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 2016  febbraio 28 Domenica calendario

Il Leicester vince all’ultimo respiro. Ranieri è ancora primo

In allenamento Claudio Ranieri urla spesso «din don» per richiamare l’attenzione dei calciatori. Il suono della campana dell’ultimo minuto è stato ieri colto dalla sua squadra con la migliore azione della partita. Mahrez ha lanciato Albrighton e l’esterno sinistro, da venti minuti dirottato a destra dal manager italiano, ha piazzato finalmente un cross basso: Vardy non ci è arrivato, ma Ulloa, di sinistro, ha fulminato Ruddy, abbattendo la resistenza del Norwich. Il rumore dello stadio King Power è stato un boato. Claudio Ranieri è saltato in aria, trascinando nella festa tutta la panchina. Vincere all’89’ ha rimesso in parità i conti dopo la sconfitta con l’Arsenal di due settimane fa, maturata al 95’. «È un successo di capitale importanza. Dovevamo assolutamente ripartire dopo il k.o. dell’Emirates», racconta Ranieri. «È stata una vera battaglia. Il Norwich è la tipica squadra inglese. Un martello. Fisicamente sono fortissimi. Noi abbiamo sofferto per un’ora e con i cambi ho cercato di aggiungere due cose: muscoli ed esperienza. Sono felice perché i giocatori mi hanno dato le risposte che cercavo, ma ora si volta subito pagina. Martedì ci aspetta il derby con il West Bromwich Albion. Mi aspetto un match simile. Spero solo di recuperare Kanté. È uscito per un problema muscolare, ma sono fiducioso».
Ha ragione Ranieri: è stata una battaglia calcistica. Il Norwich è un salto nel tempo: ti riporta al football inglese anni Settanta. È una squadra che in questo momento va seguita con attenzione perché tra i suoi uomini migliori ci sono due irlandesi: l’esterno Brady e il centrocampista Hoolahan. Non a caso, in tribuna si è intravisto Martin O’Neill, c.t. dell’Eire, sorteggiato nel girone europeo dell’Italia. L’allenatore del Norwich è lo scozzese Neil, tanto per completare il giro del mondo del calcio britannico. Il Leicester ha invece un’anima europea, oltre ad una leggerezza fisica che si rivela un’arma in più quando affronti avversari che praticano il calcio moderno, ma diventa un handicap quando devi lottare su ogni pallone. Nel primo tempo, il Norwich ha creato con Jerome le occasioni migliori: il Leicester, a parte i tiri di Albrighton e un guizzo di Okazaki, ha combinato poco. La giornata di luna nera di Mahrez ha complicato le cose e Vardy è sprofondato nella solitudine totale: se l’algerino stecca, non arrivano palloni decenti per il centravanti del Leicester.
Quando le gare sono bloccate, serve la mano del grande capo. A un certo punto, Ranieri ha deciso di dare la svolta. «Il pareggio serviva a poco. Dovevamo vincere. Con i cambi ho rischiato, ma noi allenatori siamo pagati per questo: per assumerci le nostre responsabilità». Due mosse azzeccate: Albrighton a destra e Ulloa davanti. Il primo ha cucinato l’assist, il secondo ha fatto gol e Ranieri merita ampiamente il 7 in pagella. Aspettando le gare di Tottenham e Arsena, il Leicester si godrà altri tre giorni di primato solitario.