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 2016  marzo 03 Giovedì calendario

Vendola spedisce ad amici e familiari la foto del piccolo Tobia Antonio

«Quando tornerà in Italia, Nichi spiegherà tutto. E allora vedrete che la storia di Tobia Antonio è molto diversa da come è stata raccontata...». Sperando che passi presto la tempesta politica con cui è stata accolta la notizia della nascita del figlio di Vendola, gli amici del leader di Sel provano a mettere a fuoco un’immagine che appare nebulosa anche ai loro occhi. E delineano i contorni di un quadretto familiare che, sperano, avrà un impatto sui giudizi di chi ha parlato di utero in affitto, contratto padronale e compravendita di esseri umani. Cosa ha voluto dire l’ex presidente della Puglia quando, per rispondere agli «squadristi della politica», ha detto che Tobia è «figlio di una grandissima storia d’amore»? Si riferiva all’unione che lo lega a Eddy Testa, o voleva comunicare altro? Perché ha aggiunto che la donna che lo ha portato in grembo «e la sua famiglia» sono parte della sua vita e di quella del compagno canadese?
Da sabato scorso questi e altri interrogativi assillano familiari e amici, giacché Nichi – raccontano – ha scelto la linea del silenzio, persino con i fratelli. Ai quali ha dato la notizia della gravidanza solo a Natale, per poi annunciare il lieto evento attraverso il gruppo «family». Ed è sempre per mezzo di WhatsApp che Vendola ha inviato alle persone che gli sono care la foto del figlio, uno scatto che gli amici custodiscono gelosamente e per il quale un giornale patinato avrebbe offerto 35 mila euro. Tobia Antonio, che alla nascita pesava poco più di tre chili, è disteso di fianco sul cuscino bianco di un fasciatoio e sfoggia una curiosa bandana color pastello che copre i capelli di neonato, lisci e castani. «Siamo già pazzi di lui e non vediamo l’ora di abbracciarlo», ha confidato la sorella di Nichi, Patrizia.
L’incontro però è rimandato, perché lui non tornerà in Italia prima di aprile e, fino ad allora, non rivelerà i dettagli della maternità surrogata a cui ha fatto ricorso. Ma la «versione di Nichi» comincia a prendere forma. Ieri notte Matrix, il programma condotto da Luca Telese su Canale 5, ha mandato in onda un’intervista registrata il 26 gennaio scorso, dove Vendola allontana da sé l’ombra dello sfruttamento: «La strumentalizzazione mercantile di una donna può essere veramente un pericolo. E ci sono Paesi, come Israele, Stati Uniti e Canada, dove questo non accade». C’è dunque «un’altra realtà», prosegue Vendola parlando come di una cosa che lo riguarda: «È quella della gestazione per altri. Cioè di donne che non sono in condizioni economiche disagiate e che scelgono, come gesto d’amore, di mettere a disposizione il loro corpo per una gravidanza per altri».
Una maternità surrogata di tipo «solidale» insomma, come la descrivono gli amici scambiandosi le (scarne) informazioni: «Vicino San Diego c’è una associazione che mette in contatto la coppia gay con una volontaria. Si chiama Extraordinary Conceptions e se ne è parlato mesi fa in tv, a Servizio pubblico...». La donna che ha aiutato Nichi ed Eddy portando in grembo il loro primogenito lo avrebbe fatto «per generosità». Dicono sia californiana e non indonesiana e assicurano che i due neopapà l’avrebbero contattata due anni fa: «Sarà per Tobia una specie di zia, che magari il giorno di Natale starà con loro a Terlizzi». Quanto ai soldi, di certo Vendola ha dovuto sborsarne, essendo volato in California «tre o quattro volte» prima del lieto evento. Ma chi gli vuole bene giura che «non sono tanti come si è scritto».
Se davvero l’associazione a cui Nichi ed Ed si sono rivolti è la Extraordinary Conceptions di Carlsbad, i rimborsi spese per le volontarie che si offrono di portare in grembo il bambino vanno dai 25 mila ai 45 mila dollari. «Non le sfruttiamo, sono le madri surrogate a venire da noi» hanno dichiarato i proprietari dell’agenzia, che accolgono solo donne che hanno una casa e una situazione economica stabile. Se poi la coppia sceglie la «surrogazione completa» si può arrivare anche a 150 mila dollari tra donatrice dell’ovulo, spese legali di agenzia e onorari dei medici.
La vera storia di Tobia Antonio è ancora tutta da scrivere. Nell’attesa, papà Nichi invita gli italiani ad andarci piano con commenti e interpretazioni. «Io credo che queste cose vadano attraversate con molta delicatezza e che parlare a nome o per conto degli altri, senza sapere quali sono le loro scelte, sia sbagliato».