L’Illustrazione Italiana, 11 giugno 1916
Palermo per i nostri feriti
Appena scoppiata la guerra la contessa Annetta Tasca Bordonaro ha aperto a Palermo un ospedale che ora contiene 250 letti, affidandone la direzione chirurgica all’illustre prof. Arricò, il quale coadiuvato dal capitano medico Mirabello, dal tenente Misceli e da tre studenti di medicina, prestò l’opera sua illuminata gratuitamente, come già per ben dieci anni la prestava nel Sanatorio chirurgico che la contessa, prima della guerra, teneva a beneficio dei poveri di Palermo. L’organizzazione semplice e pratica di questo Ospedale per i feriti, in locali veramente meravigliosi per ampiezza, luce ed aria, prova ciò che può fare, con mezzi relativamente modesti, una donna di intelligenza superiore e di cuore nobilissimo, a cui il sentimento di madre è guida sicura. Instancabile, ella sorveglia tutto, vigila su tutto, ed essendo il personale limitatissimo a lei si ricorre per ogni più piccolo dettaglio. Le sono compagne per curare i feriti altre tre dame della Croce rossa, la marchesa di Ganzeria, la signora e la signorina Schissia Bentivegna. Altre signore volontarie per turno servono a tavola i feriti e ne fanno la corrispondenza. La contessa Tasca Bordonaro, che ha cinque figli sotto le armi, conforta il suo cuore materno curando i feriti, nei quali vede tanti figli suoi. A guerra finita, ella conta di riaprire il Sanatorio chirurgico per i poveri, ma molto ampliato, mercé la munifica offerta del commendatore Tagliavia, sindaco di Palermo, offerta che permetterà di costruire un padiglione per cento letti. È questo un mirabile esempio di iniziativa privata che merita il plauso di tutti gli italiani.