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 2016  marzo 02 Mercoledì calendario

Breve storia dell’aereo del Mundial (che non vuole essere rottamato)

Non ha più le ali, né i piani di coda. Però quel Dc 9 non vuole essere rottamato. E a suo modo vola ancora. Era l’aereo del Presidente. Quello che riportò a casa l’Italia campione del mondo. Ci pensò Sandro Pertini a dare un passaggio ai ragazzi. Da Madrid a Roma, 12 luglio ‘82. Volo diretto con la Coppa del Mondo sul tavolino. E ci pensò sempre Pertini allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid a dire sul 3-0, agitando la pipa, a uno sbigottitore Juan Carlos di Spagna: «Non ce n’è per nessuno, non ci prendono più». Tardelli non aveva ancora smesso di urlare gol. Tre pappine ai tedeschi e azzurri a bordo.Quell’aereo, ex aeronautica militare, registrato MM61012, riacquistato per una cifra simbolica dall’Alitalia, ora è parcheggiato a Fiumicino, davanti all’aviorimessa 5. Come un ricordo appassito. È vecchio, malandato, non vola più. Però è pieno di vita, è un pezzo di memoria, felice vincente divertente, è l’aereo della partita a scopone. Gli eroi tornavano a casa, con il loro ct e il loro presidente. In divisa, sì. Però senza giacca, con la maniche arrotolate. Perché il gioco accalora e se c’è da accapigliarsi si suda anche. I due veci, Pertini e Berzot, con pipa. Pertini in coppia con il capitano Zoff, Bearzot con il barone Causio. La furbata la fa quest’ultimo, ha un solo 7, ma lo cala. Il Presidente passa, Bearzot prende il settebello, Pertini sgrida Zoff: «Hai giocato male».Quella foto così solenne nella sua quotidianità resta l’immagine più ufficiale e intima del mondiale ‘82. Quattro uomini sinceri attorno a un tavolo, con la Coppa in primo piano. Niente photoshop, niente selfie. Solo un aereo che riporta il sogno a casa. E che adesso rischia di essere demolito. È una nostalgia troppo ingombrante. Pertini e Bearzot staranno bisticciando in cielo. L’aereo che non può più volare dentro è perfetto, ben mantenuto. E quel tavolino lì aspetta altri sguardi e altre partite. È un pezzo di storia del calcio, di orgoglio azzurro. Non sarà l’Air Force One, ma dentro ci ha viaggiato una squadra che ha unito il paese. Little Italy a chi?Il Dc-9 32 acquistato nel 1974 con fondi della Presidenza del Consiglio e utilizzato dal trentunesimo stormo per trasporto sanitario e di personalità, è stato dismesso dall’aeronautica militare nel 2001 e ceduto alla Boeing. Nel 2007 l’aereo è stato acquistato dall’Alitalia per una cifra simbolica e per addestrare i futuri tecnici. Arrivato su strada al Leonardo da Vinci, ha visto l’aggiunta del logo della compagnia di bandiera al lampo azzurro militare. Ma ora c’è un altro aereo della flotta che serve allo scopo. Chi vuole l’aereo Mundial? Alitalia lo dona, lo regala. Il presidente Montezemelo: «Sono anni che Alitalia cerca di salvaguardare questo importante simbolo della memoria nazionale. In quello scatto sono rappresentate alcune delle figure più amate e care a tutti gli italiani. Siamo certi che non saremo lasciati solo in questo impegno per tutelare un pezzo della nostra storia». Trentaquattro anni dopo vogliamo far atterrare la memoria o allacciarci le cinture?