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 1968  agosto 04 Domenica calendario

Formula Uno: Jackie Stewart vince in Germania con oltre 4 minuti di vantaggio

La straordinaria impresa nel 1968 di Jackie Stewart con la Matra del team Tyrrell al Nürburgring vecchio, la pista più impressionante e pericolosa del Mondiale anche da asciutta: sul traguardo oltre quattro minuti di vantaggio sulla Lotus di Graham Hill.
La storia:

Stewart era arrivato in volo in Germania il giovedì, a bordo del Piper Aztec di Graham Hill e, com’era ormai consuetudine, si recò da un medico del luogo, si fece tagliare il gesso, coprire l’avambraccio con la Vasellina e si fece sistemare un supporto in plastica.

I piloti trascorsero il venerdì e il sabato cercando – per la maggior parte del tempo – di ripararsi dalla pioggia. Le condizioni erano così cattive che furono organizzate altre tre ore di prove la domenica mattina. E continuava a piovere.

Stewart capì dopo che la decisione di Tyrrell di mandarlo in pista era assolutamente corretta. La sicurezza che aveva acquisito facendo segnare il miglior tempo di quella sessione – con 22 secondi di vantaggio – e il fatto di rinviare ogni ulteriore rischio, nella sua memoria fotografica, lo collocavano in una posizione mentale più forte.

Nel frattempo, la sua auto dotata di un ammortizzatore dello sterzo meno duro – affinché Stewart potesse giudicare meglio quando le ruote anteriori erano vicine al bloccaggio – e con l’aggiunta di un alettone posteriore non così grande come alcuni – o così arretrato come altri – si comportò bene in quelle condizioni. Nel momento di consegnare il suo Rolex a Tyrrell, un rituale pre-gara nato per questioni di sicurezza ma affinato per aumentare il richiamo pubblicitario, Ken gli disse: “Oggi sei certamente sottopagato”.

La gara, prevista per le 2 del pomeriggio, iniziò con 50 minuti di ritardo, e solo allora, perché l’erronea decisione di Cooper di riscaldare i motori freddi innescò una reazione Pavloviana sullo schieramento provvisorio. Per ironia della sorte, un ulteriore e inutile ritardo nel corretto schieramento provocò qualche surriscaldamento. Stewart, che grazie al tempo della mattina aveva conquistato il sesto posto in griglia, deviò sulla corsia di cemento dei box per schivare la Ferrari di Jacky Ickx, che era in pole position, ma con un motore ansimante, e arrivò alla prima curva dietro alla Lotus di Hill, che aveva preso il comando, e al compagno di squadra di Ickx, Chris Amon.

Non riuscendo ad individuare e a seguire le luci posteriori ad alta intensità della vettura che lo precedeva, Stewart si consolò con il pensiero che un eventuale bloccaggio dei freni della macchina davanti avrebbe almeno annullato l’impenetrabile nuvola d’acqua. Sforzandosi di trovare minimi indizi visivi, percepì le ampie carreggiate dei pneumatici della Ferrari e, con un’innegabile dose di speranza, si lanciò in seconda posizione in prossimità del ponte di Adenau. Anche Hill fu superato in un modo simile, poco prima di arrivare al lungo e ondulato rettilineo principale. Alla fine del rettilineo, Stewart era in testa con 10 secondi di vantaggio. E ne guadagnò altri 24 nel secondo giro.

Deciso a non interrompere il ritmo di gara e a massimizzare il vantaggio fornito dalle sue gomme con scanalature molto ampie, fece segnare il giro più veloce, ma poi arrivò quasi a decollare al 10° giro (su 14) – su un commissario di pista terrorizzato, che saltava da un posto all’altro per non congelare, mentre la Matra ribelle si lanciava su di lui. Un avvilito Stewart riuscì in qualche modo a rimetterla in traiettoria.

Tagliò vincitore il traguardo, con più di quattro minuti di vantaggio. Ma la sua prima impressione fu di sollievo anziché di esaltazione, soprattutto quando gli fu confermato che, grazie a Dio, tutto il resto del gruppo era salvo.

Stewart oggi rivela che questa è stata la gara migliore della sua carriera. Ma sottolinea che si è trattato di un trionfo anche per Ken Tyrrel – per il duro lavoro dei suoi meccanici – e per Dunlop (http://www.greatfightbacks.com/it/story/jackie-stewart-nurburgring-gp-1968/)