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 2016  febbraio 26 Venerdì calendario

Il Senato ha approvato ieri la legge sulle unioni civili, provvedimento che ora deve essere varato anche dalla Camera - senza modifiche - per entrare in vigore

Il Senato ha approvato ieri la legge sulle unioni civili, provvedimento che ora deve essere varato anche dalla Camera - senza modifiche - per entrare in vigore. Per tagliare tutti e 500 gli emendamenti ancora sopravvissuti alle battaglie precedenti, il governo ha posto sulla legge la questione di fiducia. Vale a dire: se il Senato avesse bocciato il provvedimento, Renzi avrebbe dovuto salire al Quirinale e dimettersi. Si è raggiunto il risultato di 173 sì grazie all’appoggio dei 19 senatori del gruppo Ala, quello fondato da Denis Verdini, l’ex uomo di Berlusconi uscito da Forza Italia ed entrato anche formalmente, a questo punto, nella maggioranza. Verdini, si ricorderà, fiorentino e amico di Renzi, aveva lavorato e condotto felicemente in porto l’alleanza tra Renzi e Berlusconi detta «patto del Nazareno». Quell’alleanza, che aveva permesso a Renzi di navigare tranquillo per tutta la prima parte della sua esperienza a Palazzo Chigi, s’era poi sciolta, per volontà di Berlusconi, con l’elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica. Verdini, però, non aveva condiviso quella rottura e dopo un po’ era uscito dal partito di Forza Italia e aveva fondato questa Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (Ala) che è andata progressivamente avvicinandosi a Renzi, con grandi mal di pancia della sinistra del Pd. Ieri questo percorso di avvicinamento si è concluso col voto di fiducia, che certifica un cambio vero di maggioranza, con conseguenze politiche generali tutte da capire.

La nascita del Partito della Nazione, la fine del Pd come lo abbiamo conosciuto.
Forse. Un’altra possibilità è che tutti facciano finta di niente. Però Renzi potrebbe anche forzare un minimo la mano, o essere costretto a forzare un minimo la mano, dando per esempio qualche sottosegretariato ai verdiniani. Sono faccende che al mondo interessano pochissimo, però possono provocare anche rotture più profonde, con crisi e rimescolamenti capaci di portare chi sa dove.  

Sarebbe forse il caso di spiegare la legge passata ieri.
I grillini sono usciti dall’aula, per non far pesare il loro voto contrario alla fiducia. Erano infatti favorevoli alla legge, sia pure depotenziata dalla sparizione della stepchild adoption. Lei naturalmente ricorda perfettamente il significato di questa espressione, «stepchild adoption».  

No, non me lo ricordo e non ho neanche chiaro il concetto di «unione civile».
Due persone dello stesso sesso stanno insieme come marito e moglie, ed essendo dello stesso sesso non è previsto che si sposino con tutti i crismi come avviene tra persone di sesso diverso. Quindi si uniscono davanti all’ufficiale di stato civile, e in questo modo acquisiscono tutta una serie di diritti propri del matrimonio, vale a dire comunione dei beni (se non si pronunciano altrimenti), pensione di reversibilità, capacità di ereditare eccetera. Nella prima versione di questa legge, firmata dalla senatrice Monica Cirinnà, era prevista questa stepchild adoption, cioè se tu avevi avuto un figlio da un’esperienza precedente il tuo partner poteva adottarlo. Non credo di dover spiegare «adoption». Quanto a «stepchild» si traduce «figliastro», parola che in italiano suona male e forse per questo s’è fatto ricorso all’espressione inglese. Nelle coppie formate da due uomini sarebbe potuto accadere questo: che uno dei due avrebbe potuto affittare un utero da una donna (pagandola) e farle portare a termine una gravidanza in conto terzi. Ai parlamentari e alla maggioranza degli italiani questo sarebbe parso orribile. La Chiesa italiana - senza l’appoggio convinto di papa Francesco - ci ha costruito su una battaglia. I politici cattolici, anche quelli del Pd, si sono fatti paladini di questa resistenza. Il Nuovo centro-destra di Alfano - che fa parte della maggioranza e ha uomini al governo - ha detto che con la stepchild non avrebbe mai votato il provvedimento. Renzi s’è dovuto rassegnare, e togliere la storia dell’adozione dal provvedimento.  

Alfano ieri ha detto che la prima versione della legge legittimava rapporti contro natura.
Sì, la Boschi lo ha invitato a star calmo. D’altra parte Alfano è su di giri perché ha indubbiamente ottenuto una vittoria politica. Il movimento lgbt (lesbiche gay bisessuali transgender) ha indetto una manifestazione a Roma per il 5 marzo in piazza del Popolo. Dalla parte del Pd si fa osservare che le proteste sono anche comprensibili, ma, insomma, si sta costruendo qualcosa su un terreno dove non c’era assolutamente niente ed è saggio accontentarsi.

• Alla fine la differenza tra un matrimonio con tutti i crismi e un’unione civile dov’è?
È stato tolto dalla Cirinnà il passaggio in cui si obbligano gli uniti civilmente a esser fedeli uno all’altro, come il codice civile impone agli sposi. Subito un gruppo di senatori democratici ha presentato una legge per togliere l’obbligo di fedeltà anche agli sposi propriamente detti. Nessuno ha preso la cosa seriamente, pure questa legge ha un pregio enorme: consta di un solo articolo di una sola riga. Proprio come si vorrebbe che fossero tutte le leggi, del passato e del futuro.