La Lettura, 6 novembre 2016
Tags : Anno 1901. Raggruppati per paesi. Regno Unito
La chiave di Sidney morto per salvare i passeggeri del Titanic
Il 10 aprile 1912, la mattina in cui Samuel Francis Sedunary si imbarcò, sua moglie Madge aveva appena scoperto di essere incinta. Samuel Francis non conoscerà mai suo figlio: sei giorni prima, il 4 aprile, aveva accettato un lavoro come steward di terza classe sul Titanic. Aveva venticinque anni ed era conosciuto da tutti come Sidney. Lui e Madge si erano sposati alla fine del 1911 e vivevano a Southampton. Il loro primogenito sarebbe nato sette mesi dopo e sarebbe stato chiamato Sidney Jr. Il padre fu una delle 1.518 vittime che morirono sul Titanic nella notte tra il 14 e il 15 aprile.
Samuel Francis Sedunary nacque a Newbury, in Inghilterra, nel 1887, primo di sette figli. La sua data di nascita fu registrata a metà giugno dello stesso anno dai genitori Thomas Theodore Sedunary e Sarah Radbourne, entrambi nativi di Reading. Thomas e Sarah si erano sposati l’8 ottobre di cinque anni prima a Hurst, nel Berkshire inglese. Il nome di Sidney appare per la prima volta nel censimento del 1891, anno in cui risulta domiciliato al numero 7 di Speen View, a Newbury. Il padre, di professione macchinista, morì all’inizio del secolo. L’anno dopo, nel 1901, Sidney e i sei fratelli si trasferirono in Jack Street in una bottega di dolciumi di proprietà della madre. A 14 anni Sidney lavorava come fattorino in un negozio di alimentari. Nel censimento del 1911 era già segnalato come steward di bordo a Southampton. Aveva uno stipendio di 5 sterline al mese, grossomodo 1.500 euro di oggi. A Southampton sposò quell’anno Madge Tizzard, di tre anni più giovane e originaria di Southsea, nello Hampshire. Prima di imbarcarsi sul Titanic, i due sposi indicarono come domicilio il 34 di Emsworth Road, non lontano dal porto.
Quando il suo corpo, tra il 19 e il 26 aprile 1912, venne ritrovato dalla nave Mackay-Bennett al largo della Nuova Scozia, Sidney aveva nelle tasche un anello d’oro, un coltello, un orologio di nichel, una pipa, una ricevuta di un banco dei pegni, delle chiavi e qualche moneta. Indossava ancora l’uniforme assegnata ai membri dell’equipaggio, il cappotto, gli stivali e le calze nere, un panciotto. Aveva un tatuaggio sul braccio destro che raffigurava un’àncora e una rosa.
«L’inaffondabile» – così era soprannominato il Titanic – terminò il suo viaggio a 1.600 chilometri dalla destinazione finale, New York. Alle 23.40 del 14 aprile 1912 le vedette Frederick Fleet e Reginald Lee avvistarono a occhio nudo un iceberg sulla rotta della nave. La velocità alla quale il transatlantico viaggiava non permise tuttavia di evitare l’impatto con l’enorme mole di ghiaccio: soltanto un’ora dopo lo scontro con l’iceberg, il Titanic aveva imbarcato 25 milioni di litri d’acqua. Secondo il racconto di alcuni sopravvissuti, verso l’1.30 del mattino la prua era completamente sommersa, mentre la poppa era ancora fuori dall’acqua. Alle 2.20 del 15 aprile la nave capitanata da Edward John Smith affondò nell’Oceano Atlantico. Dei 2.223 passeggeri se ne salvarono meno della metà.
Quella notte trasformò Sidney, 25 anni, ex fattorino in un negozio di alimentari, sposo da pochi mesi, steward di terza classe, in un eroe. Nelle sue tasche fu trovata anche una chiave di ferro: la prova del suo coraggio. Attaccata alla chiave c’è una targa con l’indicazione «LOCKER 14 “F” DK». «F DK» (F Deck) era il ponte F, quello assegnato a Sidney e l’ultimo posto dove fu visto. «Locker 14» era l’armadietto 14, che conteneva i giubbotti di salvataggio destinati all’area in cui prestava servizio. La chiave trovata addosso a Sedunary è la stessa che lo steward usò per aprire l’armadietto numero 14 la notte in cui affondò il Titanic e distribuire i giubbotti ai passeggeri.
Il ponte assegnato a Sidney era uno dei più bassi del transatlantico e di conseguenza uno dei primi a essere riempiti d’acqua dopo l’impatto con l’iceberg. Non solo. La rapidità con cui il Titanic affondava rendeva ancora più difficili le operazioni di messa in sicurezza dell’equipaggio e degli ospiti. Dalle testimonianze raccolte nel 1912 dalla British Wreck Commissioner’s Inquiry, la commissione d’inchiesta che intendeva far luce sulle circostanze del disastro, quella dello steward John Hart è particolarmente significativa. Dimostra infatti come Sidney Sedunary fosse eroicamente al lavoro poco prima che la nave affondasse. Nella testimonianza si legge che quella notte Sidney preferì rimanere sul ponte F ormai allagato piuttosto che raggiungere un luogo più sicuro. L’ultima volta che lo videro distribuiva giubbotti di salvataggio ai passeggeri che ancora non l’avevano. Una decisione che pagò con la vita.
La Mackay-Bennett, la prima delle quattro navi noleggiate dalla compagnia White Star Line proprietaria del Titanic, salpò alla ricerca dei corpi da Halifax, in Nuova Scozia, alle 12.28 di mercoledì 17 aprile. Dopo aver raggiunto il sito in cui si trovava il relitto, i ricercatori si resero conto che in superficie c’erano molti più corpi di quanti si aspettassero.
Fu per questa ragione che i funzionari della stessa White Star Line decisero di far intervenire altre navi per portare a termine le operazioni di recupero delle vittime. Dopo sette giorni di ricerche, la Mackay-Bennett recuperò 306 corpi. 116 vennero sepolti in mare per mancanza di bare sull’imbarcazione. Uno di questi era quello dello steward Sidney Sedunary.
In seguito al ritrovamento del corpo nell’Atlantico, tutti gli oggetti che Sidney aveva indosso, compresa la chiave dell’armadietto, furono spediti alla moglie Madge in Inghilterra. La donna ricevette anche un sostegno finanziario dal Titanic Relief Fund.
Madge rimase vedova fino al 1921. Quell’anno sposò in seconde nozze, a Reading, il fratello minore di Sidney, Arthur George Sedunary. Nel 1926 i due ebbero un figlio, Raymond. Sidney Jr. ricevette gli oggetti del padre mai conosciuto: tra questi, la chiave dell’armadio numero 14 e un orologio con le lancette fissate alle 2.20. Nel 1981 Sidney Jr. regalò la chiave di ferro e qualche moneta di rame a un parente in visita dall’Australia.
Lo scorso 22 ottobre la società specializzata in cimeli del Titanic Henry Aldridge & Son ha messo all’asta proprio la chiave di ferro dell’eroe del ponte F. Una chiave oggi corrosa dalla ruggine, che tuttavia ha raggiunto la cifra di 85 mila sterline (circa 95 mila euro) da parte di un compratore sconosciuto.
Sidney Jr. donò l’orologio del padre al Seacity Museum di Southampton. Morì a Reading il 6 febbraio 2010 all’età di 98 anni.