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 2016  febbraio 23 Martedì calendario

Una testimone dice di aver visto Bossetti con Yara

• Al processo testimonia Alma Azzolin, casalinga di Trescore Balneario (Bergamo), che dice di aver visto Bossetti in un periodo che va "da dopo Ferragosto ai primi di settembre del 2010, prima dell’inizio delle scuole" in compagnia di una ragazzina a bordo di una station wagon grigia nel parcheggio del cimitero di Brembate di Sopra (Bergamo). Quella ragazzina, secondo la donna, era Yara. La signora Azzolin ha spiegato di averla riconosciuta da una fotografia nella quale la 13enne ha i capelli sciolti e si vede che porta l’apparecchio. La donna ha spiegato anche di aver riconosciuto Bossetti "dallo sguardo quasi spiritato" e dagli "occhi azzurri chiarissimi, che sembravano quasi bianchi, come quelli di una volpe", con i quali l’aveva "fissata con forte intensità" in occasione del loro incontro. Accompagnavo tutti i martedì e i giovedì mattina - ha spiegato la donna - mia figlia agli allenamenti della sua squadra di ciclismo", che partivano proprio dal centro sportivo di Brembate. "Una mattina avevo bisogno di andare in bagno - ha aggiunto la teste - e sapevo che nel parcheggio del cimitero c’era un cassone. Quando ho posteggiato è arrivata anche una station wagon grigia che si è posizionata davanti a me". L’uomo alla guida "aveva occhi chiarissimi e mi ha fissato con insistenza", poi "ha fatto un giro con la sua macchina ed è andato a piazzarsi vicino alla siepe che delimita il parcheggio". A quel punto la donna è uscita dall’auto ed è entrata nel cimitero per utilizzare la toilette. "Proprio in quel momento è arrivata una ragazza che avrà avuto 13, 14 o 15 anni e indossava una maglietta rosa scuro, salmone scuro e aveva le gambe scoperte, ma non ricordo che pantaloncini avesse. La ragazza - ha aggiunto la testimone - aveva i capelli lunghi, mossi: è arrivata correndo e si vedevano ondeggiare. E poi è salita in auto" [Repubblica.it 24/2/2016].
• I difensori di Bossetti, controesaminando la signora Azzolini, hanno spiegato di avere degli elementi in base ai quali sono convinti di poter dimostrare che Bossetti quel giorno non era dove ha raccontato la testimone. Poiché, infatti, la donna accompagnava la figlia agli allenamenti di ciclismo il martedì e il giovedì e dal momento che la Azzolini colloca l’episodio tra metà agosto e l’inizio dell’anno scolastico, secondo i difensori l’unico giorno che può essere preso in considerazione è il 9 settembre. "Possiamo dimostrare - hanno spiegato gli avvocati - che in tutti i martedì e i giovedì di quel periodo Bossetti si trovava a pranzo lontano. E possiamo anche dimostrare che non c’era neanche il 9 settembre 2010" [Repubblica.it 24/2/2016].