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 2016  febbraio 29 Lunedì calendario

I costi dell’Air Force di Renzi restano top secret

Non è mai trasparente lo Stato sui voli di Stato. Per colpa di una legge di cinque anni fa, un decreto emanato dal governo di Silvio Berlusconi nei giorni di agonia di luglio, sappiamo soltanto i trasferimenti autorizzati dei ministri o le missioni per motivi sanitari. Il regolamento esenta dal controllo le più alte cariche istituzionali, i cinque presidenti (Quirinale, Senato, Camera, Consiglio, Consulta) e pure chiunque abbia particolari esigenze di sicurezza.
E poi non c’è traccia del numero totale dei viaggi. Matteo Renzi è l’ospite più frequente degli Airbus C-319J (due in attività, uno fermo) e degli agili Falcon in dotazione al 31esimo Stormo di stanza a Ciampino.
Sarà per rispetto di questa prassi opaca che palazzo Chigi ha secretato i contratti che riguardano il noleggio dell’Airbus 340-500. Come rivelato sul Fatto Quotidiano di ieri, lo Stato sborserà 15 milioni di euro per il primo anno di affitto di un velivolo di Etihad già denominato Air Force Renzi: la cifra affiora da una nota aggiuntiva della Difesa che segnala un aumento delle “dotazioni esterne” del 622 per cento. Cos’è la dotazione esterna: è una voce di spesa che include interventi straordinari sulla flotta, molto spesso acquisti (in questo caso, un noleggio a lungo termine più i lavori di allestimento) non previsti negli stanziamenti ordinari.
Oltre al prezzo dell’Airbus 340-500, un quadrimotore che brucia 21.000 dollari ogni sessanta minuti, stupisce il riserbo che avvolge l’accordo con Etihad. Per consentire a Renzi di usufruire di quest’esemplare di aereo, palazzo Chigi ha occultato l’accordo con gli arabi di Etihad, i principali azionisti di Alitalia. Anche l’ex compagnia di bandiera, suo malgrado, è stata coinvolta nel complesso giro di soldi che transitano per il ministero della Difesa e per la presidenza del Consiglio. Alitalia curerà la manutenzione dell’Airbus 340-500. Quanto costa? Chissà. Il contratto è classificato “riservato”, perché le informazioni contenute rientrano sotto l’egida della “sicurezza nazionale”.
Questo vuol dire che la scelta di sfruttare le risorse di Etihad e le capacità di Alitalia – e ribadirlo sembra lapalissiano – non ha richiesto una gara di appalto. Normale? No. Perché in passato è accaduto.
Appena tre anni fa, s’è scoperto sulla Gazzetta Ufficiale che la stessa Alitalia, allora affidata ai capitani coraggiosi dell’ex Cavaliere di Arcore, aveva perduto la commessa da 7 milioni di euro all’anno per la manutenzione degli Airbus C-319J. E la nostra “sicurezza nazionale” è delegata, in parte, agli spagnoli di Iberia. Ma siccome Renzi è davvero discreto, spesso utilizza i Falcon LX – fusoliera bianca senza livrea – della Compagnia Aeronautica Italiana, gestita dai servizi segreti.