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 2016  febbraio 26 Venerdì calendario

Quei piccoli inconsapevoli mostri armati dell’Iowa. Così i repubblicani mettono pistole in mano a dei bambini

Le armi sono una cosa seria, importante, formativa. I bambini e le bambine devono familiarizzare al più presto almeno con una pistola. Altrimenti che uomini e donne saranno? No, non sono le memorie inedite di Pol Pot, il dittatore cambogiano che si circondò di ragazzini-guerrieri. Sono le parole usate dai repubblicani dell’Iowa per promuovere una legge che consente di maneggiare revolver e fucili anche ai minori di 14 anni. La Camera dei rappresentanti ha approvato il testo due giorni fa con una netta maggioranza: 62 voti a 36. Adesso si attende il via definitivo del Senato. Dopodiché saremo all’ultimo stadio del grottesco: anche gli Usa avranno la loro prima «milizia di lattanti», come ha osservato un oppositore del partito democratico.
L’Iowa è uno Stato pervaso dal fervore religioso degli evangelisti che convive con una cultura della aggressività e della sfiducia totale verso la società e lo Stato. Che cos’altro implica, infatti, un percorso educativo, chiamiamolo così, incardinato sul possesso di un’arma da fuoco?
I piccoli inconsapevoli mostri armati dell’Iowa dovranno essere «sorvegliati», anzi, «supervisionati» dai grandi e consapevoli mostri che anziché un flauto dolce, una tavolozza di colori e, massì anche la Playstation, gli avranno messo tra le mani una Colt Double Eagle o una Smith & Wesson Sigma, complete di munizioni. «Abbiamo colmato una lacuna nel codice dell’Iowa, una vera ingiustizia», ha dichiarato Jack Highfill, firmatario della nuova normativa, chiamando in soccorso il Secondo emendamento alla Costituzione. Il totem, rispettato dai repubblicani e dai democratici, che garantisce il diritto all’autodifesa. Come si vede, siamo ben oltre il dibattito sui controlli da applicare alla diffusione delle armi. Dall’Iowa arriva il segnale di un nuovo fondamentalismo. Pericoloso.