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 2016  marzo 03 Giovedì calendario

Torna sulla Terra l’astronauta Scott Kelly. Ora il suo corpo sarà paragonato a quello del gemello rimasto a casa

È rientrato a casa dopo una permanenza di 340 giorni sulla Stazione spaziale internazionale l’astronauta americano Scott Kelly. Lo scopo della sua lunga permanenza nello spazio era testare la fattibilità di un volo umano su Marte, attraverso 400 test per verificare come l’organismo reagisce all’assenza di peso, alle radiazioni e allo stress del volo in orbita. La caratteristica che rende particolare l’impresa di Scott Kelly è che ha un fratello gemello, Mark, anch’egli astronauta della Nasa. Durante la lunga missione i parametri vitali di Scott sono stati confrontati con quelli del gemello rimasto sulla Terra, per studiare gli effetti sull’organismo di un lungo periodo in assenza di gravità. Sembra quasi una citazione del famoso Paradosso dei Gemelli, uno dei quali viaggia nello spazio mentre l’altro rimane a terra, risolto da Albert Einstein dimostrando la possibilità teorica di un viaggio nel tempo. Scott era decollato il 27 marzo 2015 dal cosmodromo di Bajkonur in Kazakistan (lo stesso da cui partirono nel 1957 il primo satellite artificiale, lo Sputnik, e nel 1961 Jurij Gagarin) ed è rientrato sulla Terra a bordo di una navicella russa Soyuz: una cosa impensabile all’epoca della Corsa allo spazio. Le cronache di oggi sembrano davvero venire da un mondo parallelo, dove le due superpotenze un tempo nemiche collaborano per raggiungere nel 2040 il Pianeta rosso. Altrettanto incredibile sarebbe per gli astronauti di allora vedere che su sei capsule di rifornimento attraccate alla Stazione Spaziale Internazionale due sono state costruite e gestite dai privati: la Dragon della Space X e la Cygnus della Orbital Atk.