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 2016  febbraio 28 Domenica calendario

Che Juve-Inter sarà secondo Mario Sconcerti

cardi è stato quest’anno abbastanza travolto dalla cattiva stampa dell’Inter, dal suo non gioco, fino a doversene far carico. Era lui lo sbaglio. Dybala ha invece spinto dentro le proprie vele la buona leggenda juventina di sempre. Dybala alla fine è diventato quasi un fuoriclasse e Icardi quasi un peso. Non ha molto senso. Dybala è più elegante e più semplice, questo dà l’impressione di una verità più evidente. Ma Icardi ha molti dei vantaggi opposti: sente la porta, ha forza, insistenza, velocità. Non cerco di fare un paragone, vorrei solo riabilitare Icardi che secondo me è un centravanti molto importante. È però passato sotto la pressa dell’Inter dove Mancini normalizza tutto. Così si è sparsa intorno a Icardi la sensazione che gli mancasse qualcosa, che fosse più che incompleto, quasi storto. Vita privata, incomprensioni tattiche, baruffe psicologiche senza difesa, di sola accusa, in cui Icardi è stato almeno bravo a non rispondere. Eppure Icardi ha segnato su azione più gol di Dybala (11 contro 10). Il suo totale a 23 anni è 51 reti. Per capire cosa significhi basta aggiungere che alla stessa età Totti ne aveva segnati 36, Del Piero 31, Toni giocava ancora in serie C. Forse è questo basso profilo la gestione corretta di un campione giovane, ma l’età cresce soprattutto con la consapevolezza di sé. Mancini ne ha molta, può farla arrivare finalmente anche a Icardi, rendergli un ruolo da protagonista che Icardi deve avere. Gli si voglia più sfacciatamente bene, come la Juve fa con Dybala. Icardi può fare certamente di più, ma fino a ora è uno di quelli ad aver dato più di quanto gli ha dato l’Inter. Capisco che per la Juve sia più facile far crescere i talenti.
Non gli si chiede meno, si proteggono meglio. Che Dybala fosse un predestinato si
sentiva già nell’aria delle amichevoli estive,
era quello il messaggio che doveva passare. Nell’Inter, di Icardi, si è sempre detto
quasi soltanto che non marca gli avversari.
Tra i giovani già affermati Dybala sembra
il migliore in Europa. Ricorda il primo Hazard, segnando molto di più. Ma stupisce soprattutto la sua intelligenza tattica.
Sapersi collocare in campo nel posto
più utile è una raffinatezza di pochi.
Dybala ne è ormai un maestro. Non è Messi, segna gol più belli, quindi ne segnerà
sempre meno. È un solitario diverso,
con un passo dieci centimetri più lungo
di quello argentino e di cinque più corto
di quello europeo, un miscuglio, anzi, un cumulo di differenze che lo rendono unico.
E uno dei suoi compagni ideali sarebbe proprio Icardi.