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 2016  febbraio 26 Venerdì calendario

Dopo Barilla anche Telecom manda 18mila dipendenti a casa (a lavorare)

È già il più grande progetto di smartwork in Italia. Ed è solo all’inizio. Telecom lancia la sua rivoluzione organizzativa. A 18 mila dipendenti distribuiti in cinque città – Milano, Roma, Torino, Bologna e Palermo – in questi giorni viene offerta la possibilità di lavorare da casa – o da dovunque lo ritengano utile e comodo – per uno o due giorni alla settimana o per uno o due giorni al mese, a seconda delle mansioni. La proposta è stata lanciata sull’Intranet aziendale il 23 febbraio, martedì scorso. In soli due giorni le adesioni superavano già quota 3.500.
Quanto è stato investito per lanciare la rivoluzione organizzativa? «Al centro di questa scelta c’è l’obiettivo di essere la prima digital telco ( telecomunication company, ndr) italiana – punta in alto Mario Di Loreto, direttore della funzione People Value, responsabile della gestione del personale di tutto il gruppo, compresi i circa 52.500 dipendenti nel nostro Paese —. Per quel che riguarda gli uffici parliamo di circa 350 milioni di investimenti, che fanno parte del piano di efficientamento immobiliare del gruppo in Italia. Coinvolti oltre 50 immobili per accelerare la trasformazione digitale nei luoghi di lavoro».
Risorse ben impiegate. «Contiamo di rientrare di tutti gli investimenti, incluso quello immobiliare, nel giro di circa due anni – continua Di Loreto —. L’organizzazione del lavoro più flessibile a regime genererà risparmi per circa 200 milioni l’anno. A questa base andranno aggiunti gli incrementi di produttività, che insieme al Politecnico di Milano abbiamo stimato pari al 5-6%».
Da notare: la proposta di Telecom si rivolge a tutti i dipendenti, non solo a chi ha particolari esigenze familiari. Non è previsto straordinario né lavoro notturno o festivo. L’adesione allo smartwork è su base volontaria e sarà formalizzata da un accordo con l’azienda.
Il progetto di lavoro agile coincide a Roma con l’ingresso del quartier generale Telecom in una nuova sede che ospiterà oltre 5.000 persone. I primi trasferimenti nei nuovi uffici inizieranno alla fine di questo anno e riguarderanno circa 1.600 persone. Il piano di «razionalizzazione immobiliare», interessa dieci città (Bari, Bologna, Firenze, Napoli, Padova, Palermo, Torino, Venezia, Milano e Roma) e si concluderà tra due anni.