento nel gennaio 1946.
• Orphan Ann. "Tokyo Rose", il nome con cui i soldati americani impegnati nel Pacifico durante la Seconda guerra mondiale indicavano le disc jokey di lingua inglese che trasmettevano da Radio Tokyo. Una delle più famose fu la nippo-americana Iva Toguri D’Aquino: nata a Los Angeles da genitori nipponici si trovava in Giappone allo scoppio della guerra. Non potendo tornare in America accettò di lavorare a Radio Tokyo come dattilografa e, per venti minuti al dì, anche come annunciatrice col nome di Orphan Ann. Tra le altre donne dj nippo-americane: Madam Tojo e Nightingale of Naking.