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 2016  febbraio 28 Domenica calendario

Cecchi Paone è contentissimo di questa legge sulle unioni civili

Cecchi Paone, è contento della legge sulle unioni civili?
«Contentissimo. Mi piace che ci sia una legge: è una svolta storica e, per la mia formazione liberal-repubblicana, riformista e gradualista, è fondamentale che due persone dello stesso sesso siano riconosciute dallo Stato come coppia, con diritti e doveri. Il più è fatto».Ci sono molti difetti, e mancano le adozioni.
«Ci sono rimandi alla magistratura, che è sempre più aperta, ed è comunque una forma di legittimazione. Guardate, quello che conta è stato rompere la parete di vetro, da cui passava la luce ma non passavano i diritti. Sono strafelice che l’Italia non sia più esclusa dal mondo libero in cui, tranne dittature comuniste, teocrazie o stati tribali africani, i gay si sposano e si scambiano il cognome».
Ma le associazioni Lgtb sono furenti.
«Io ho ottimi rapporti con tutti ma vengo da dodici anni di solitudine, da quando ho fatto coming out per rivendicare i nostri diritti da una sponda liberal democratica. E siccome ero candidato in Forza Italia, gli amici del movimento mi fischiavano. Anche le proteste di oggi dimostrano che la loro è diventata una militanza politica e partitica».
Che cambia ora nella sua vita?
«Fino all’anno scorso ho vissuto una bella storia con un avvocato israeliano di origine ebrea-americana. Abitavamo a Tel Aviv e nel momento di massimo innamoramento lui si è offerto di sposarmi a New York, e sarei anche diventato cittadino statunitense, oppure in Israele, e in pochi anni avrei ottenuto la cittadinanza e la possibilità di adozione piena. In cambio non ho potuto offrirgli niente. Due a zero per lui».
E adesso?
«E adesso è finita, per altri motivi, come succede. Ma se mi ricapitasse avrei qualcosa da offrire e ne sono orgoglioso».
Le sarebbe piaciuto partecipare al dibattito parlamentare?
«Molto. E sono mancate le voci di Emma Bonino, Umberto Veronesi, Loris Fortuna, di quelli che hanno fatto la storia dei diritti civili in Italia e che avrebbero dato una lezione a questa gente, che non chiede agli omosessuali il dovere di fedeltà, per ipocrisia, morbosità, psicopatologia, per segnare una distanza col matrimonio etero. Ma è una cosa da ayatollah: nessuno Stato laico occidentale si permette di mettere il becco negli accordi di coppia».
Una modifica voluta dall’Ncd di Alfano.
«L’Ncd è la bad company dei diritti civili. Lì dentro c’è gente terribile ma, alla lunga, Alfano si è confermato un grande democristiano che, come Giulio Andreotti per l’aborto – e premesse le dovute differenze – ha firmato una legge storica. Molto meglio dei cinque stelle».
I cinque stelle non avevano tutti i torti…
«Non condivido nulla di quello che dicono ma non li ho mai attaccati perché dietro c’è una richiesta generazionale di politica pulita. Ma passeranno alla storia per essere stato il movimento che nel 2016 impedì l’approvazione di una grande legge, completa delle adozioni. Si sono squalificati per sempre».
Anche lei come Concia, meglio Verdini?
«Certo. Non so se dietro la sua decisione ci fossero ragioni tattiche, ma so che dietro c’è una storia. Anche lui come me viene dal partito repubblicano, ho conosciuto sua moglie Simonetta Fossombroni moltissimi anni fa a casa di Spadolini a Pian de’ Giullari. So che opinione sui diritti civili hanno in quella famiglia».
E Berlusconi?
«Di lui, come editore e capo azienda, e della sua famiglia, dei suoi figli, di quello che hanno portato all’Italia, di quello che dicono sui gay e fanno per loro, del contributo che le loro tv hanno dato alla crescita del paese, posso dire tutto il bene possibile. Del partito, pieno di bigotti e postfascisti, direi altro. Mi hanno deluso vecchi amici laici come Renato Brunetta e Paolo Romani».
Infine Renzi.
«Gli faccio i miei complimenti. Si è dimostrato autonomo e laicamente indipendente. Grazie a lui, il Tevere si è allargato. E quando il Tevere si allarga, con Oltretevere si parla meglio».