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 2016  febbraio 28 Domenica calendario

Nel Pd Speranza sfida Renzi. «Troppa arroganza»

«Troppa arroganza», nel Pd, dice Roberto Speranza, leader della minoranza dem, che si riunirà a Perugia l’11-12 e 13 marzo prossimi, e possibile sfidante di Renzi al prossimo Congresso.  
Nel Pd sono entrati gli ultracorpi? Verdini e Cuffaro fanno paura? Il Pd muore? 
«Continuo a pensare che il Pd sia l’unica speranza per questo Paese. Ma giorno dopo giorno, il Pd, nato per essere il cardine del centrosinistra, rischia di diventare altro». 
Colpa di Verdini? 
«Il voto di Ala alla fiducia allarga sostanzialmente il perimetro della maggioranza. Senza che ce ne fosse alcun bisogno. E rischia di trasformare un compromesso parlamentare in un orizzonte strategico e identitario. Non credo che per rottamazione si volesse dire mandare a casa Prodi, Bersani, Veltroni o D’Alema, per trovarsi a braccetto con Verdini. Attaccano me, ma non dicono che non li vogliono i voti di Verdini. Lo dicessero chiaramente e si chiude la partita». 
Però già governate con Alfano. E Verdini ha già votato la fiducia anche a Letta. 
«Sì, ma nel 2013 o si faceva un patto con il centrodestra o il governo non nasceva. Nell’ottobre 2013, Berlusconi ha provato a far cadere quel governo e Alfano ha scelto di salvarlo, con l’Ncd. L’allargamento a Verdini, oggi, non è una necessità: è una scelta politica. Ed è un errore gravissimo. Perché caricarsi un residuo del peggior berlusconismo». 
Perché? 
«C’è il sospetto che si tratti di una prospettiva politica. Alle prossime elezioni, andiamo come centrosinistra o come partito della nazione? Per questo ho posto il tema del congresso anticipato».  
Lei ci starebbe in un partito della nazione? 
«Io mi batterò perché il Pd sia altro. Sono convinto che vincerà il Pd non il partito della nazione». 
Governerete ancora con Alfano?  
«Per quanto mi riguarda, l’esperienza si chiude con questa legislatura. Alfano sarà dall’altra parte, altrimenti non si capisce più nulla».  
Cuffaro dice: i miei amici hanno «incarichi autorevoli nel Pd dai tempi di Bersani».  
«Mi risulta che il problema sia esploso negli ultimi giorni. Ma è chiaro che il Pd non può attrarre tutti in modo indistinto, con le porte girevoli del trasformismo spalancate». 
Si candiderà al congresso?  
«Non pongo una questione personale: voglio lavorare con tanti altri per costruire un’alternativa al renzismo nel Pd. Le persone arriveranno, ora è il tempo delle idee e della politica».  
Boschi dice: Speranza teme le larghe intese e le maggioranza spurie, che noi abbiamo sventato con una legge elettorale che prevede voto alla lista. Legge non votata da Speranza. 
«Il tema non è la lista o la coalizione. Potresti fare una lista unica con dentro le persone sbagliate o una coalizione con le forze politiche giuste. Fare un’alleanza è sbagliato se l’alleato è Verdini. È giusto invece se riconnettiamo civismo e centrosinistra».  
Monaco trova stucchevoli e patetici i vostri penultimatum. E poi dice: meglio dividersi, meglio centro-sinistra con il trattino.  
«Beh, io mi sono dimesso da capogruppo, altro che penultimatum. E comunque per me il Pd è il centrosinistra senza trattino». 
C’è chi contesta i toni di Renzi nei vostri confronti.  
«C’è troppa arroganza in giro. Servirebbe molta più umiltà. L’arroganza non trasmette un messaggio positivo al Paese».  
C’è un problema di alleanze, ma anche di contenuti? 
«Sì, perché contenuti e alleanze sono collegati. Dobbiamo superare il divario Nord-Sud. Difendere il nostro sistema sanitario, che rischia di indebolirsi. E non fare errori come quello del provvedimento sulle banche di credito cooperativo, che rischia di minare le fondamenta della cooperazione del nostro Paese».