23 marzo 2016
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APPENDINO Chiara
• Moncalieri (Torino) 12 giugno 1984. Politico. Del M5s. Sindaco di Torino dal 20 giugno 2016 (ha battuto l’uscente Piero Fassino con il 54,4% di preferenze al ballottaggio), già consigliere comunale a Torino dal 2011.
• Diploma classico al liceo Gioberti di Torino, laurea in Economia internazionale alla Bocconi e specializzazione in pianificazione e controllo di gestione aziendale, tesi con Tito Boeri sulla valutazione del parco giocatori nelle società di calcio. Per due anni si è occupata di pianificazione finanziaria alla Juventus. Ha poi lavorato nell’azienda del marito (prodotti per la casa) occupandosi di contabilità e amministrazione.
• La «candidata “borghese», come l’ha definita il fondatore di M5s Gian Roberto Casaleggio. La «Giovanna D’Arco della pubblica moralità», come l’ha definita Piero Fassino.
• «Quello di Chiara è il mondo della buona borghesia imprenditoriale torinese. Il padre Domenico è stato per trent’anni dirigente ed è ora vicepresidente esecutivo di Prima Industrie, macchinari laser, presidente il Gianfranco Carbonato che guida Confindustria Piemonte: un pedigree rassicurante per quegli ambienti ed elettori che sulla decrescita felice non punterebbero un penny; lei stessa auspica per Torino “una nuova industrializzazione”, mica solo turismo e loisir. In Bocconi sceglie Economia internazionale e management, laurea con lode, tesi di marketing sulle strategie di entrata nel mercato cinese, materiale di prima mano visto che suo padre era responsabile dello sviluppo internazionale e a lui si deve l’apertura di vari stabilimenti Prima Industrie in Cina. Intanto s’è maritata. In chiesa. Con Marco Lavatelli, tre anni più di lei, piccola azienda di famiglia di oggetti per la casa tra Torino e Borgaro: dove lei lavora dal 2010, “inventandomi pianificazione e controllo gestione nel passaggio generazionale”» (Roberta Di Caro).
• «Se uno gira la città difficilmente troverà qualcuno che giudica Appendino una pericolosa grillina. Anzi. È tutto un distinguo. Sì, sta con i 5 Stelle, ma è educata, non ha lo stile del Vaffaday. Brava, studiosa, ci si può fidare. Una donna giovane, determinata, che si ispira alla Comunità di Adriano Olivetti» (Rinaldo Gianola).
• Parla l’inglese e il tedesco (alle superiori ha studiato per un semestre in Germania).
• «Una volta, anni fa, ho votato Verdi. Poi mi sono pentita. Ora mi etichettano di sinistra quando propongo il reddito minimo, ma quando chiedo di togliere l’Irap mi dicono che sono di destra» (a Matteo Pandini).
• Il 19 giugno 2016 è stata eletta sindaco di Torino. La Appendino ha sconfitto Piero Fassino, sindaco uscente, con il 54,4% di preferenze al ballottaggio.
• Sposata con Marco Lavatelli, conosciuto giocando a tennis. Una figlia, Sara (19 gennaio 2016).
• «Sono credente ma non praticante».
• Ama la montagna più del mare.
• Gioca a calcio. Juventina: «Sono diventata tifosa della Juventus perché ero innamorata di Baggio».