L’Illustrazione Italiana, 11 giugno 1916
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Lord Kitchener
La subitanea tragica scomparsa di lord Kitchener dalla grande scena della guerra, ha riempito le nazioni alleate, il mondo civile di doloroso stupore.
La settimana scorsa era il tramonto malinconico del generale Gallieni – bella figura di organizzatore francese: oggi è la fine improvvisa, inattesa, terribilmente fulminea del creatore dell’odierna potenza militare della Gran Bretagna. Giacché su questo non vi ha dubbio, né contestazione: l’Inghilterra senza un uomo come lord Kitchener difficilmente sarebbe arrivata in meno di due anni a quell’alta efficienza militare che oggi la fa quasi arbitra dell’imponente conflitto.
La domenica 2 agosto 1914 – il giorno successivo alla dichiarazione di guerra della Germania alla Russia – il Times annunziava che lord Kitchener stava per lasciare l’Inghilterra per l’Egitto. Credevasi in quel momento in Inghilterra che lord Haldane assumerebbe il ministero per la guerra, da poco assunto da Asquith in sostituzione del colonnello Sealy, dimessosi per le questioni relative al movimento antiautonomista nell’Ulster. Ma non era quella l’ora per un ministro della guerra «borghese». Tutti gli sguardi dei nazionalisti inglesi, mentre le formidabili forze tedesche entravano nel Belgio, cercavano lord Kitchener; e tornavano alla mente le trascurate designazioni precedenti fatte dal maresciallo Roberts, non solo, ma anche dal socialista Blatchford. il quale, fino dal 1909, aveva detto che solo lord Kitchener avrebbe potuto preparare la Nazione inglese ad una guerra contro la Germania.
Il 5 agosto il Times si rese interprete dei desiderii del nazionalismo inglese, e la sera dello stesso giorno il primo ministro Asquith annunziò che lord Kitchener aveva accettata l’offertagli carica di ministro per la guerra. Alle approvazioni britanniche si aggiunsero quelle francesi, ricordandosi in Francia che lord Kitchener era stato, giovinetto, volontario francese nella gran guerra del 1870-71 contro la Prussia.
Al rompere di quella guerra – ricordava il Times – il celebre maresciallo Moltke aveva 70 anni; al rompere dell’attuale più grande guerra lord Kitchener aveva compiuti i 64. Figlio d’un colonnello irlandese, e di una signora Chevallier, di famiglia ugonotta, Orazio Erberto Kitchener, per sangue inglese e francese, nacque a Gunsborough House, presso Traler, in Irlanda, il 24 giugno l850. In patria fino ai l3 anni, poi a Villeneuve, in uno dei primarii collegi del lago di Ginevra, indi a Londra presso il reverendo George Frost, formò solidamente la propria educazione. Aveva 16 anni quando entrò nella Reale Accademia Militare di Woolwich, e se ne scappò via da essa senza nemmeno consultare il proprio padre, nel 1870, per andare ad arruolarsi in Francia nella seconda armata della Loira, comandata dal generale Chanzy. Essendo volontario francese compì un’ardita ascensione in pallone di guerra, ma i suoi servizi alla Francia finirono con una violenta polmonite. Non fu che mercé potenti raccomandazioni che suo padre poté farlo riammettere all’Accademia Militare di Woolwich, dalla quale passò nel Reale Corpo del Genio. Qui si specializzò nella telegrafia da campo, nelle costruzioni ferroviarie militari, nelle applicazioni fotografiche, nell’agrimensura, e questa sua competenza scientifica gli valse un posto nell’azienda della Società per l’Esplorazione della Palestina, come aiuto al colonnello Conder per la compilazione di una carta topografica della Palestina; e con lo stesso colonnello collaborò a tre monumentali volumi con carte pregevoli sugli avanzi delle sinagoghe in Galilea e sulla Palestina occidentale. In Palestina contro gl’indigeni dovette anche dare prove di coraggio, fu ferito, salvando la vita al colonnello Conder, e fu anche gravemente colpito dalla malaria. Ritornando nel 1877 in Inghilterra, visitò Costantinopoli, Adrianopoli e Sofia, vide alcuni aspetti della guerra russo-turca, e precisò i suoi giudizi sull’impreparazione alla guerra dell’esercito turco in un articolo apparso nel Blackwood’s Magazine del febbraio 1878. Fu quindi a Cipro a farvi la catastazione; e per la sua famigliarità, formata dal 74, con gli usi e il linguaggio degli arabi, dei turchi e dei greci, fu nominato viceconsole inglese ad Erzerum, città ora in mano ai russi.
Nel 1882 si trovò presente al famoso bombardamento di Alessandria. Quando il generale Wolseley arrivò a ristabilire l’ordine nella valle del Nilo, Kitchener, così perfetto conoscitore della vita araba, fu chiamato maggiore di cavalleria nella campagna di Te-el-Kebir; e quando sir Evelyn Wood fu nominato Sirdar dell’esercito inglese in Egitto, Kitchener divenne comandante in secondo della cavalleria. Nel 1883 egli compì un’ardua spedizione topografica nella penisola del Sinai: e nel 1884, mentre Gordon periva a Kartum, egli eseguiva un’ardita esplorazione da Dongola, poi attraverso il deserto, da Kortì a Metemma. Spirito irrequieto, volle rivedere l’Inghilterra; quivi col grado di tenente-colonnello, accettò l’incarico di commissario delimitatore a Zanzibar, dove emersero le sue qualità di topografo. L’anno dopo fu nominato Governatore generale del Mar Rosso e comandante a Suakin, di dove nel gennaio 1888 si lanciò contro il campo del famigerato Osman Digna, e là una palla gli perforò una mascella e gli entrò nel collo. Riparò al Cairo per curarsi, poi in Inghilterra; ma tornò ben presto in Egitto, e nel dicembre dello stesso anno batteva i dervisci presso Suakin, e l’anno dopo infliggeva loro una decisiva sconfitta a Toscki, capitanando una furiosa carica di ussari. Promosso aiutante generale dell’esercito d’Egitto, e temporaneo comandante della Polizia, nel 1892 salì all’alto posto di Sirdar, per la fiducia di lord Cromer, e come tale preparò splendidamente la famosa campagna dell’Alto Egitto.
Partì risalendo il corso del Nilo il 12 marzo 1896 e durante tutta l’estate continuò l’avanzata tra combattimenti ed ostacoli, ritenuti insormontabili, della natura; il 12 settembre Dongola era presa. Intanto la ferrovia del deserto, conquista del genio militare di lord Kitchener, veniva spinta celeremente innanzi; l’impresa in dieci mesi era compiuta, e il 3 novembre 1897 la linea cominciava a funzionare; gli arabi fuggivano davanti al mostro d’acciaio che li incalzava. Sull’Atbara la notte del 7 aprile 1898 gli anglo-egiziani riportarono una prima grande vittoria e diecimila arabi restavano sul campo; tre mesi dopo a Ondurmann fu consacrata la vittoria definitiva sul Mullah e sui suoi seguaci. Cinquantamila furono gli arabi sconfitti, dei quali 26 000 perirono o furono fatti prigionieri; il califfo, riuscito a fuggire, cadeva poco dopo in un altro combattimento; e Kitchener entrava in Kartum dove, fatto dissotterrare il cadavere del Mullah, facevalo fucilare come esempio, e l’eccidio di Gordon era vendicato!... Poi nell’autunno del 1898, Kitchener comandava l’alt, in nome dell’Inghilterra, al francese maggiore Marchand che era arrivato a Fascioda. Nel 1899 Kitchener passa capo di Stato Maggiore del generale Roberts nella guerra contro i boeri, e nel 1902 succede a Roberts, quando la guerra si muta in guerriglia. Fu allora che lord Kitchener concepì l’idea di un cerchio di ferro, relegando i ribelli in una zona desolata, dove gli incendi avevano cancellato ogni vestigia umana, distrutto ogni segno di vegetazione. Fu senza dubbio feroce la concezione dei «campi di concentrazione»; ma al grande male lord Kitchener, noncurante del mezzo pur di conseguire l’effetto, volle opporre il grande rimedio; e vinse. Il 23 marzo 1901 i boeri erano costretti a invocare la pace, che dopo due mesi di negoziati veniva conclusa il 31 maggio a Pretoria.
Al suo ritorno in Inghilterra il vincitore fu elevato alla dignità di visconte e promosso generalissimo; il Parlamento gli assegnò un premio di 1,250,000 lire, e Re Edoardo gli conferiva la dignità di membro dell’Ordine del Merito.
In quell’occasione in Inghilterra egli pronunciò ripetuti discorsi per la seria preparazione in pace della guerra. Alla fine del 1902 venne mandato, per sette anni, comandante in capo in India, dove impose la sua volontà, rendendo inevitabili le dimissioni del viceré, lord Curzon, ed attuando radicali riforme militari. Alla fine del 1909 ritornò in Inghilterra passando per la Cina, il Giappone, l’Australia, la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti. Nel 1911 fu nominato agente britannico e console generale in Egitto – posto di alte funzioni diplomatiche e di grande fiducia – e stava, il 2 agosto del 1914, per ritornare in Egitto, quando lo scoppio della grande guerra delle Nazioni lo portò alla carica di ministro per la guerra del Regno Unito.
Egli divenne così, per l’Inghilterra, l’organizzatore ed il condottiero. Della sua opera come tale dice anche Spectator nel Corriere. È opera svoltasi in questi ultimi due anni, giorno per giorno, e della quale tutti hanno seguite le mosse risolute e progressive.