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 1916  luglio 09 Domenica calendario

Rassegna finanziaria

Guerra e finanza
 
Nei grandi centri finanziari dell’Intesa gli avvenimenti militari che si svolgono sono considerati con manifesto ottimismo.
L’avanzata russa, che ancor travolge gli eserciti dell’Austria, rinfrancò anzitutto i pessimisti della vigilia. E vennero quindi a dare alimento inestinguibile alla fiamma che accende le speranze, l’efficace colpo italiano che ributtò 1’austriaco alla soglia d’Italia appena varcata e l’affermazione della combattività aggressiva del nostro esercito sul Carso, da Monfalcone al San Michele.
La resistenza francese a Verdun, eroica, leggendaria, non si infrange. Le linee di difesa della grande cittadella di Francia si piegano elastiche ai colpi più rudi, ma si ritendono ben tosto contro al nemico, sicure di non spezzarsi mai.
E al nord della Francia l’esercito inglese, forte e munito, sta spianandosi la strada per balzi in avanti con una preparazione di artiglieria tanto intensa che, dicono i comunicati, a quaranta chilometri i vetri ne tremano.
La Grecia ha dovuto cedere alle intimazioni delle Potenze che hanno voluto assicurarsi del suo contegno e sventare bieche trame ai danni degli eserciti operanti a Salonicco. E un altro colpo riceve la Turchia dal suo fatale destino con la proclamazione della indipendenza araba fatta dal gran sceriffo della Mecca.
È stato per codesto svolgimento degli eventi in favore dell’Intesa, durante tutto giugno, che i grandi mercati finanziari di questa parte d’Europa che ha levato l’arma a difesa della civiltà e contro le oppressioni, si svolsero con tendenza ferma, nella sicura fiducia del successo.

*

In Italia, gli ambienti finanziari, già ben disposti pel buon andamento delle industrie e per la larghezza dei mezzi monetari, si fanno ancor più ottimisti.
Le nostre truppe hanno cacciato il nemico dagli altipiani vicentini, lo premono ormai contro il vecchio confine, certamente lo spingeranno con le baionette in posizioni di difesa sempre più arretrate verso le più alte valli trentine che attendono la redenzione. Che il nemico si ripresenti col proposito dell’invasione della piana veneta, nessuno più ammette. E una eventualità cancellata per sempre. Il Lanificio Rossi, nella Schio minacciata, aveva visto il panico crearsi tra i portatori delle sue azioni. Cadute a 1100, per alcuni giorni non ebbero quotazioni. Se la resistenza italiana si fosse infranta, avrebbero perduto ogni valore, giacché la rabbia austriaca avrebbe fatto pietra su pietra di quel grande stabilimento che fu primo vanto dell’industria italiana. Ma la minaccia fu allontanata, poi cancellata. E il titolo rivide le quotazioni di prima, le oltrepassò portandosi a circa L. 1400. E le ferrovie Venete, che sotto la minaccia di amputazioni delle loro linee erano cadute a 105, si ritrovano ora a l35.
 
Il mercato dei valori in Italia
Nella seconda quindicina di giugno, adunque, un largo interessamento si ebbe per la Rendita e pei titoli di Stato ed anche pei valori bancari e industriali. Le valutazioni sono andate ancora innanzi. Invero vi sono titoli di aziende in ottime condizioni che si quotano alla pari, o sotto, o poco oltre. E per essi l’interesse dei capitalisti è ben legittimo tanto più se è ispirato dalla considerazione della bontà e saldezza degli organismi che ben promettono pel presente non solo, ma per l’avvenire.
L’attività del mercato dei valori va sempre più diffondendosi. E siccome questo è obbligato a svolgersi fuori della sua sede naturale, la Borsa, le valutazioni si stabiliscono con difficoltà, le contrattazioni si svolgono prive di ogni controllo, il buon pubblico risparmiatore rimane privo del giudizio più esatto che sui titoli vien dato: la quotazione; giacchè la Borsa tende a tradurre in quella cifra la valutazione di tutti gli elementi che direttamente o indirettamente agiscono nell’azienda o nell’organismo ch’essi rappresentano.
La questione della riapertura delle Borse è certamente allo studio: la soluzione di essa in senso affermativo è necessaria e urgente.
*

La nostra Rendita 3 ½, da 83.95, come fu quotata il 2 giugno, salì a 85.62. Pei valori bancari e industriali i confronti delle quotazioni a principio e fine giugno emergono dallo specchio che segue:
VALORI.                          2 Giugno.                         30 Giugno. Banca d’Italia                        1290                                     1353
Banca Comm. Ital                  622                                       679
Credito Italiano                       526                                       569
Banco Ital. di Sconto               478                                      495
Banco di Roma                          37                                        40
Ferrovie Meridionali                429                                      550
     »       Mediterranee             180                                      202
     »       Venete Sec                110                                      134
Navigazione Gen Ital.              514                                      554
Lanifìcio Rossi                          —                                     1400
Lin. Canap. Nazionale             180 ex                                  198
Lan. Naz. Targetti                    168                                      175
Colon. Cantoni...                      400 ex 5                               463
    »     Veneziano                     58                                         67,50
    »     Valseriano                    190                                       215
    »     Furter                             76                                          72
    »     Turati                            150                                       170
    »     Valle Ticino..              120                                      128
Man. Rossari e Varzi.              334                                      360
Tessuti Stampati...                    136                                       220
Acciaierie di Terni                  1226                                     1475
Siderurgica di Savona.              257                                       282
Elba                                           305                                       315
Ferriere Italiane                       199                                        219
Ansaldo                                    276                                         367
Miani Silvestri                           92                                        110
Off. Meccaniche Ital                  46                                           47
Miniere Montecatini                137                                        155
Metallurgica Italiana                140                                         150
Autom. Fiat                              460                                         510
    »     Spa                                86                                           —
    »     Bianchi                        120                                          126
    »    Isotta Frasch.                 69                                            74
Off. S. S. Giov. (Cam).            20                                            25
Edison                                     498                                          556
Vizzola                                    726                                          820
Elettrici Conti                         316                                           345
Marconi                                    71                                           100
Uniono Concimi                     123                                          130
Distillerie Italiane                    84                                            96
Raffineria Lig Lomb               332                                           347
Industria Zuccheri                   285                                           297
Zucch. Gulinelli                       80                                             96
Eridania                                  512                                            576
Molini Alta Italia                    204                                            226
Esp. Italo-Americana             167                                            197
Dell’Acqua (esport.)              134                                            152
A diverse riprese e con varie tendenze l’attenzione degli ambienti finanziari si rivolse ora all’uno ora all’altro comparto di valori. Ne ebbero prima beneficio i siderurgici ed i meccanici: poi quelli dell’industria cotoniera (Tessuti Stampati, Man. Tosi, Cot. Cantoni, Unione Manifatture, Valle Ticino, ecc. ), della navigazione, dell’esportazione (Italo Americana e Dell’Acqua). Il confronto delle valutazioni dà evidenza alla migliore quotazione dei valori ex-ferroviari. Per le Meridionali è intervenuta col Governo una convenzione a proposito della Cassa pensioni, con la quale l’interesse della Società è stato convenientemente tutelato. E per la Mediterranea, analoga convenzione approderà certamente. Si rileva poi, che le due aziende avranno vantaggi notevoli per le loro partecipazioni in imprese industriali che vanno compiendo forte lavoro per la guerra.
Le disponibilità sempre larghe, il moderato tasso dello sconto e pei riporti, favoriscono le contrattazioni e il largo movimento dei valori azionari.
 
L’emissione dei Buoni del Tesoro
Per attingere dalla nazione i mezzi onde fronteggiare le spese della guerra, il Governo non ha voluto ricorrere, per ora, ad un quarto prestito redimibile. Ha decretato invece la emissione di
Buoni del Tesoro triennali e quinquennali al 5 per cento, i primi emessi alla pari, i secondi a L. 98,50, rappresentati da titoli al portatore in taglie che vanno da L.200 a L.50 000.
I nuovi Buoni del Tesoro danno un reddito che è soltanto uguagliato dall’ultimo prestito nazionale, superiore a quello di tutti gli altri valori dello Stato e ben superiore all’interesse che è corrisposto sui libretti delle Casse di Risparmio e sui depositi delle Banche.
Sottoscrivere tali Buoni del Tesoro significa perciò compiere una operazione economica e vantaggiosa.
Prestito Nazionale 5 per cento, il terzo emesso da quando è scoppiata la guerra europea, ha dato in complesso una sottoscrizione di 3 miliardi e 14 milioni. Di questa somma, oltre due miliardi furono versati in danaro nelle Casse dello Stato. I competenti della finanza e dell’economia nostra ritengono che un altro paio di miliardi potrà ricavare il Tesoro, a poco a poco, con le sottoscrizioni quotidiane dei Buoni.
In Francia, la sottoscrizione dei Buon i della difesa nazionale è sempre aperta ed i cittadini investono in essi i loro risparmi, piccoli e grandi. E ciò dura da venti mesi. Con l’appoggio di una patriottica propaganda condotta dalla stampa dal l° gennaio al 30 aprile di questo anno il Tesoro francese raccolse per mezzo dei Buoni oltre tre miliardi di franchi, versati giorno per giorno a getto continuo da tutte le classi sociali, non escluse le più umili per le quali furono apprestati titoli nei tagli da cinque a venti franchi. In Italia, il danaro disponibile abbonda. In questi giorni i nostri capitalisti hanno avuto a disposizione oltre 300 milioni che lo Stato ha versato in pagamento degli interessi semestrali del Debito Pubblico. I depositi alle Casse Postali sono in costante aumento. Gli istituti bancari d’ogni grado hanno in cassa una notevole cifra di danaro che potrà essere con profitto, per breve tempo, investita nei buoni. Gran parte dei settecento milioni che lo Stato spende ogni mese per la guerra resta nella nazione: e i maggiori redditi che ne derivano alle classi che lavorano per l’esercito e per l’esportazione vengono incessantemente trasformati in risparmi.
I cittadini non mancheranno quindi di rispondere degnamente all’appello. Essi terranno presente che investire i propri risparmi in Buoni del Tesoro significa compiere una operazione economica e vantaggiosa, accrescere la potenzialità finanziaria dello Stato, contribuire alla vittoria delle nostre armi.
Milano, 1° luglio 1916