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 2016  febbraio 27 Sabato calendario

La nuova sede di Forza Italia è dietro Montecitorio ed è piccola, molto piccola

Da 40 e più stanze a quattro o cinque uffici. Da una sede presentata in pompa magna, allestita con quadri e ogni tipo di cimeli dei fasti berlusconiani, ad un locale anonimo dove i parlamentari non avranno neanche sede di rappresentanza. Forza Italia si adegua ai tempi. Il quartier generale di piazza san Lorenzo in Lucina è chiuso ormai da settimane. Ora però il partito azzurro cerca di costruirsi comunque i propri spazi. Nella prima settimana di marzo verrà’ inaugurata la nuova sede a Roma, a due passi da Montecitorio. La premessa è che nulla è paragonabile con le strutture precedenti. FI del resto è alle prese con i decreti ingiuntivi.
Ci sono da pagare le ditte fornitrici per un totale di circa quattro milioni. Sono stati sequestrati i mobili, molti dei quali risalenti al ’94 e di indubbio gusto, altri di valore con la funzione di abbellire le location di lavoro del Cavaliere, di Santanchè e di Verdini. Sono stati bloccati alcuni conti correnti del partito con Maria Rosaria Rossi che promette di versare al più presto le somme dovute ma intanto, un po’ per scherzo e un po’ per necessità, si aggira tra i banchi di palazzo Madama per chiedere ai parlamentari di adempiere agli obblighi finanziari. «Tu Denis ha preso la tessera?», ha chiesto due giorni fa la tesoriera scherzosamente all’ex braccio destro di Berlusconi Verdini, oggi su tutt’altra sponda politica, ottenendone un garbato sorriso. Ma ora è il momento di stringere i cordoni della borsa.
Nell’ultimo ufficio di presidenza si è deciso di sospendere tutti i dirigenti che non avranno contribuito entro marzo a rimpinguare la cassa. Chi non si metterà in regola non farà più parte del partito, altro che ricandidatura. Regole ferree e provvedimenti restrittivi. Deputati e senatori devono rientrare nei ranghi, sganciare gli 800 euro pattuiti quando sono stati eletti e pagare mille euro per prendere la tessera (150 invece gli amministratori locali, 30 chi ha intenzione di iscriversi, la metà per chi è già presente nei quadri azzurri). Ora dunque si cambia musica. I soldi non possono più arrivare da Berlusconi che tra fidejussioni ha messo di tasca propria più di cento milioni. «Il partito – spiega il responsabile dell’organizzazione Fontana – taglia a livello centrale per investire nel ritorno della politica». FI non può quindi più permettersi di avere i costi di un ministero.
LICENZIAMENTI
Dal 29 febbraio niente più dipendenti. Proprio ieri è arrivata la lettera che segue la procedura di licenziamento collettivo. «Comunichiamo purtroppo – si legge nella raccomandata – il nostro recesso dal rapporto di lavoro con lei intercorrente. Tale recesso si rende necessario nell’ambito della riduzione di personale connessa alla riorganizzazione della struttura organizzativa e produttiva del nostro movimento».
Il Cavaliere nel frattempo si augura che Salvini receda dal tentativo di dividere il centrodestra nella Capitale. «Non ce lo possiamo permettere», dira’ al leader del Carroccio la prossima settimana. Ma Salvini lunedì terrà una conferenza stampa proprio per prendere le distanze da Bertolaso: secondo un sondaggio in suo possesso se la Lega va da sola prende l’8%, la metà se si presenta con FI.