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 2016  marzo 01 Martedì calendario

Scontri tra polizia e profughi nella «giungla» di Calais • L’attacco di Famiglia Cristiana a Nichi Vendola: «Hai preso un figlio non tuo» • Oscar a Morricone e Di Caprio • Quelli che di mestiere fanno le code per gli altri • La famiglia di Cuneo che tiene i cavalli in salotto • I danni da eccesso di rumore

 

Profughi Ieri è iniziato lo sgombero parziale della baraccopoli di migranti più grande d’Europa subito a nord di Calais. I primi bulldozer sono arrivati in mattinata, i primi scontri con i profughi sono cominciati nel primo pomeriggio: loro tiravano pietre verso le forze dell’ordine, in assetto antisommossa, queste rispondevano con i gas lacrimogeni. Quattro persone fermate, cinque poliziotti feriti, se in maniera leggera. Nella Giungla di Calais, secondo una recente stima della prefettura di Pas-de-Calais, vivono circa 3.500 persone. Il governo di Francois Hollande ha assicurato che a tutti i migranti mandati via verrà proposta un’alternativa tra container riscaldati e centri d’accoglienza, ma le ong che operano sul posto ritengono che i posti letto non siano sufficienti. Intanto, lungo il confine tra Grecia e Macedonia, circa 300 migranti iracheni e siriani hanno tentato di abbattere la rete di recinzione per protestare contro la decisione del governo macedone di limitare a 580 il numero massimo giornaliero di migranti in entrata sul proprio territorio.

Vendola 1 Famiglia Cristiana attacca Nichi Vendola: «Per soddisfare un suo desiderio il paladino dei poveri e degli oppressi è andato all’estero come un facoltoso signore, ha reso orfano della madre un bambino e ha eluso la Costituzione e le leggi della Repubblica. Ma non era un uomo di sinistra?» (Bertini, Sta).

Vendola 2 La presidente della Camera Laura Boldrini, che difende Vendola dagli «assalti sguaiati e volgari» ricevuti nei giorni scorsi, «perché la nascita di un bambino deve vedere tutti felici» ammettendo però che «la materia è spinosa e di avere «personalmente molte riserve sulla maternità surrogata» (ibidem).

Oscar Ennio Morricone ha vinto l’Oscar per la colonna sonora di The Hateful Eight di Tarantino. È stato lui il trionfatore della serata insieme con Leonardo DiCaprio che ha vinto la sua prima statuetta con The Revenant, dopo quattro nomination andate a vuoto. Morricone ha preso un foglietto dalla tasca e con la voce rotta dalla commozione ha letto una dichiarazione in italiano, mentre uno dei suoi quattro figli, il regista e sceneggiatore Giovanni, traduceva in inglese: «Buonasera signori, grazie per il prestigioso riconoscimento, ma il mio pensiero va agli altri nominati, in particolare a John Williams ( Star Wars ). Non c’è musica importante se non c’è un grande film che la ispiri e ringrazio Quentin Tarantino e il suo team per avermi scelto». Poi l’amata moglie Maria: «Ho dedicato l’Oscar a lei perché ha avuto pazienza a sopportare la mia assenza, qualche passaggio nell’educazione dei figli me lo sono perso, Maria però c’era, c’era sempre», ha detto mentre raggiungeva l’albergo, rinunciando a party e feste (Cappelli, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]

Code 1 Codista è un neologismo per indicare chi svolge file per gli altri. Non si tratta di un lavoretto in nero ma di una professione regolata da un contratto collettivo nazionale, retribuita a ore dai clienti che, dopo il pagamento, ottengono una ricevuta fiscale. Irene Xotta, 41 anni, di Novara: «Le code per fortuna in Italia non mancano mai e, una volta tanto, l’odiata burocrazia si è trasformata nella mia migliore alleata perché sempre più persone non hanno tempo o voglia di fare la fila agli sportelli e si affidano a me che ho fatto di banche, Poste e agenzie delle Entrate il mio pane quotidiano». L’orario di lavoro di solito segue quello degli sportelli aperti al pubblico: dalle 8 alle 14. «Siamo pagati in base al tempo realmente trascorso in coda e riceviamo 10 euro l’ora su cui poi paghiamo il 20 per cento di tasse ma ogni tanto lavoriamo anche di pomeriggio perché arrivano richieste di ogni tipo: dall’acquisto in Rete di estrattori per succhi a chilometriche file sin dall’alba per comprare l’ultimo modello di smartphone: è un mestiere che non annoia» (Ribaudo, Cds).

Code 2 I professionisti delle code sono pronti a servire anche le ziende. Secondo una ricerca del 2015 del Censis, le aziende italiane, infatti, solo per pagare le imposte impiegano in media 269 ore all’anno (33,6 giorni lavorativi), contro le 110 ore necessarie nel Regno Unito, 137 in Francia e 218 in Germania. Per l’ufficio studi della Cgia di Mestre, le aziende spendono per la burocrazia fra i 7 e i 12 mila euro annui (ibidem).

Code 3 Si stima che ogni italiano trascorra circa 400 ore (16 giorni) all’anno in fila con un costo, dice il Codacons, di 40 miliardi di euro. Tra l’altro, lo scorso anno l’Istat ha spiegato come fra il 2003 e il 2013 sia in media «aumentata sensibilmente la quota di coloro che per sbrigare pratiche attendono anche più di 20 minuti» (ibidem).

Cavalli I cuneesi Bruno Baudino e la moglie Giliana, titolari di una ditta elettromeccanica, hanno riservato un’ala della loro villa ai loro adorati cavalli. Il piano terra è dotato di un ampio portico, in fondo al quale c’è un ascensore che permette a due cavalli per volta di accedere al piano superiore, un open space arredato con divano ad angolo, tavolino basso in vetro, soprammobili, camino, trofei. Pavimento e pareti sono bianchi. Ampi finestroni danno luce alla stanza, in fondo alla quale si trovano tre box-stalla dotati ognuno di mangiatoia e botola che viene aperta per far defluire gli escrementi dei cavalli su un nastro trasportatore sistemato al piano inferiore (verranno utilizzati per concimare i campi). Gli zoccoli degli stalloni sono ferrati in gomma «così non scivolano». L’appartamento è tirato a lucido perché gran parte del loro tempo i cavalli lo trascorrono nella vicina scuderia che i Baudino hanno potuto realizzare con l’acquisto di un terreno. Accanto ai box la pista dove si allenano, i campi dove corrono e un forno da panettiere dove vengono cotte le loro mele, poi lasciate essiccare in ampie teglie (Franco, Sta)

Rumore Il frastuono ripetuto e intenso incide sul nostro stato di salute complessivo. Non solo irritabilità, nervosismo cronico e sbalzi d’umore, ma anche disturbi dell’attenzione, difficoltà a concentrarsi, insonnia e disordini del sonno, ipertensione, emicrania. Il primo a finire sul banco degli imputati è il traffico, secondo una recente ricerca pubblicata sull’European Heart Journal. I risultati dell’analisi effettuata su otto milioni e 600mila sudditi di Sua Maestà rivelano una correlazione tra esposizione al rumore in zone a intenso traffico e aumento delle morti. Con un maggiore rischio di ictus, soprattutto nella popolazione anziana (Del Bello, Rep).

(a cura di Roberta Mercuri)