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 2016  febbraio 28 Domenica calendario

Sarà una Fifa low cost?

Il calcio d’inizio della nuova Fifa è previsto per domani a mezzogiorno, sul campo della sede centrale di Zurigo. Dietro agli uffici noti per gli intrallazzi va in scena una partita tra impiegati, dirigenti, amici, glorie, sostenitori. Prima di essere definita, la squadra di Gianni Infantino deve giocare, come da programma dichiarato. E prima ancora di decidere i ruoli bisogna far tornare i conti.
La frase che ha strappato più applausi durante il congresso è stata: «I soldi della Fifa sono i vostri soldi, non quelli del presidente». Ovazione. Infantino ha toccato le corde giuste con sprezzo del pericolo, perché lo slogan era destinato a smuovere la coscienza dei votanti però ha pure rimesso l’accento sul denaro. Era un invito a investire bene, certo, ma si prestava evidentemente a diverse interpretazioni.
Salari ridimensionati
Infantino ha promesso 5 milioni a ogni federazione e li deve inserire in un bilancio che per la prima volta dal 2001 è in passivo. Il 2015 si chiude con 98 milioni di rosso, colpa degli sponsor che di solito sgomitano per entrare nel panel ufficiale e dopo i Mondiali in Brasile hanno lasciato diversi buchi. I mancati introiti calcolati per il quadriennio 2014-2018 arrivano a più di 500 milioni e qui si ragiona e si firma di Mondiale in Mondiale, invertire la tendenza non è facile.
La nuova Fifa in via di riorganizzazione promette di coinvolgere presto altre aziende, la compagnia aerea del Qatar è interessata a entrare nel gruppo, pensa all’affare dall’estate, decisa a investire fino ai Mondiali di casa, nel 2022, e forse è rimasta in attesa proprio per capire chi sarebbe diventato presidente. In più c’è il monte stipendi che con le uscite di Blatter, del suo segretario Valcke e di altri pezzi grossi dovrebbe ridursi sensibilmente. Dal prossimo bilancio i salari diventano trasparenti, è una delle riforme votate dall’assemblea e in attesa di conoscere la cifra già si possono togliere i bonus.
Addio anche ai bonus
Il neopresidente eredita il ruolo di Blatter, non i poteri perché ora le questioni finanziarie toccano ad altri. Non sta al presidente stabilire contratti per marketing e diritti tv, quindi i premi partita per le intese sottoscritte vengono a mancare. In più è improbabile che altri possano incassare quanto il colonnello Sepp visto che il suo compenso girava tra i 6 e gli 8 milioni di dollari annui. Casa, autista e viaggi esclusi.
Non si sa quanto Infantino guadagnasse da numero due in Uefa, ma durante la campagna alla domanda «ora prende 5 milioni?», ha risposto «molto ma molto meno, non ne avete proprio idea». Si dice che il futuro segretario Fifa guadagnerà più dello stesso presidente e in attesa di scoprirlo il mese prossimo, nel giorno in cui verrà approvato il bilancio, la Fifa rimette la palla al centro e tiene i soldi in testa. Un pensiero fisso.