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 2016  febbraio 26 Venerdì calendario

Le lingue si imparano cucinando

Rendere più appetitose le lingue straniere? Oggi lo si fa in cucina: ai fornelli – sono convinti in molti – si può non solo imparare ricette e sapori ma anche apprendere nuovi idiomi, perché passando per i piaceri della tavola (riflesso della cultura di un Paese) studiare è più divertente. In America, per esempio, Patrizia Iacino, designer calabrese a New York, si propone come personal chef che tra, polpette e tiramisù, insegna ai partecipanti la sua lingua madre. E anche in Italia l’approccio sensoriale che pone il cibo come strumento di apprendimento funziona. Anche perché il contesto informale tra i fornelli aiuta a memorizzare e a interagire. Ad Alano di Piave, in provincia di Belluno, il cinese si impara partendo dai tipici ravioli e dal pollo alle arachidi (il «kung pao»). Lo insegna Martina Lipia, laureata in lingue orientali alla Ca’ Foscari di Venezia e fondatrice dell’associazione Libero Pensiero che organizza corsi gastronomici-culturali. A Milano, invece, chi desidera parlare francese non deve avere paura del burro. «Pas Peur du Beurre» è il nuovo laboratorio della scuola Pret à Parler e del gruppo Les Parisiennes pensato per migliorare la lingua d’oltralpe preparando pain au chocolat. Sempre nel capoluogo lombardo, dove sushi e sashimi sono ormai di casa, il giapponese si studia alla scuola Corsi Corsari: l’esperta Kyoko Higuma è la guida per avvicinarsi ai suoni e alle tecniche di una delle cucine più apprezzate al mondo. A Monza, invece, tre traduttrici si sono inventate Food for fun, corso per diventare chef poliglotta. Il menù è a scelta: il lunedì si studia inglese cucinando fish&chips, il martedì tedesco con lo strudel e il mercoledì spagnolo con il gazpacho.
Fuori Milano si studia inglese alla scuola Cucina Tu di Genova dove docenti madrelingua sono affiancati agli chef, alla Palestra del Cibo di Torino dello chef Sergio Maria Teutonico e a Firenze da MaMa Florence. Nella capitale, invece, il progetto Say Eat di maestri-cuochi ispirati alle tradizioni alimentari britanniche consente di imparare l’inglese mentre si cucinano muffin e cheesecake. Lo spagnolo? Con i suoi sapori decisi è servito alla Scuola Internazionale di Lingue di Roma, così come all’Istituto Cervantes di Palermo si viaggia tra i piatti della Galizia e dell’Andalusia per finire con la paella di Valencia. E grazie all’associazione Sicilia- Russia di Emilia Sakharova non manca nemmeno un modo gustoso per apprendere il russo. Tra grammatica e letteratura, gli iscritti ai corsi imparano a cucinare anche i bliny, le focaccine con farina, uova e sale. Studiare una lingua non è mai stato così buono.