Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  febbraio 26 Venerdì calendario

E ora cosa cambierà?

Giovanna Casadio per la Repubblica


Chi è contento e chi no. Ma le unioni civili stanno per diventare definitivamente legge: manca l’approvazione della Camera dei deputati, dopo il via libera del Senato ieri. In Europa eravamo “maglia nera”, adesso abbiamo fatto un passo nel riconoscimento dei diritti. L’ultima volta che il Parlamento aveva discusso della questione era stato nel 2007 con i Dico, le norme per i diritti e doveri dei conviventi, finite in un pantano di veti incrociati. Ecco cosa c’è ora da sapere.
A CHI SERVE QUESTA LEGGE?
La legge Cirinnà, che porta il nome della senatrice dem che ne è stata la prima firmataria, regolamenta le unioni civili tra persone omosessuali ma disciplina anche le convivenze eterosessuali. È divisa infatti in due capitoli.
COME SI COSTITUISCE L’UNIONE CIVILE?
Davanti all’ufficiale di stato civile in Comune e alla presenza di due testimone, due persone maggiorenni dello stesso sesso possono costituire l’unione civile.
COME SI SIGLA IL PATTO PER I CONVIVENTI ETERO?
La convivenza viene formalizzata da un uomo e una donna adulti davanti al notaio e prevede diritti e doveri.
CI SONO QUINDI LE NOZZE GAY IN ITALIA?
No. Il testo Cirinnà sta anzi attento ad evitare i “simil matrimoni”. Anche il Quirinale ha insistito perché non si venissero a creare sovrapposizioni. L’articolo 29 della nostra Costituzione definisce la famiglia come “società naturale fondata sul matrimonio”. Qui, per le unioni civili, il riferimento è invece all’articolo 2 della Carta, in cui si parla dei diritti dell’uomo sia come singolo che “in formazioni sociali specifiche”. Nella legge sulle unioni civili è stato inserito adesso anche un riferimento all’articolo 3 della Costituzione per ricordare la pari dignità e l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge.
QUALI SONO I DIRITTI DELLE COPPIE OMOSESSUALI?
Dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. E i due “concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare”.
SI PUÒ PRENDERE IL COGNOME DEL PARTNER?
Sì, i due possono scegliere un cognome comune dichiarandolo all’ufficiale di stato civile, ma decade se l’unione si rompe. È stato un punto di compromesso raggiunto con l’Ncd di Alfano che voleva eliminare del tutto la possibilità del cognome comune per le coppie omosessuali.
EREDITÀ E REVERSIBILITÀ, COME FUNZIONA?
I gay legati da un’unione civile hanno diritto a eredità e anche alla reversibilità della pensione.
I GAY HANNO L’OBBLIGO DI FEDELTÀ COME NEL MATRIMONIO?
No. Il riferimento all’obbligo di fedeltà previsto dal codice civile per il matrimonio è stato cancellato provocando molte polemiche.
POSSONO ADOTTARE?
No. Le coppie omosessuali non possono adottare. La stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner, è stata cancellata. È stato soppresso l’articolo 5 che la prevedeva. Però è stata conservata nella legge Cirinnà una formulazione che non lega le mani ai giudici. Più di una sentenza infatti ha riconosciuto fino ad oggi in Italia l’adottabilità. Saranno ancora i giudici a decidere, dovendo però pronunciarsi ora sulla richiesta di una coppia stabile, legata da un’unione civile. Nella legge è scritto: “Resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti”.
COME CI SI SEPARA?
L’unione civile, quindi tra due persone omosessuali, si scioglie quando “le parti hanno manifestato anche disgiuntamente la volontà di scioglimento davanti all’ufficiale di stato civile” Ci vogliono però tre mesi prima che sia accolta.
E PER LE COPPIE DI FATTO ETERO QUALI DOVERI CI SONO?
La legge Cirinnà ha stabilito l’obbligo degli alimenti dopo la rottura della coppia di fatto, ovvero la convivenza tra etero. Ma nell’ultima versione del testo è stato soppresso il riferimento all’obbligo di mantenimento. Se ne ha semplicemente la facoltà. È una differenza rispetto al matrimonio, istituto nel quale la coppia di fatto non ha voluto vincolarsi.
E QUALI DIRITTI?
Non è prevista né eredità, né reversibilità della pensione che si ha invece con il matrimonio
COME SONO REGOLATI I RAPPORTI PATRIMONIALI NELLE COPPIE DI FATTO?
I conviventi etero possono disciplinare i rapporti patrimoniali relativi alla loro vita comune «con la sottoscrizione di un contratto di convivenza»
QUANDO UNA COPPIA DI FATTO SI ROMPE COSA SUCCEDE?
I conviventi vanno dal notaio al quale manifestano la volontà di sciogliere la coppia di fatto e dichiarano la fine della convivenza.
QUANTO COSTA QUESTA LEGGE?
Sono costi certificati dalla Ragioneria dello Stato. E sono stati conteggiati in 3,7 milioni di euro per il 2016. Mentre le spese previste per il 2017 sono di 6,7 milioni di euro; 8 milioni di euro per l’anno 2018 e 9,8 milioni per il 2019. Quindi l’esborso sale a 11,7 milioni di euro per il 2020; 13,7 milioni per il 2021. Via via fino ad arrivare a una previsione di 22,7 milioni di euro annui a decorrere dal 2025 Copertura indicata. Anche su questo punto è stato braccio di ferro fino alla fine. Gli ultrà cattolici, gli alfaniani, i leghisti e Forza Italia hanno cercato fino alla fine di contestare il diritto alla reversibilità della pensione da cui derivano i costi.

*****

Dino Martirano per il Corriere della Sera
Unioni civili tra persone dello stesso sesso senza obbligo di fedeltà e con l’adozione del figlio del partner che non c’è più. Ma la legge Cirinnà 2.0 conserva, per la nuova formazione sociale formata da due uomini o da due donne, i diritti patrimoniali, ereditari e previdenziali, i doveri di reciproca assistenza morale e materiale e di coabitazione del tutto uguali a quelli previsti per moglie e marito regolarmente sposati. Tuttavia le unioni civili frutto del compromesso tra Pd e Ncd sono ancorate agli articoli 2 e 3 della Costituzione (diritti individuali) e non più agli articoli 29 e 31 (matrimonio).
1 Previdenza Sono previste reversibilità e «legittima»?
Come marito e moglie, i componenti di una unione civile tra persone dello steso sesso sono «soggetti legittimari»: in altre parole, non possono essere diseredati avendo diritto alla «legittima» prevista per il coniuge. In caso di morte del partner «prestatore di lavoro», le indennità indicate negli articoli 2118 e 2120 del codice civile vengono corrisposte anche alla parte dell’unione civile. Dunque – nonostante i tentativi dei cattolici centristi di rivedere questo punto – scatta la pensione di reversibilità come per vedovi o vedove.
2 I figli Per le adozioni resta ancora uno spiraglio?
Il governo ha cancellato i riferimenti della legge Cirinnà che aprivano la strada all’adozione del figlio biologico di uno dei partner dell’unione di fatto. È stato tagliato il rinvio alla legge 184 dell’83 (adozioni ordinarie e speciali) fatto salvo, però, che nell’ultimo rigo del comma 20 il Pd ha imposto le seguenti parole: «Resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti». Per Ncd l’aggiunta «è una tautologia», per il Pd un vademecum per i tribunali che hanno riconosciuto le adozioni per le coppie gay.
3 Gli obblighi La fedeltà no Ma l’assistenza è dovuta?
Con un taglio chirurgico il governo ha cassato per le unioni civili una riga dell’articolo 143 del codice civile – quella che per il matrimonio prevede la reciproca fedeltà – e ha lasciato intatti gli obblighi di «reciproca assistenza morale e materiale e di coabitazione». I partner di una unione civile sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire «ai bisogni comuni». Per il matrimonio, i bisogni sono della «famiglia».
4 La rottura Qual è l’iter per sciogliere l’unione civile?
Per contrarre un’unione civile con una persona dello stesso sesso bisogna essere maggiorenni. Non può farlo chi è sposato o impegnato in una precedente unione civile. Tra le cause impeditive, come per il matrimonio, figurano l’interdizione di una delle parti per infermità mentale e la parentela di secondo grado (zio e nipote). Per sciogliere l’unione civile, il governo ha introdotto un tempo burocratico: i partner per presentare la domanda di scioglimento dovranno attendere tre mesi in più rispetto all’iter del divorzio.