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 2006  marzo 11 Sabato calendario

Buio - "Qualunque cosa sia quello che mi rende come sono, è esattamente come un film

• Buio. "Qualunque cosa sia quello che mi rende come sono, è esattamente come un film. I film si vedono al buio. Proiettali all’aperto, guardali alla luce, e li ucciderai" (J.D.).
• Ciocche. James Byron Dean (’Jimmy” per gli amici) nacque l’8 febbraio 1931 a Marion (Indiana) da Winton Dean e Mildred Wilson. Quando la madre morì, nel 1940, la famiglia risiedeva in California, e il padre mandò Jimmy da una coppia di zii a Fairmount insieme alla bara della madre. Durante il viaggio Jimmy scendeva a ogni fermata dal vagone viaggiatori del treno per andare a controllare che la bara ci fosse ancora. Si racconta anche che Dean tagliò una ciocca di capelli alla madre e per anni la tenne sotto il cuscino.
• Mamma. "Mamma si ammalò e uscì dalla mia vita quando avevo 9 anni. Non ho mai capito il perché della sua morte, e a dire il vero ancora mi ci arrovello" (James Dean, a 17 anni, in un tema in classe).
• Little bastard. James Dean morì a ventiquattro anni il 30 settembre del 1955, a bordo della sua nuova Porsche 550 spider, color luna, 800 chili di peso, chiamata Little bastard, in un incidente stradale, mentre era diretto a Salinas per partecipare a una gara automobilistica. Poco prima dello scontro era stato multato da un poliziotto per eccesso di velocità. L’autoambulanza che lo trasportò invano in ospedale, prima di arrivare a destinazione, fu tamponata. A quella data il suo primo film da protagonista, La valle dell’Eden, era nelle sale da sei mesi, mentre Gioventù bruciata stava per uscire e Il gigante era agli ultimi giorni di lavorazione.
• Testimonial. Il 28 luglio 1955 James Dean aveva girato una pubblicità progresso contro l’eccesso di velocità per il National Safety Council. Anziché dire, come da copione: "Guidate con prudenza. La vita che salvate potrebbe essere la vostra", all’ultimo momento, di sua iniziativa, aveva personalizzato la battuta: "La vita che salvate potrebbe essere la mia".
• Foto. Pochi mesi prima di morire, in un servizio fotografico per la rivista ”Life”, aveva voluto farsi ritrarre dentro una bara in una camera mortuaria. Le foto scattate nell’immediatezza dell’incidente da Sanford Roth, invece, non furono mai pubblicate, per decisione autonoma del fotografo, e i negativi sono tuttora chiusi nella cassaforte di Seita Ohnishi, il miliardario giapponese che ha fatto costruire un monumento a James Dean a Cholame e ha acquistato l’archivio Roth.
• Sopravvissuti. Rolf Wutherich, compagno di viaggio di Dean sopravvissuto all’incidente, non si riprese mai dallo scontro. Tornato in Germania finì in un ospedale psichiatrico e morì in un altro incidente d’auto nel 1981, a 53 anni.
• Clausole. Iscrivendosi alla gara automobilistica di Salinas James Dean aveva violato una clausola del contratto che gli impediva di partecipare a qualsiasi corsa automobilistica prima della fine delle riprese del Gigante.
• Marcus. La sera prima di morire Dean aveva portato da un’amica il suo gatto Marcus, un siamese regalo di Elizabeth Taylor (chiamato col nome dello zio di Fairmount che lo aveva allevato dopo la morte della madre), e aveva messo per iscritto alcune istruzioni: "Un cucchiaio di Karo bianco; una lattina di latte evaporato, una lattina di acqua bollita o distillata; un tuorlo d’uovo; mescolare e raffreddare; non dargli carne o omogeneizzati freddi; una goccia di vitamina al giorno; la settimana prossima portalo dal dottor Cooper per l’iniezione".
• Citazioni. "Vivi in fretta, muori giovane e sii un cadavere bello da vedere" (da I bassifondi di San Francisco, di Nicholas Ray, una delle battute più citate da James Dean).
• Posti. "Sono contento che sia morto. Ora c’è posto per me" (Steve McQueen).
• Classico. "Penso che avrebbe superato sia Marlon Brando sia me. Sarebbe veramente diventato un classico" (Paul Newman).
• Incertezze. "Il suo ostacolo maggiore si nascondeva in quell’area oscura che sta tra il pensiero e l’azione e genera profonda incertezza" (Nicholas Ray, regista di Gioventù bruciata).
• Crêpes. Invitato in un ristorante cool di Manhattan, sulla Nona Avenue, da James Sheldon, che si occupava di pubblicità televisiva, a tavola lo disgustò tanto da farlo andare via (innaffiata di sciroppo la crêpe nel piatto fino a farla galleggiare, l’aveva afferrata con la mano e strizzata facendo schizzare tutto il ripieno).
• Eccessi. Passava da digiuni completi di un paio di giorni ad abbuffate improvvise. Sul set del Gigante, riuscì a trangugiare di seguito un vasetto intero di burro di noccioline, una scatola di cracker e sei barrette di cioccolato, bevendoci su dodici Coca-Cola.
• Narici. Diventato ricco si divertiva a dissacrare i ristoranti snob a cui prima non aveva accesso. Per esempio usava i grissini dei tavoli per costruire palazzi o se li infilava nelle narici (lo faceva anche coi finocchi).
• Insonnia. Soffrendo d’insonnia non tollerava il letto. Sul set della Valle dell’Eden, abbandonò la camera d’albergo e si sistemò con un materasso nel vagone di un treno merci usato per una scena.
• Brandy. Beveva poco e non reggeva l’alcol. Se decideva di sbronzarsi ricorreva al brandy (superalcolico preferito da Marlon Brando).
• Ambiguità. "Con James Dean l’identificazione è più profonda e più totale, perché porta in sé, nel suo personaggio, la nostra stessa ambiguità, il nostro dualismo e tutte le debolezze dell’umanità" (François Truffaut).
• Curve. "Il mio sesso eiacula nelle curve veloci, nei rettilinei scivolosi e rischiosi. Ho fatto l’amore con la mia MG" (J.D.).
• Nevrosi. "Per me recitare è la maniera più logica per manifestare le proprie nevrosi, perché tutti abbiamo bisogno di esprimerci" (J.D.).
• Correre. "Correre in macchina è il solo momento in cui mi sento intero" (J.D.).
• Cattivi. "Mi piacciono i cattivi. Penso che sia perché sono curioso di sapere cosa li ha resi così" (J.D.).
• Bisogni. "Ci sono sei bisogni nella vita: amore, sicurezza, autostima, riconoscimento, nuove esperienze, e infine, ma non certo ultimo, il bisogno di esprimersi creativamente" (J.D.).
• Scapolo. "La cosa migliore dell’esser scapolo è che puoi andare a letto da tutte e due le parti" (J.D.).
• Mani. "Mi piace il modo in cui usa le mani, quasi come un burattinaio che tira i suoi fili" (Elizabeth Sheridan, fidanzata di Jimmy per un anno).
• Mani/2. Intervistato dopo aver interpretato a teatro la parte di un cameriere omosessuale (ne L’immoralista, di Ruth e Augustus Goetz, 1954), alla domanda se fosse omosessuale, rispose: "Be’, non ho certo intenzione di passare la vita con una mano legata dietro la schiena".
• Segreti. Elizabeth Sheridan non dimenticò mai quella volta che Jimmy si sporse dal letto per prendere dal comodino Il piccolo principe, di Saint-Exupéry e dopo essersi acceso una sigaretta le lesse una passo: " solo col cuore che uno può vedere giusto. L’essenziale è invisibile all’occhio". Dopodiché chiuse il libro e le spiegò: "Sto per rivelarti un segreto. tutto qua, è questa semplice verità che io mi sforzo di raggiungere quando recito".
• Idoli. Marlon Brando era l’idolo di James Dean e lo sapeva: "Ho molto rispetto per il suo talento. Però nella Valle dell’Eden mi ha dato l’impressione di usare i miei vestiti dell’anno scorso, e il mio talento dell’anno scorso. solo un ragazzo perduto che cerca di trovare se stesso" (Marlon Brando). Perseguitato per telefono da James Dean, Marlon Brando finì per consigliargli il suo psicanalista. Siccome non era il primo a dirglielo, Jimmy si sottopose a una seduta di un’ora, dal dottor Judd Marmor, ma rimase in silenzio per tutto il tempo, e quando lo psicanalista gli chiese che cosa ci era andato a fare, lui rispose: "Per scommessa".
• Sexy. "Ho studiato il povero Dean, poi me stesso e ora so perché le ragazze, almeno le giovani, fanno pazzie per noi. Noi siamo imbronciati, meditabondi, minacciosi. Non so esattamente perché, ma è questo che alle ragazze piace degli uomini. Non so niente di Hollywood, ma so che non puoi essere sexy se sorridi. Non puoi essere ribelle se sghignazzi" (Elvis Presley).
• Denti. Da ragazzino Dean aveva perso due denti durante un allenamento di pallacanestro e ogni tanto si divertiva a togliersi le capsule per metterle nel bicchiere o nel piatto dell’amico o della fidanzata di turno, salvo poi chiedere indietro i suoi denti con aria risentita e facendo un sorriso sdentato. Elizabeth Sheridan se li trovò perfino dentro il vestito lungo la schiena.
• Rabbia. "In ogni combattimento era lo specchio di una generazione di ribelli senza causa. La sua rabbia fu intensamente genuina dentro e fuori lo schermo; i suoi momenti di gioia erano rari e preziosi. Non è il nostro eroe perché era perfetto, ma perché rappresentava perfettamente l’anima disturbata ma bella del nostro tempo" (Andy Warhol).
• Adolescenti. "James Dean resterà indimenticabile come interprete adolescente di parti di adolescenti" (Alberto Moravia).
• Sala. "Quel ragazzo recitava in mezzo alla sala, fra gli spettatori" (Ernest Hemingway).