L’Illustrazione Italiana, 11 giugno 1916
La guerra d’Italia
(Dai bollettini del Supremo Comando) La resistenza italiana dal 29 maggio al 5 giugno 30 maggio. – Situazione generalmente immutata lungo tutto il fronte, tranne che nella zona Posina-Alto Astico, ove si ebbero ieri (29) prodromi di ripresa dell’offensiva da parte del nemico.
In Valle Lagarina e nel settore del Pasubio intense azioni delle opposte artiglierie: grande attività del nemico in traini, disturbata dai nostri tiri.
A sud di Posina il nemico, dopo intensa preparazione delle artiglierie, attaccò in direzione di Sogli di Campiglia e di Monte Pria Forà. Dopo accanito combattimento i nostri mantennero il possesso di tali posizioni.
Sull’altipiano di Asiago ed in Val Sugana attività di drappelli in ricognizione. L’artiglieria nemica iniziò il bombardamento di Ospedaletto.
Nella zona della Tofana (Alto Boite) fu respinto un piccolo attacco di fanterie avversarie.
Sulle pendici settentrionali del Monte San Michele il brillamento di una nostra poderosa mina sconvolse un lungo tratto delle trincee nemiche.
31 maggio. – Sulle alture a nord di Valle di Ledro e nella zona di Riva intensi movimenti del nemico con insolita attività in lavori difensivi.
In Valle Lagarina, ieri (30), nuovi violenti attacchi preparati e sostenuti con intenso bombardamento dei grossi calibri e condotti con bravura dall’avversario, furono rigettati con lo sterminio delle colonne assalitrici. La lotta ebbe maggior durata e accanimento verso il Passo di Buole, dove le animose fanterie del 62° (brigata Sicilia) e del 207° (brigata Taro) irruppero più volte dalle trincee ricacciando l’avversario alla baionetta.
Nel settore del Pasubio duello delle artiglierie. Fu respinto un attacco nemico in direzione di Forni Alti. Tra Posina e Alto Astico la battaglia si va sviluppando: il nemico addensa le forze specialmente nella Valle dell’Astico. Nella mattinata di ieri (30) fu respinto un attacco nella zona di Campiglia. Più ad est l’intenso concentramento di fuoco delle artiglierie avversarie obbligò le nostre truppe a sgombrare la posizione di Monte Pria Forà. Un accanito contrattacco ci ridava il possesso delle contrastate posizioni. Tuttavia, per il violento fuoco delle artiglierie nemiche, le nostre truppe ripiegarono leggermente sulle pendici meridionali del monte.
Sull’altipiano di Asiago i nostri sgombrarono Punta Borbin, ma contennero efficacemente la pressione nemica lungo il rimanente fronte.
In Valle Sugana situazione immutata.
In Carnia e sull’Isonzo attività intermittente delle nostre artiglierie, più intensa nell’Alto But e nella zona di San Martino. Sono segnalate ardite irruzioni di nostri nuclei di fanteria contro le linee nemiche.
1° Giugno. – In Valle Lagarina duelli delle artiglierie. Nel pomeriggio l’avversario tentò ancora contro Passo di Buole un attacco di sorpresa, respinto dai nostri alla baionetta.
Nel settore del Pasubio intensa attività delle artiglierie e reiterati attacchi nemici in direzione di Forni Alti, brillantemente ributtati dai nostri alpini.
Nella zona fra Posino e l’alto Astico continuò ieri (31 maggio) violenta azione delle artiglierie. Nel pomeriggio una colonna nemica, passato il torrente Posina, attaccava in direzione di Monte Spino: fu arrestata sulle estreme pendici settentrionali del monte. Altra colonna avanzante verso S. Ubaldo, a sud-est di Arsiero, fu battuta e respinta in disordine oltre il Posina.
Sull’altipiano dei Sette Comuni forte pressione nemica contro le nostre posizioni d’ala a Monte Cengio e sulla valletta di Campo Mulo.
In Valle Sugana situazione immutata.
Consueti tiri d’artiglieria nel l’Alto But. Continuano lungo il fronte dell’Isonzo ardite incursioni di nostri reparti, uno dei quali tolse al nemico un lanciabombe.
Nelle giornate del 30 e 31, squadriglie di Caproni eseguirono incursione in Valle d’Assa. Furono lanciate un centinaio di bombe su accampamenti e depositi del nemico con risultati visibilmente efficacissimi. I velivoli ritornarono incolumi.
2 giugno. – La battaglia fra Adige e Brenta si fa sempre più accanita particolarmente lungo il fronte del torrente Posina e nella zona dei Sette Comuni, a mezzodì di Valle d’Assa.
In Valle Lagarina continuò ieri intenso duello delle artiglierie. Le nostre disturbarono attivi movimenti nemici.
Un nostro attacco nell’Alta Valdarsa riuscì a guadagnare alquanto terreno.
Lungo il fronte del Posina, nella notte sull’1, violenti reiterati attacchi nemici contro le pendici settentrionali di Forni Alti e in direzione di Onaro (a sud-est di Arsiero) furono ributtati con enormi perdite per l’avversario. Il fuoco preciso e celere delle nostre artiglierie completò la distruzione delle colonne assalitrici.
Nella giornata di ieri intenso ininterrotto bombardamento con numerose batterie nemiche di ogni calibro contro le nostre linee dal Colle di Xomo a Rocchette. All’ala sinistra il nemico che aveva addensato ingenti forze tra Posina e Fusine tentò vani e sanguinosi sforzi per avanzare in direzione di Monte Spino. All’ala destra forti colonne dell’avversario pronunciarono nel pomeriggio un violento attacco contro il fronte Seghe-Schiri, ma dopo ostinate azioni furono completamente ricacciate.
Sull’altipiano dei Sette Comuni lotta intensa ed accanita lungo le posizioni a sud della valle d’Assa, fino ad Asiago.
Le nostre truppe, sempre padrone del pianoro di Monte Cengio, vi resistono ad incessanti e poderosi attacchi delle fanterie avversarie sostenute da bombardamento di estrema violenza.
Nel tratto di fronte parallela alla strada Asiago-Gallio Valle di Campo Mulo, nel pomeriggio di ieri una nostra avanzata controffensiva, pur vivamente ostacolata dal fuoco dell’artiglieria nemica, ci procurò qualche progresso.
In Valle Sugana situazione immutata.
Sull’Isonzo, attività delle artiglierie sulle alture a nord-ovest di Gorizia e nel settore di Monfalcone.
Sono segnalati movimenti nemici alla stazione di Oveia Draga efficacemente disturbati dai nostri tiri.
3 giugno. – Nella giornata d’ieri l’incessante azione offensiva del nemico nel Trentino fu dalle nostre truppe nettamente arrestata lungo tutto il fronte d’attacco.
In Valle Lagarina, duello delle artiglierie: quelle avversarie bersagliarono le posizioni da Coni Zugna al Pasubio; le nostre ribatterono e dispersero fanterie nemiche sulla Zugna Torta.
Lungo la linea del torrente Posina intenso bombardamento da entrambe le parti, indi le fanterie nemiche pronunciarono violenti attacchi in direzione del colle di Posina, fra Monte Spin e Monte Cogolo, contro la Sella fra Monte Giove e Monte Brazome, sul fronte Seghe-Schivi; furono dappertutto respinte dopo aver sopportato gravissime perdite.
Sull’Altipiano di Asiago la brigata granatieri di Sardegna mantiene strenuamente il possesso del pianoro di Monte Cengio contro insistenti attacchi dell’avversario. A nord-est del Cengio la posizione di Belmonte, più volte presa e perduta, fu ieri con brillante attacco definitivamente riconquistata. Nel tratto di fronte lungo la Valle Campo Mulo continuò la nostra pressione contro le linee nemiche. In Valle Sugana situazione immutata.
In Carnia e sull’Isonzo azioni saltuarie delle artiglierie. Le nostre colpirono nuovi appostamenti di batterie nemiche sul Monte Koederhoehe (Valle Kronhof-Gail) e movimenti di treni nella stazione di S. Pietro (Gorizia).
Velivoli nemici lanciarono bombe su Ala, Verona, Vicenza e Schio. Danni lievissimi e sei feriti in Verona.
Nostre squadriglie di Caproni e Farman gettarono un centinaio di bombe su parchi ed accampamenti nemici in fondo di Valle Astico, con risultati visibilmente ottimi. Ritornarono incolumi.
4 giugno. – Dallo Stelvio al Garda attacchi di artiglieria ed attività di piccoli nuclei.
In Valle Lagarina batterie nemiche di ogni calibro bombardarono ieri(3) le nostre posizioni fino al Pasubio. Furono ribattute efficacemente dalle nostre artiglierie che colpirono anche truppe ed appostamenti dell’avversario.
Lungo il fronte Posina-Astico la sera del 2, fanterie nemiche che tentavano irrompere in direzione di Onaro, a sud-est di Arsiero, furono vigorosamente contrattaccate e respinte. Nella giornata di ieri (3) vivo duello delle artiglierie. Nel pomeriggio ingenti masse nemiche lanciate all’attacco delle nostre posizioni fra il Colle di Xomo e Colle Posina furono ricacciate con gravissime perdite.
Sull’altipiano dei Sette Comuni continuò con alterna vicenda la lotta per il possesso di Monte Cengio.
Nel rimanente tratto di fronte fino al Brenta attività delle artiglierie.
In Carnia e sull’Isonzo nessun importante avvenimento.
5 giugno. – In Valle di Daone, il giorno 3, nuclei nemici attaccarono di sorpresa un nostro posto avanzato nei pressi di Malga Staboletto. Sopraggiunti rincalzi, l’avversario fu contrattaccato e volto in fuga.
In Valle di Ledro attività delle artiglierie nemiche senza nostro danno.
In Valle Lagarina, dopo il consueto bombardamento coi maggiori calibri, l’avversario tentò ieri (4) una azione diversiva contro il tratto di fronte Monte Giovo-Tierno, mentre attaccava a fondo la posizione di Coni Zugna. Fu respinto con gravi perdite.
Nel settore del Pasubio duelli di artiglierie ed avvisaglie di piccoli nuclei.
Lungo il fronte Posina-Astico, dopo intensa preparazione dell’artiglieria, il nemico tentò un nuovo violento sforzo in direzione di Monte Alba e del Colle di Posina. Dopo lotta accanita le fanterie avversarie, falciate dai nostri tiri, ripiegarono in disordine.
Nella zona del Cengio la notte sul 4, un attacco nemico, condotto con forze soverchianti, obbligava le nostre truppe a sgombrare quelle posizioni, ripiegando sulla retrostante linea di Valle Canaglia. Conserviamo il possesso delle pendici occidentali di Monte Cengio fino a Schiri, contro le quali si infransero, nella stessa notte sul 4, due violenti attacchi nemici.
Lungo il rimanente fronte sino al Brenta azioni delle artiglierie.
Sull’Isonzo, ardite irruzioni di nostri nuclei ci procurarono bottino di armi e prigionieri.