L’Illustrazione Italiana, 2 luglio 1916
La guerra d’Italia
(Dai bollettini ufficiali) Gli austriaci cacciati dall’Altipiano d’Asiago
20 giugno. – Nella giornata del 18 respingemmo piccoli attacchi nemici alla testata di Valle Genova (Sarca), a monte di Daone, sul Chiese, in direzione di Monte Giove, in Valle di Posina.
Sull’altipiano dei Sette Comuni continuò ieri (19) vivo combattimento nel tratto di fronte a nord-est e a nord di Asiago. Violenti temporali accrebbero le difficoltà della nostra avanzata. Furono respinti i consueti insistenti contrattacchi coi quali l’avversario tenta di contenere i nostri progressi. All’ala destra gli alpini presero al nemico altri duecento prigionieri.
Nell’Alto Boite, la notte sul 19, l’avversario attaccò più volte le posizioni da noi recentemente conquistate, fu ributtato con sensibili perdite. I nostri grossi calibri bombardarono la stazione di Toblach e la strada di Landro (Valle Rienz).
In Carnia e sull’Isonzo qualche azione di artiglieria.
21 giugno. – Tra Adige ed Astico azioni delle artiglierie.
Alla testata del torrente Posina, imperversando la bufera, riparti alpini si impadronirono di una forte posizione a sud-ovest di Monte Pruche.
Sono segnalati scontri di fanteria con esito a noi favorevole sulle pendici occidentali di Monte Cengio.
A sud-ovest di Asiago nella notte sul 20 l’avversario tentò tre successivi attacchi di sorpresa contro le nostre posizioni sul Monte Magnaboschi. Fu ogni volta respinto con gravi perdite.
A nord di Valle Frenzela le nostre truppe proseguirono ieri (20) la faticosa avanzata attraverso l’intricato terreno superando con tenacia l’accanita resistenza del nemico e respingendone i frequenti contrattacchi.
Velivoli nemici lanciarono bombe sulle nostre retrovie: qualche ferito e pochi danni.
Nostre squadriglie di «Caproni» e «Savoia-Farman», 34 velivoli complessivamente, bombardarono il campo di aviazione di Pergine alla testata di Valle Sugana. Fatti segno a fuoco di numerose artiglierie ed aggrediti da squadriglie da caccia, ritornarono incolumi dopo avere in brillanti combattimenti aerei abbattuti tre velivoli nemici.
22 giugno. – In Valle di Ledro, la notte sul 21 il nemico attaccò le nostre posizioni sulle pendici meridionali di Monte Sperone; dopo viva lotta fu completamente respinto.
Dal Garda all’Astico nella giornata di ieri duelli delle artiglierie e scontri di reparti; prendemmo al nemico fucili, munizioni e una mitragliatrice.
Sull’altipiano d‘Asiago, fatta eccezione di piccoli attacchi in direzione di Monte Magnaboschi e nella zona di Mandrielle (ovest di Marcesina), l’avversario mantenne ieri (21) contegno strettamente difensivo, contendendo a palmo a palmo e con accanimento l’avanzata delle nostre truppe.
Nostri grossi calibri bombardarono la stazione di Toblach, in Valle Pusteria.
23 giugno. – In Vallarsa le nostre truppe occuparono nuove posizioni oltre il Rio Romini (est di Cima Mezzana) e sul Costone di Lora (ovest di Monte Pasubio). Furono prese al nemico armi, munizioni e bombe.
Lungo il fronte del Posina-Astico azioni delle opposte artiglierie: vennero respinti attacchi di nuclei nemici nelle zone di Campiglia e di Monte Spin.
Sull’altipiano di Asiago continuò la nostra pressione contro le posizioni nemiche.
In Carnia e sull’Isonzo attività delle artiglierie, particolarmente intensa nell’Alto But. Le nostre provocarono in più punti scoppi ed incendi nelle linee dell’avversario.
Questa mattina nelle prime ore aereoplani nemici volarono su Venezia, facendovi cadere parecchie bombe. Si ebbero a deplorare 6 morti e vari feriti. Danni lievi a qualche fabbricato.
24 giugno. – Nel settore del Pasubio ampliammo la nostra occupazione fino alla Valle di Piazza, ad ovest, alle testate dei valloni di Monte Pruche, a nord-est.
Sulla fronte del Posina-Astico duelli delle artiglierie. Nuclei di fanteria nemica, che tentavano di avvicinarsi alle nostre linee, furono assaliti e fugati da nostri riparti esploranti.
Sull’altipiano di Asiago attività intensa delle nostre artiglierie, particolarmente efficace contro le posizioni nemiche sul Monte Cengio e di Valle Canaglia, che furono in più punti danneggiate e sconvolte.
Lungo il rimanente fronte azioni delle artiglierie ed incursioni di nostri riparti, con sensibili risultati contro le posizioni dell’avversario nell’Alto But.
Velivoli nemici lanciarono bombe su località del Basso Isonzo, senza nostro danno. Un velivolo, colpito dal nostro fuoco, cadde in preda alle fiamme nei pressi di Merna, a sud di Gorizia.
25 giugno. – Tra Adige e Brenta nella giornata di ieri (24) azione sempre più intensa delle artiglierie. Le nostre eseguirono efficaci tiri di demolizione specialmente in Vallarsa e in Valle Posina e lungo tutto il fronte sull’altipiano di Asiago, da Valle Canaglia alla zona delle Mandrielle ad ovest di Marcesina. Nuclei avanzati di fanteria avvicinatisi alle posizioni nemiche provocarono vivi scontri con l’avversario, finiti ovunque con nostro buon successo. Nelle Alte Valli del Cordevole e del Boite, violenti duelli delle artiglierie.
In Valle Pusteria, Innichen e Sillian furono nuovamente colpite dai nostri grossi calibri.
Attività di artiglieria e di fanterie alla testata del But e nell’Alto Fella: Leopoldskirchen fu incendiata.
Sull’Isonzo continuano ardite incursioni di nostri riparti che prendono all’avversario armi, munizioni e qualche prigioniero.
Velivoli nemici lanciarono bombe su Tolmezzo, Portogruaro, Ponte Piave e sulla laguna di Grado: nessuna vittima e qualche danno.
Nostri «Caproni» bombardarono campi nemici sull’ altipiano di Asiago. Ritornarono incolumi.
25 giugno (ore 23). – Il nemico, impotente a superare le nostre difese, premuto dall’energica spinta offensiva da noi esercitata da più giorni, ha dovuto iniziare il ripiegamento. Il nodo stradale delle Mandrielle, le posizioni di Castelgomberto e delle Melette, Monte Longara, Gallio, Asiago, Cesuna, il Monte Cengio sono stati da noi riconquistati.
L’avanzata continua vigorosa e incalzante.
26 giugno. – Alla intensa, efficace azione delle nostre artiglierie nella giornata del 24, segui ieri (25) l’energica avanzata delle fanterie da Vallarsa all’Altipiano dei Sette Comuni. Di fronte al risoluto nostro contegno aggressivo l’avversario ripiegò rapidamente, pur opponendo nei punti più favorevoli successive resistenze, ovunque superate dall’incalzante impeto dei nostri.
In Vallarsa conquistammo Raossi e le pendici sud-ovest del Monte Menerle, saldamente rafforzate dall’avversario. Il nemico fece saltare il ponte di Foxi e incendiò Aste, Sant’Anna e Staineri.
Sul fronte del Posina-Astico, respinti piccoli attacchi nemici alla testata dei valloni di Monte Pruche, nostri riparti iniziarono l’avanzata verso il fondo di Valle Posina. I maggiori progressi si ebbero all’ala destra ove i nostri occuparono le posizioni di Monte Pria Forà e spinsero nuclei verso le prime case di Arsiero. Sull’Altipiano dei Sette Comuni a sud-ovest della linea Monte Longara-Gallio-Asiago-Cesuna, ormai in nostro saldo possesso, occupammo le pendici settentrionali dei monti Busibollo, Belmonte, Panoccio, Barco e Cengio: a nor-dest conquistammo Monte Cimon, Monte Castellaro e Monte delle Contese (ad est di Cima della Caldiera).
Lungo tutto il fronte trovammo trinceramenti pieni di cadaveri nemici e gran copia di armi, viveri e munizioni e materiali abbandonati dall’avversario in rotta. L’azione continua con vigore.
In Carnia e sull’Isonzo attività di artiglierie particolarmente intense nell’Alto But, ove sconvolgemmo le linee nemiche provocando scoppii e incendi.
Velivoli nemici lasciarono cadere qualche bomba nei pressi di Ala e su Padova, Fonzaso, Primolano e Grigno; né vittime, né danni.
Nostri velivoli bombardarono parchi nemici a Monte Rovere (sud-est di Caldonazzo), la stazione di Oberdrauburg ed i magazzini di Dellach (Valle Drava), provocando ovunque vasti incendi. Ritornarono incolumi.
27 giugno. – Tra Adige e Brenta prosegue incalzante la nostra avanzata che il nemico tenta di rallentare con concentramenti di fuoco di lontane artiglierie e con tenaci resistenze di retroguardie annidate nei punti più difficili dell’intricato terreno e provviste di numerose mitragliatrici.
In Vallarsa le nostre truppe superarono ieri (26) i forti trinceramenti del Matassone e di Anghebeni e completarono la conquista del Menerle.
Lungo il fronte del Posina, spazzati gli ultimi nuclei nemici dalle alture del versante meridionale e dal Monte Arelta, i nostri valicarono il torrente ed occuparono Posina ed Arsiero, iniziando l’avanzata sulle pendici del versante settentrionale della valle.
Sull’Altipiano dei Sette Comuni le nostre fanterie, precedute da ardite punte di cavalleria, raggiunsero la linea di Punta Corbin, Treschè-Conca, Fondi, Cesuna a sud-ovest di Asiago; a nord-est oltrepassarono la valle di Nos ed occuparono Monte Fiara, Monte Taverle, Spitz Keserle e Cima delle Saette.
All’ala destra i valorosi alpini espugnarono dopo accanito combattimento Cima della Caldiera e quella della Campanella, a mezzodì della precedente.
Lungo tutto il fronte occupato accertammo prove numerose della innata barbarie del nemico: Arsiero devastata dagli incendi, Asiago ed altre ridenti località ridotte a fumanti rovine. Nei pressi del Monte Magnaboschi rinvenimmo in pozzanghere un centinaio di cadaveri di nostri soldati denudati.
In Valle Sugana situazione immutata.
Nell’Alto Vanoi occupammo il Massiccio della Tognola.
Sul rimanente fronte nessun importante avvenimento.
Una nostra squadriglia di dieci velivoli ha lanciato ieri 50 bombe di grosso calibro sulla stazione di Calliano, in Valle Lagarina, con risultati visibilmente efficacissimi, ritornando poi incolumi.
In combattimento aereo un velivolo austriaco fu stamane abbattuto nel cielo di Verona.