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 1916  giugno 25 Domenica calendario

Comunicazione

I fratelli Bandiera. – Nel Marzocco (18 giugno) è detto in qual modo il fortunato dramma I fratelli Bandiera, edito dalla Casa Treves, fu composto dal compianto Carlo Bertolazzi e da Raffaello Barbiera. Il dramma, preceduto da uno studio storico sulle cospirazioni anti-austriache nel Veneto, scritto da Raffaello Barbiera su documenti inediti d’Archivii, ha ottenuto un bellissimo successo di lettori e di critica, quale l’otterrebbe, senza dubbio, anche sulle scene. Abbiamo riprodotto l’articolo magistrale che sul proemio storico e sul dramma dei martiri veneziani scrisse l’illustre storiografo veneziano senatore Pompeo Molmenti nel Giornale d’Italia: vorremmo dare, se avessimo spazio, l’altro del deputato Alfredo Baccelli sulla Tribuna. Accurato esame, pur con alti elogi, fece la Rassegna Nazionale (l5 aprile): così Domenico Ciàmpoli nel Popolo Romano, Eligio Possenti sulla Perseveranza. Armando Tartarini sul Corriere delle Marche. Nico Schileo, giovane critico di bell’ingegno, sull’Adriatico di Venezia. Citiamo ancora il Fanfulla della Domenica. Ma gli articoli sono legione. Tutt’i critici sono concordi nel rilevare non solo il profondo sentimento patriottico che arde da cima a fondo nel dramma: non solo l’interesse che avvince il lettore e non lo lascia che alle ultime parole dei martiri: «l’immortalità è nella morte», – ma sono pure concordi nel rilevare i sentimenti umani veementi che nel dramma, come nella storia dei fratelli Bandiera, tempestano in crescente conflitto sino alla catastrofe, e che innalzano l’episodio epico dei Bandiera alla grandiosità del vero dramma storico, come i maggiori della nostra letteratura drammatica. Il volume I fratelli Bandiera decorato dai ritratti dei martiri e dalla musica del coro da essi cantato in onore dell’Italia davanti al supplizio, è stato pubblicato per il cinquantennio della liberazione della Venezia dal dominio austriaco (1866-1916).  
Un grande irredento. – Fu Niccolò Tommaseo, il grande dalmata di Sebenìco, compagno di Daniele Manin nella rivoluzione di Venezia nel ’48, il pensatore e moralista rigido, lo stilista squisito, l’autore del Dizionario dei sinonimi, monumento della nostra lingua. Vediamo nominare, qualche volta, soci corrispondenti della Crusca uomini certo valenti, ma che, nella lingua materna, non sono forti maestri: e pensiamo alla profonda conoscenza di tutte le dovizie, di tutte le finezze e sfumature della lingua nostra, che si ammira in quel dalmata che aveva sangue slavo nelle vene. Il nuovo volume Pagine scelte di Niccolò Tommaseo, pubblicato or ora (Successori Le Monnier) servirà alla scuola e anche alla cultura di chi ha lasciato le scuole: insegna a esprimere con tacitiana brevità e con forza e precisione scultoria il pensiero, che nel Tommaseo è sempre eletto, talora sublime. Scelta fatta bene da G. Battelli, che, in una prossima nuova edizione inserirà, speriamo, anche la lirica D’un quasi cieco e presso a esser vedovo; uno dei tesori della lirica italiana.
 
Pagine d’arte e di vita. – Fu intitolato cosi, e bene, un volume di scritti del compianto Dino Mantovani, già pubblicati dai giornali e raccolti dal Piccioni, con proemio di E. Bettazzi (S.T.E.N.). Il Mantovani, che era professore di belle lettere, nulla aveva di quel gesto cattedratico tanto uggioso, dal quale non possono liberarsi tanti professori-scrittori. Dalla sua nativa Venezia il Mantovani aveva ritratta 1’agilità e la trasparenza di uno stile, che si chiama giornalistico da chi non sa scrivere se non fa dormire. Il Mantovani non si atteggiava a giudice troppo severo, perché sapeva, per prova, quanto costi il fare. I critici arcigni sono degl’impotenti, o dei malati in quel prezioso organo ch’è il fegato. Libro che riflette buona parte del movimento intellettuale d’Italia per un quarto di secolo, questo or ora pubblicato. Fu omesso qualche buon articolo che avrebbe reso più vivace il volume. Perché? Ma non importa. Il povero Dino rivive con la vita più eletta sua: quella del suo pensiero, che lo elevava nella stampa periodica e nell’insegnamento.