il Fatto Quotidiano, 27 febbraio 2016
Non c’è nessun piano strategico per le nostre forze speciali
Le nostre forze speciali sono unità delle forze armate (Col Moschin -Esercito, Consubin -Marina e Riam – Aeronautica) che svolgono missioni anche per i nostri servizi d’intelligence. Le forze speciali sono assetti strategici e il loro impiego è deciso (o dovrebbe) ai più alti livelli politici e militari. Il condizionale non è solo d’obbligo, ma nel nostro caso è una constatazione. Le forze strategiche si preparano e intervengo in attuazione di un piano strategico che discende da una linea politica chiara. Noi non ce l’abbiamo. O meglio, noi abbiamo nel cassetto un pacchetto di opzioni militari e un pugno di uomini “speciali” da impiegare per qualsiasi evenienza. Il nostro governo ha espresso per bocca dei singoli responsabili tutte le possibili posizioni: facciamo la guerra, no non la facciamo, ci difendiamo; combattiamo contro l’Isis, meglio di no; andiamo anche soli, no andiamo quando saremo in compagnia; anzi andiamo se ce lo chiedono i libici. L’ultima posizione ufficiale è quella di lasciar fare ai libici perchè “un’occupazione militare è impensabile”. Fa piacere che chi aveva sbandierato di mandare 5mila uomini armati ci abbia ripensato, perché non si sa con chi e contro chi.
Il diritto internazionale (Regolamenti dell’Aja inglobati nella Convenzione di Ginevra) definisce l’occupazione militare come l’assunzione da parte d’una forza straniera dei compiti di sicurezza di uno Stato: è una situazione de facto, indipendente dal livello di forze e dal territorio effettivamente occupato. Una schiera di intellettuali, militari e pacifisti plaude alla “cautela del governo”. Intanto, le nostre forze speciali sono già state autorizzate a intervenire, anche per operazioni non ufficiali. Avranno il loro daffare: troveranno sul posto forze speciali Usa, francesi, inglesi, egiziane, saudite, turche e degli emirati (e forse anche altre). Ciascuna ha i propri obiettivi e obbedisce a una propria strategia non coordinata con le altre.