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 2016  febbraio 28 Domenica calendario

Bruxelles salva bollitori e tostapane inglesi per evitare la Brexit

Chiunque sia stato nelle case inglesi sa che i bollitori elettrici per il tè sono delle specie di centrali termonucleari in miniatura: schiacci il bottone e in pochi secondi l’acqua già gorgoglia, pronta a ricevere l’infuso. Per non parlare poi dei tostapane, che a distrarsi un minuto ti mandano a fuoco la cucina. Tutto questo, però, rischiava di finire, grazie alle nuove direttive «ambientaliste» dell’Unione Europea, che già in passato avevano spedito in soffitta i superpotenti aspirapolvere britannici e, negli anni Ottanta, i tosaerba troppo rumorosi. Ma altolà, fermi tutti! C’è il referendum del 23 giugno, la Brexit incombe: e allora meglio non irritare oltremodo i sudditi di Sua Maestà britannica, gelosi della sterlina, delle libbre e dei loro insostituibili elettrodomestici. La decisione di Bruxelles è stata dunque rimandata a tempi migliori, quando le acque (sulla Manica) si spera si siano calmate. Ugualmente in naftalina sono state messe una riforma dell’Iva sui vestiti per bambini e una revisione della direttiva sugli orari di lavoro. Gli euroburocrati negano che ci siano state considerazioni di opportunità politica, ma una fonte europea ha ammesso al «Financial Times» che la Commissione era «sensibile all’ossessione britannica per i bollitori ad acqua». D’altra parte, ha fatto notare il quotidiano della City, la passione inglese per il tè si è sempre dovuta appoggiare sulla solidarietà europea: durante i «picchi di ebollizione», per esempio in coincidenza con le serie tv più popolari, la rete elettrica britannica si fa forte delle forniture d’emergenza da Francia e Olanda tramite cavi sottomarini. Ora, l’armonizzazione delle regole europee è un principio importante. Ma tenere la Gran Bretagna nell’Unione lo è altrettanto. E allora, se Parigi valeva bene una messa, Londra può valere anche un bollitore surriscaldato.